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    Colletti bianchi in manette a Reggio, coinvolto ex deputato Paolo Romeo. Indagato Raffa

     

    Colletti bianchi in manette a Reggio, coinvolto ex deputato Paolo Romeo. Indagato Raffa

    10 mag 16 L'ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo (nella foto), di 69 anni, già condannato in passato per associazione mafiosa, è uno dei sette fermati nell'operazione Fata Morgana condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Dda. Oltre a Romeo, il provvedimento è stato notificato al commercialista Natale Saraceno, all'avvocato Antonio Marra e agli imprenditori Giuseppe Chirico, Antonio Idone, già consigliere di amministrazione di Fincalabra durante la consiliatura che ha visto presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti, Domenico Marcianò ed Emilio Angelo Frascati. Secondo l'accusa, i fermati si muovevano in stretta connessione curando rapporti con la politica e la pubblica amministrazione a prescindere dai partiti per ottenere favori.

    Indagati eccellenti. Fra gli indagati c'è l'ex procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Tuccio, il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, di Forza Italia, ed il sacerdote Giuseppe "don Pino" Strangio, di San Luca in Aspromonte, canonico del Santuario Mariano della Madonna della Montagna di Polsi, figurano tra gli indagati in stato di liberà dell'inchiesta "Fata Morgana". Sono indagati, tra gli altri, anche il cancelliere capo della Corte d'Appello Aldo Inuso, l'ex presidente della Reggina Calcio Pino Benedetto, l'avvocato Rocco Zoccali, lo psichiatra Rocco Zoccali, il consigliere provinciale di Reggio Demetrio Cara che sostiene la maggioranza di centrodestra ed un impiegato del Consiglio regionale, Giovanni Pontari. Stamani i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno perquisito le loro abitazioni ed i loro uffici. Secondo l'accusa, il cartello di "colletti bianchi" avrebbe "condizionato" molte attività economiche "manipolando" la gestione, soprattutto per quel che riguarda la grande distribuzione. Tutto ciò avveniva con la complicità di funzionari pubblici. Indagati anche Amedeo Canale, Andrea Scordo, Antonino Idone, Domenico Pietropaolo, Gaetano Tortorella, Saverio Genovese Zerbi, Michele Serra e Domenico Aricò.

    De Raho: Romeo al centro di coagulo di potere. "Sorprende che l'avv. Romeo sia ancora baricentro di rapporti che presiedono le più importanti proiezioni economiche nella città di Reggio Calabria nonostante in passato egli sia stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa". A dirlo, incontrando i giornalisti, è stato il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho. Secondo l'accusa, Romeo e gli altri fermati, si muovevano in stretta connessione curando rapporti con la politica e la pubblica amministrazione a prescindere dai partiti per ottenere favori. In particolare si sarebbero serviti delle loro entrature con la politica e con le pubbliche amministrazioni per ottenere vantaggi in grado di condizionare l'economia e l'imprenditoria a Reggio Calabria attraverso l'avvio di importanti iniziative commerciali, come la "Perla dello Stretto", un maxi centro commerciale situato a Villa San Giovanni. "Il gruppo - ha sottolineato Cafiero de Raho - aveva nei fatti preso il controllo del centro 'Perla dello Stretto', già sede della filiale Fiat di Reggio. La figura dell'avv. Romeo emerge come elemento coagulante ai fini della ripresa delle attività commerciali dentro questa grande struttura. Di fatto egli era a capo di un consorzio di cui facevano parte numerosi imprenditori che beneficiano tuttora di punti vendita all'interno della struttura. Chi tentava di ribellarsi a quelli che si possono definire contratti capestro veniva intimidito e colpito come è capitato ad un commerciante che ha avuto il punto vendita incendiato. Il lavoro della Guardia di Finanza testimonia quanto sia ancora difficile per gli imprenditori onesti poter lavorare a Reggio, mentre tutto diviene facile per quegli imprenditori che si affidano alla 'ndrangheta e trovano porte aperte. L'avv. Romeo governava una struttura relazionale in grado di gestire un enorme potere di indirizzo sulle sorti delle principali attività economiche cittadine, enfatizzato dalla situazione di disoccupazione, emergenza di cronico fattore di sottosviluppo. Un sistema asfissiante, perché, come è stato accertato, in grado di influenzare anche la pubblica amministrazione e la politica". Cafiero de Raho ha sottolineato che "la politica in un territorio come questo deve allontanare quei personaggi che continuano ad essere protagonisti nonostante condanne mafiose. Insisto, è triste notare come attorno a questi personaggi si coagulino le più importanti iniziative economiche sul territorio. Eppure tutti conoscono questi personaggi, sanno chi sono ma continuano a farli prevalere. La Calabria deve fare una enorme selezione dei finanziamenti che arriveranno per lo sviluppo affinché non finiscano nelle mani dei mafiosi". Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il comandante regionale della Guardia di finanza Gianluigi Miglioli, il comandante provinciale Alessandro Barbara, ed il tenente colonnello Mario Intellisano.

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    - Le mani della ndrangheta sulla distribuzione alimentare, 7 colletti bianchi arrestati dalla Gdf

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