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    Le mani della ndrangheta sulla distribuzione alimentare, 7 colletti bianchi arrestati dalla Gdf

     

    Le mani della ndrangheta sulla distribuzione alimentare, 7 colletti bianchi arrestati dalla Gdf

    10 mag 16 Un'operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria è in corso per l'esecuzione di sette provvedimenti di fermo emessi dalla Dda nei confronti di imprenditori, dipendenti pubblici e professionisti reggini. Le indagini avrebbero evidenziato l'esistenza di un vero e proprio cartello criminale, presente ed operante a Reggio, in grado di condizionare lo svolgimento delle attività economico/imprenditoriali, con particolare riferimento alla grande distribuzione alimentare, sfruttando anche la compiacenza di pubblici amministratori, al fine di ottenere, tra l'altro, l'illecita percezione di profitti. Secondo l'accusa imprenditori e professionisti sarebbero stati partecipi, con ruoli organizzativi, della 'ndrangheta. Inoltre sarebbero stati svelati i collegamenti tra le cosche con una strutturata rete di professionisti, capaci di indirizzare le sorti di rilevanti settori dell'economia cittadina. I reati contestati sono associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, aggravati dalle modalità mafiose.

    Confiscati beni per 34 mln. Dodici società ed altri beni, per un valore complessivo di circa 34 milioni di euro, sono state sequestrate nel corso dell'operazione della Guardia di finanza di Reggio Calabria che ha portato al fermo di 7 tra imprenditori, dipendenti pubblici e professionisti. Nel corso dell'operazione sono state effettate anche più di 30 perquisizioni.

    Indagati anche amministratori pubblici. Alcuni amministratori pubblici di Reggio Calabria dei quali non è stata fornita al momento l'identità sono indagati in stato di libertà nell'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che stamani ha portato la Guardia di finanza ad eseguire sette provvedimenti di fermo. Indagati in libertà anche diversi dipendenti pubblici che, hanno precisato fonti investigative, non sono stati fermati come riferito in un primo momento. Tra i fermati figurano imprenditori, avvocati e commercialisti.

    De Raho: Pericolo di fughe. Con l'inchiesta "Fata Morgana", che stamani ha portato a sette fermi, è stata colpita "quella parte della 'ndrangheta che l'ha resa forte anche dal punto di vista economico, che ha rapporti con la politica, con le amministrazioni locali, con dirigenti e funzionari pubblici. E' una parte esponenziale della 'ndrangheta della provincia di Reggio Calabria". Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho. Tra i fermati, ha proseguito il magistrato, ci sono anche i "titolari di supermercati, quindi distribuzione alimentare di alto livello che dal punto di vista economico hanno portato avanti il centro commerciale La Perla dello Stretto, anche li muovendosi con un metodo sostanzialmente 'ndranghetista imponendosi al consorzio di imprenditori che avevano aderito a quel gruppo. E' una parte molto rilevante dell'economia di Reggio Calabria". "I fermi - ha concluso de Raho - sono stati disposti per il pericolo di fuga di alcune posizioni che abbiamo trattato e che erano strettamente connesse alle altre per le quali siamo dovuti intervenire. Qualcuno stava già traslocando e portando via tutto dalla città evidentemente aveva notizia di questo".

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