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    La coop di Rende, in mano ai Lanzino, versava i soldi nella bacinella

    Ottaviani, Bombardieri, Ligurori, Borrello

     

    La coop di Rende, in mano ai Lanzino, versava i soldi nella bacinella

    23 mar 16 La cooperativa Rende 2000, al centro dell'inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all'arresto di cinque politici tra i quali l'ex sottosegretario Sandro Principe, sarebbe stata nella piena disponibilità della cosca Lanzino. La società, che si occupava di pulizia delle strade e verde pubblico per il Comune di Rende, aveva alle sue dipendenze, è scritto nell'ordinanza, 24 soggetti "appartenenti o comunque contigui, perché legati da vincoli di parentela o frequentazione, all'organizzazione criminale Lanzino". Secondo il racconto di un collaboratore di giustizia, Roberto Calabrese Violetta, "parte delle retribuzioni dei dipendenti venivano pagate solo fittiziamente ai medesimi, nel senso che una parte delle retribuzioni dei dipendenti confluiva nella bacinella della cosca, nessuno dei dipendenti si poteva sottrarre a finanziare forzosamente le casse della cosca. Il meccanismo era il seguente, qualora il dipendente veniva pagato con assegno questi era tenuto a restituire in contante una parte della retribuzione".

    link correlato: Maxi blitz della DDA nell'hinterland di Cosenza, 10 arresti per corruzione e voto di scambio, tra loro Principe e altri politici

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