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    Strage Cassano: I corpi hanno bruciato per ore. DDA apre fascicolo

     

     

    Strage Cassano: I corpi hanno bruciato per ore, usati 15 litri di benzina. DDA apre fascicolo "Criminalità sanguinaria"

    20 gen 14 Sono stati completamente consumati dal fuoco i corpi di Giuseppe Iannicelli, sorvegliato speciale di 52 anni, della compagna marocchina Ibtissam Touss, di 27, e del nipotino dell'uomo, di soli tre anni. E' quanto emerge dagli accertamenti medico legali compiuti nelle scorse ore a Cassano allo Jonio. Nel corso della notte i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno sentito numerosi familiari e conoscenti di Iannicelli. Gli investigatori puntano a ricostruire tutti i suoi spostamenti prima della scomparsa e ad accertare se avesse avuto contrasti con altre persone. Al momento l'ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella che il triplice omicidio sia maturato nell'ambito della criminalità che gestisce il traffico e lo spaccio di droga. I carabinieri stanno anche valutando, viste le modalità efferate del triplice delitto, se ci sia stato anche un coinvolgimento diretto da parte delle cosche della criminalità organizzata locale. Dai primi accertamenti è emerso che l'automobile con a bordo le tre vittime ha bruciato per diverse ore, consumando completamente i corpi. Inizialmente, quando i carabinieri sono arrivati sul luogo del ritrovamento, è stato anche difficile riuscire a capire quanti fossero i cadaveri carbonizzati che si trovavano nell'automobile.

    Usati almeno 15 litri di benzina. Almeno 15 litri di benzina sono stati usati per incendiare l'auto con a bordo i corpi di Giuseppe Iannicelli, della compagna marocchina Ibtissam Touss, e del nipotino di tre anni dell'uomo. E' quanto emerso dai primi accertamenti sul luogo del ritrovamento a Cassino allo Jonio. Dalle indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, è emerso che risale a giovedì l'ultima volta che le vittime sono state viste vive. Il figlio di Iannicelli ha poi denunciato la scomparsa venerdì.

    Procuratore: Si lavora a ritmi serrati. "Sul fronte delle indagini possiamo solo dire che stiamo lavorando a ritmi serrati". E' quanto ha detto il Procuratore di Castrovillari, Franco Giacomantonio, sul triplice omicidio di Cassano allo Jonio. "Al momento, - ha aggiunto - non privilegiamo alcuna pista anche se, com'è normale che sia, abbiamo le nostre idee. Siamo in continuo e strettissimo contatto con i colleghi della Dda".

    DDA apre fascicolo. La Dda di Catanzaro ha aperto un fascicolo d'indagine sull'omicidio di Giuseppe Iannicelli, della compagna marocchina Ibtissam Touss e del nipotino dell'uomo, di soli tre anni. Per le attività investigative urgenti le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura di Castrovillari, ma contestualmente la Dda del capoluogo calabrese ha già avviato accertamenti. La Dda è intervenuta ipotizzando che il triplice omicidio, anche per le modalità efferate, s'inquadri nell'ambito della criminalità organizzata.
    "Nella zona della Sibaritide c'è una criminalità organizzata sanguinaria che non fa sconti a nessuno e che, probabilmente, non si è fermata nemmeno davanti ad un bambino di tre anni". Lo ha detto il Procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, sul triplice omicidio di Cassano allo Jonio. "Quello accaduto a Cassano - ha aggiunto - è un fatto crudele che desta allarme sociale. In quella zona le cosche, nonostante i duri colpi inferti dallo Stato, continuano a seminare terrore e morte". "Già in passato - ha aggiunto il Procuratore della Dda di Catanzaro - abbiamo assistito a fatti di sangue eclatanti, come la strage di San Lorenzo del Vallo. Quella degli zingari è una cosca terribile che non esita ad usare le armi e a seminare morte, specialmente nelle faide con i clan avversari". "Gli zingari di etnia rom di quell'area - ha detto ancora Lombardo - si sono modellati sugli schemi della 'ndrangheta e sono in stretto contatto con le cosche dell'area di Cosenza. Il clima ed il contesto, quindi, sono proprio quelli della criminalità organizzata. Noi in più processi abbiamo contestato l'associazione mafiosa e la nostra tesi ha retto".

    Viso bimbo appello senza parole. "Prima di lanciare appelli, d'altra parte io penso che quei cadaveri così carbonizzati, soprattutto il volto carbonizzato di quel bambino, sono appelli, diciamo, senza parole, ma con parole veramente forti che vengono a tutti quanti noi in maniera chiara, spontanea". Lo ha detto all'ANSA il segretario generale ad interim della Conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio. Il Vescovo di Cassano, che ieri si era recato sul luogo del ritrovamento dei tre cadaveri, ha affermato anche che "la preghiera, in certi momenti, è diventata, lasciatemelo dire, rabbia, ma anche senso di impotenza. Rabbia perché siamo arrivati ad un momento in cui il grido di un bambino, e di questo si è trattato, tra l'altro, non viene ascoltato. Anzi si dice tu non vali niente, le tue speranze non mi interessano, io ho altri interessi. Questo mi ha fatto rabbia". "Poi un senso di impotenza - ha proseguito - rispetto ad alcune reazioni che già sento in giro, quasi una sorta di fatalismo, come se queste cose dovessero far parte inevitabilmente della nostra storia, della nostra vita, delle vite delle nostre piccole città. Ecco, allora: ma che appello devo fare, se non dire cerchiamo di stare attenti a non sentirci condannati, a non sentire, a non dover pensare che certe realtà, certe zone, certe situazioni debbano essere situazioni condannate per sempre a rimanere in quelle direzioni. Io sono convinto di una cosa: il male si nutre anche di complicità e complicità sono i silenzi assordanti, sono gli interessi personali o familiari raggiunti costi quel che costi, sono i privilegi che molto spesso ci si attribuisce a scapito degli altri".
    "Quei tre cadaveri sono, a mio parere il terminale, di una deriva morale, prima di tutto". Lo ha detto il segretario generale ad interim della Conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio. "E' vero - aggiunge - c'è la crisi economica e la crisi politica, con questo teatro che continua a mettere in giro gli stessi pupazzi vestiti diversamente, ma sempre impegnati a sopravvivere a se stessi. Questa è la scena a cui stiamo assistendo". Mons. Galantino ha evidenziato, inoltre, che "mentre da una parte c'è tutto questo, dall'altra c'è gente che fa i suoi affari, i suoi mali affari, e noi, compresi noi uomini di Chiesa, stiamo lì a baloccarci". "Allora io mi chiedo, veramente, se tutto quello che stiamo facendo - ha proseguito il presule - abbia davvero un senso, se tutto quello che stiamo facendo è davvero un antidoto al male, perché il male si vince con il bene, il male non si vince con le chiacchiere, non si vince facendo cerimonie senza domani, non si vince proponendo cose assurde o che non si capisce da che parte vanno, ma proponendo gesti concreti". "Chiediamo ai giovani - ha concluso - di uscire un po' di più per le strade; chiediamo alla nostra Chiesa di essere più presente, di andare per strada non solo per far processioni, ma anche per dire che Cristo ci chiede qualcosa di più. Smettiamola di pensare che quello che è successo ieri sia un fatto che interessa la malavita, e noi dove stiamo?. La malavita sporca anche noi, interessa anche noi, ci vede, purtroppo, anche se inconsapevolmente, complici di questa realtà".

    Prefettura intensifica controlli. E' stata intensificata l'azione di controllo del territorio in forte sinergia tra tutte le forze dell'ordine per "riaffermare la presenza dello Stato nell'area della sibaritide". E' quanto è stato deciso al termine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomaso, dopo il triplice omicidio di Cassano allo Jonio. Alla riunione del comitato hanno partecipato anche il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, ed il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso. Il Comitato, dopo avere espresso parole di "ferma condanna per il gravissimo fatto di sangue avvenuto nelle campagne di contrada Fiego di Cassano, che ha visto tra le vittime, barbaramente uccise, un bambino di appena tre anni, ha stabilito, tra l'altro, d'intensificare l'azione di controllo del territorio comunale con il concorso di tutte le forze dell'ordine". "Da tutti i presenti - conclude la nota - è stata espressa la forte volontà di operare sinergicamente, secondo le rispettive competenze, affinchè l'azione condivisa sia finalizzata a riaffermare la presenza dello Stato in quel territorio".

    Sgomento e orrore a Cassano: Sgomento, amarezza, dolore, orrore, condanna, indignazione. Sono i sentimenti che questa mattina aleggiavano a Cassano allo Jonio. Tutti, in piccoli capannelli, non facevano altro che parlare del triplice omicidio, che ha avuto tra le vittime un bambino di tre anni. "Quanto è accaduto ieri è qualcosa di inaudito che ha sconvolto la tranquillità e la sensibilità dell'intera comunità cassanese", dice un signore di mezza età. Cassano, il giorno dopo, si presenta come una città esterrefatta da tanta brutalità dimostrata da chi non ha avuto nessuna remora e nessuno scrupolo ad uccidere un bambino di tre anni. A differenza di quanto succedeva dopo i fatti di sangue consumatosi negli anni scorsi nelle faide tra le cosche della 'ndrangheta, i cittadini cassanesi questa volta non si tirano indietro per commentare il barbaro triplice omicidio. Il sindaco, Gianni Papasso, si è detto "sbigottito e addolorato soprattutto per la ferocia con cui è stato consumato un simile crimine". Sentimenti che aleggiano anche tra i cittadini. "Vedere un bambino carbonizzato non è una cosa che si può accettare. Sono fatti inauditi, a mio avviso contro natura", dice un medico del 118 di Cassano. "Nella mia carriera - aggiunge - non ho mai visto, nè sentito una cosa del genere. Sono fatti che ci fanno rimanere senza parole". "Quand'ero giovane - gli fa eco un signore anziano - c'era più rispetto. Mai e poi mai si sarebbero uccisi un bambino e una donna. Il mondo è cambiato. Anche la 'ndrangheta adesso non ha più un codice d'onore". In serata a Cassano si svolgerà un Consiglio comunale aperto. "La nostra - ha concluso Papasso - è una città fatta di gente laboriosa e onesta che nulla ha da spartire con simili e atroci fatti".

    "La recrudescenza criminale che ha colpito la Città di Cassano e l'intera sibaritide, che non risparmia nemmeno i bambini, vittime innocenti, fa orrore e rabbia. La sibaritide, la Città di Cassano, la Calabria non e' questa. I calabresi non sono questo". Lo affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Cgil della Calabria, Michele Gravano, e del comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno, Angelo Sposato. "Per queste ragioni, per unirci alla comunità di Cassano - aggiungono - questa sera saremo presenti al Consiglio comunale straordinario per fare la nostra parte e rappresentare l'indignazione dei tanti calabresi che vogliono dire basta". "Ma lo Stato - sostengono ancora i due dirigenti della Cgil - deve fare la sua parte perché la risposta non può essere ordinaria e non può abbandonarci. Per questo chiediamo interventi straordinari ed azioni speciali per combattere i traffici illeciti e la potenza militare della criminalità per continuare a vivere in liberta' nella nostra terra"

    "L'uccisione a Cassano allo Jonio di Nicola, un bimbo di soli tre anni, è una nuova barbarie che fa inorridire. La faida tra clan che ha coinvolto un piccolo innocente è l'ennesima dimostrazione che le organizzazioni mafiose non possono più ammantarsi del falso mito di una mafia che risparmia i deboli e gli indifesi". Sonia Alfano, eurodeputata del gruppo Alde e presidente della Commissione antimafia europea, commenta così il triplice omicidio avvenuto in Calabria. "Il ministro dell'Interno - prosegue - convochi un vertice in prefettura a Cosenza e ascolti dagli investigatori quali sono le misure urgenti per identificare gli autori di questo crimine. Lo Stato dia insomma un segnale forte della sua presenza anche a Cassano allo Jonio. Prima Giuseppe Di Matteo, il figlio di Santino; poi Domenico Gabriele, ucciso a Crotone mentre giocava a calcetto, e ora Nicola: non si può assistere in silenzio a questo orrore". "Mi auguro che la società civile - conclude Sonia Alfano - sappia reagire in modo deciso ed inequivocabile, scegliendo di schierarsi con forza al fianco dello Stato e delle istituzioni sane contro le cosche".

    "L'efferatezza con la quale sono state uccise tre persone a Cassano allo Jonio tra cui un bimbo di tre anni lascia sgomenti. Ci associamo alle parole del vescovo monsignor Galantino e del procuratore della Repubblica di Castrovillari, davvero si stenta a trovare aggettivi per descrivere quanto accaduto". E' quanto dichiara la deputata del Nuovo centrodestra Dorina Bianchi, componente della Commissione Antimafia. "Ci auguriamo - prosegue - che le indagini degli inquirenti facciano presto piena luce. Che siano coinvolte o meno le cosche mafiose, non si puo' rimanere fermi di fronte a questi fatti di sangue. Sappiamo, e lo constatiamo tutti i giorni, quanto sia grande l'impegno delle forze dell'ordine. Per questo accogliamo positivamente la notizia che il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Cosenza ha predisposto d'intensificare l'azione di controllo nell'area della sibaritide per riaffermare la presenza dello Stato in quel territorio. Occorrono fatti concreti per scongiurare una deriva morale della nostra società, il cui prezzo non può essere pagato da un bimbo innocente di soli tre anni".

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