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    Bus incendiati, Azienda allo stremo "Lo stato ci aiuti, nemico spietato"

     

    Bus incendiati, Azienda allo stremo "Lo stato ci aiuti, nemico spietato"

    02 feb 16 "Cominciamo ad avvertire, unitamente alla stanchezza di dover lottare contro un nemico spietato, un terribile sentimento di insicurezza e estrema vulnerabilità tale da fare temere per la stessa incolumità dei nostri lavoratori, degli amministratori e persino dei passeggeri. Pertanto avvertiamo il diritto, oltre che il dovere nei confronti dei nostri dipendenti, dello loro famiglie e dei nostri stessi utenti, di chiedere ad alta voce la vicinanza dello Stato e delle istituzioni locali, consapevoli che da soli non abbiamo più le energie per andare avanti. Aiutateci". E' quanto afferma Gesualdo Federico, amministratore unico delle Autolinee Federico, all'indomani dell'incendio che, a Locri, ha distrutto 14 autobus della società. "Senza andare troppo a ritroso - prosegue Federico - si ritiene più che significativo ricordare che solo negli ultimi 30 mesi ci sono stati incendiati 25 pullman. Forse un record, ahinoi, negativo, di cui avremmo fatto volentieri a meno. Adesso la misura è veramente colma. L'inqualificabile evento doloso ci impone una riflessione sul modo stesso in cui debba essere interpretato l'impegno imprenditoriale, prendendo le mosse da quella che è la storia della nostra azienda. Con attività concrete, riteniamo di avere dimostrato che è possibile fare impresa onestamente anche nel profondo sud, terra asfissiata dalla nefasta presenza della criminalità organizzata, ispirando il nostro agire ai principi della legalità e della serietà ed onorando sempre, in maniera rigorosa e puntuale, tutti gli impegni contrattuali nei confronti dei nostri dipendenti e delle nostre decine di fornitori. Confidiamo, naturalmente, nel lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura e ringraziamo quanti, e sono davvero tanti tra rappresentanti istituzionali e cittadini, ci hanno manifestato solidarietà e vicinanza con attestati di stima e inviti a non mollare. Purtroppo però la solidarietà non è più sufficiente. E non è una questione economica, o almeno non solo economica". "I danni materiali subiti - sostiene ancora l'amministratore unico - sono ingenti e richiederanno uno sforzo ed un impegno finanziario straordinario. Ma i segni indelebili di quanto accaduto sono soprattutto morali ed esistenziali. Un'amarezza profonda, mischiata a rabbia ed incredulità, che mette in discussione l'impegno di una vita intera vissuta all'insegna del lavoro onesto, di sforzi e sacrifici", "Autolinee Federico, nata nel 1929 su iniziativa ed intuizione della nostra famiglia - prosegue l'amministratore unico della società - è riuscita grazie ad una dedizione assoluta al lavoro, a raggiungere livelli di leadership nel settore strategico del trasporto di persone. Attualmente la società, strutturatasi negli anni in spa a seguito dell'acquisizione di altre piccole realtà (ultima la Mediterraneabus), conta circa 250 dipendenti al servizio di un'utenza giornaliera di migliaia di persone tra studenti, anziani, pendolari, famiglie, concentrata, in modo premimente, nella fascia ionica reggina e catanzarese". "I fatti di Locri rappresentano, peraltro - sostiene ancora Federico - soltanto l'ultimo di una lunga serie di attentati ed atti intimidatori che l'azienda ha subito nel corso del tempo".

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    -- Distrutto dal racket il parco bus della Federico a Locri

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