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    Ritrovati carbonizzati i tre scomparsi da Cassano, omicidio per vendetta

     

     

    Ritrovati carbonizzati i tre scomparsi da Cassano, omicidio per vendetta

    19 gen 14 Sarebbero state uccise, e i loro corpi dati successivamente alle fiamme, le tre persone i cui corpi carbonizzati sono stati trovati stamattina a Cassano Jonioin un'auto anch'essa bruciata in una zona impervia e difficile da raggiungere. Dei tre corpi, a causa delle fiamme, sono rimasti solo gli scheletri. Sarebbero di un sorvegliato speciale, Salvatore Iannicelli, di 52 anni, di Cassano allo Jonio (Cosenza), di una giovane donna marocchina della quale non si conoscono al momento le generalità, e del nipote dell'uomo, un bimbo di tre anni, i corpi trovati carbonizzati stamani a Corigliano Calabro. I cadaveri erano all'interno di un'auto andata completamente distrutta dalle fiamme in una zona impervia. Dei tre si erano perse le tracce da giovedì scorso.

    Uno era chiuso nel cofano. Uno dei tre cadaveri trovati stamane in una zona impervia di contrada Fiego di Cassano allo Jonio era nel cofano dell'auto distrutta dalle fiamme. Il particolare potrebbe suffragare la tesi secondo cui i tre potrebbero essere stati uccisi in un luogo diverso da quello in cui è avvenuto il ritrovamento dei cadaveri. Al momento, fanno sapere gli inquirenti, le condizioni dei corpi, ridotti a scheletri, non consentono, però, di avere riscontri precisi. L'auto distrutta dalle fiamme era posizionata dietro un rudere lungo una strada sterrata e non poteva essere facilmente individuata. Sul posto sono al lavoro gli esperti dei Ris dei carabinieri, che stanno effettuando i rilievi.

    Vescovo prega davanti vittime. Il vescovo di Cassano allo Jonio, mons. Nunzio Galantino, segretario generale ad interim della Conferenza Episcopale Italiana, si è recato sul luogo in cui sono stati trovati i tre corpi carbonizzati e ha assistito in preghiera al recupero dei resti delle vittime, tra cui un bimbo di tre anni. "Sono sgomento - ha detto il presule - per il livello di efferatezza raggiunto da chi ha consumato questo delitto. Come si può dar fuoco a una macchina sapendo che lì dentro vi sono delle persone e, tra queste, un bambino? Come si può non sentire il pianto di un bambino? Come si può? Non parlate di comportamento bestiale. Facendolo, offendiamo le bestie. Sconfitto perché la sconfitta è di tutti, soprattutto di quanti continuano a girare alla larga dal disagio morale, oltre che economico e sociale nel quale si vive accanto a noi. E' una sconfitta anche per quanti nella nostra comunità ecclesiale continuano a pensare che basta una serie di cerimonie ben fatte per sentirci a posto". "Avrei voluto godere di più con i ragazzi che erano in cattedrale - ha aggiunto mons. Galantino, facendo riferimento alla Giornata della Pace in programma nella cittadina - e con gli straordinari loro animatori. Ma non è stato possibile. Spero di poter presto incontrare sacerdoti e operatori pastorali per riflettere su quanto è accaduto a poche centinaia di metri dalle nostre chiese. Voglio sapere che risposta, come Chiesa, sentiamo l'urgenza di dare perché, anche da parte nostra, ci siano parole e comportamenti chiari sulla legalità e sul rispetto della vita; e quali scelte ci sentiamo di fare. Il Signore ci interpella anche attraverso i resti carbonizzati delle tre vittime che ho visto estrarre dalla macchina data alle fiamme. E' anche quella Parola di Dio".

    Bimbo affidato al nonno perchè genitori in carcere. Si chiama Ibtissa Touss ed ha 27 anni la donna marocchina scomparsa assieme a Salvatore Iannicelli e al nipote dell'uomo di tre anni, le tre persone cui si ipotizza possano appartenere i cadaveri scoperti stamattina a Cassano allo Jonio. Iannicelli e la donna nordafricana avevano, da tempo, intrecciato una relazione. Il bambino viveva con il nonno a cui era stato affidato dopo che sia il padre che la madre, figlia di Iannicelli, erano finiti in carcere per reati legati allo spaccio di droga. Anche Salvatore Iannicelli aveva precedenti per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti ed era stato in carcere per alcuni anni.

    Bimbo era stato in carcere con madre. "Il bambino ucciso e bruciato a Cassano allo Jonio era rimasto in carcere, a Castrovillari, per oltre un mese insieme alla madre reclusa. Il piccolo, aveva allora due anni". A ricordarlo è il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli che un anno fa, poco prima di Natale, aveva avviato una battaglia per fare scarcerare la madre della piccola vittima. "Il bambino - sottolinea oggi Corbelli - aveva vissuto anche un'altra grande ingiustizia e disumanità. Era rimasto per 8 ore al freddo chiuso nella gabbia dell'aula bunker del tribunale di Castrovillari insieme alla mamma, presente ad una udienza del processo che la vedeva imputata. Dopo questo gravissimo fatto il movimento Diritti civili aveva denunciato il caso rivolgendo un appello ai giudici del tribunale di Castrovillari. Appello subito accolto e il giorno dopo, il 22 dicembre 2012, il piccolo e la giovane mamma avevano lasciato il carcere di Castrovillari per far ritorno a casa e trascorrere il Natale insieme agli altri fratellini. Poi il nuovo arresto della madre e, oggi, il drammatico epilogo". "Ho fatto di tutto, ho lottato per oltre un anno - aggiunge ancora Corbelli - per aiutare e salvare questo bambino e la sua giovane mamma. Tutto quello che ho fatto, purtroppo, non è servito a niente. Hanno prevalso la ferocia, la barbarie, la crudeltà. E non si sono fermate nemmeno di fronte ad un bambino, un piccolo angelo, che il Signore oggi ha accolto in Paradiso".

    Uccisi durante incontro, Giuseppe Iannicelli potrebbe essere andato di proposito con la compagna e il nipote di tre anni ad un appuntamento con le persone che si sarebbero poi trasformate nei suoi spietati assassini. E' questa una delle ipotesi investigative che si seguono per fare luce sul triplice omicidio di Cassano allo Jonio. E' ipotizzabile, infatti, che durante l'incontro, motivato da questioni legate allo spaccio di droga che Iannicelli avrebbe gestito autonomamente anche se, comunque, sotto il controllo delle cosca di 'ndrangheta degli "zingari", sia accaduto qualcosa che ha fatto precipitare la situazione al punto da determinare l'uccisione di Iannicelli, della donna e del nipotino del sorvegliato speciale. La ragazza marocchina, che a quanto risulta non avrebbe avuto un ruolo nello spaccio di droga che coinvolgeva molti familiari del suo compagno, e il bambino, malgrado la sua tenera età, potrebbero essere stati eliminati perché ritenuti scomodi testimoni

    Cadaveri trovati da cacciatore. E' stato un cacciatore a trovare stamattina i tre corpi carbonizzati in contrada Fiego di Cassano allo Jonio che, secondo quanto è emerso dalle indagini, apparterrebbero alle persone scomparse da tre giorni, tra cui un bambino di tre anni. Il cacciatore ha poi telefonato ai carabinieri riferendo di avere trovato l'automobile data alle fiamme con all'interno i tre cadaveri ridotti a scheletri.

    PM: Come si fa ad uccidere bimbo di 3 anni. "Come si fa ad uccidere un bambino di tre anni in questo modo?. Si è superato ogni limite. E' qualcosa di inaudito, di orrendo". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio che coordina le indagini in relazione all'omicidio di Cassano allo Jonio. "In tanti anni di lavoro - ha aggiunto Giacomantonio - credo che questo sia uno degli omicidi più efferati di cui è toccato occuparmi".

    Sindaco Papasso: Città saprà reagire. "Cassano è una comunità di gente onesta e laboriosa e non può essere macchiata da simili episodi delittuosi che non hanno nulla a che fare con il modo di comportarsi e vivere della nostra gente". Lo ha detto il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso che a seguito di quanto accaduto ha convocato la giunta e i capigruppo consiliari per decidere collegialmente il da farsi. "Sono sbigottito e addolorato - ha aggiunto Papasso - soprattutto per la ferocia con cui è stato consumato un simile crimine. Inorridisco, soprattutto, poiché tra le vittime c'è un bambino di appena tre anni, e mi chiedo con quale coraggio un uomo possa usare tanta ferocia contro i propri simili e, ancor di più, contro un innocente. Un fatto che mi rattrista e che sconvolge la mia coscienza di uomo e i sentimenti dell'intera comunità di Cassano, che si ribella e chiede giustizia". Secondo il sindaco, "la città saprà reagire con la forza del civismo e della cultura della legalità al degrado sociale ed etico che fa da sfondo a un simile crimine. Cassano, che non vuole più tornare ai tempi più bui della sua storia e che vuole progredire nella tranquillità dell'ordine sociale, chiede allo Stato di non essere lasciata sola. Chiede interventi seri e concreti di salvaguardia e di tutela della pace e della tranquillità sociale, che la comunità tutta invoca, al fine di cominciare a sperare nel riscatto e nel progresso".

    La scomparsa di Iannicelli, della donna e del bambino era stata denunciata ai carabinieri di Cassano allo Jonio da uno dei figli dell'uomo preoccupato per il mancato rientro dei tre. Il ragazzo si è allarmato per la scomparsa dal momento che il padre, per la misura cui era sottoposto, era obbligato a rimanere a casa dalle 8 di sera alle 8 di mattina. La figlia di Iannicelli, madre del bambino scomparso assieme alla coppia, è attualmente in carcere a Castrovillari. Dopo la presentazione della denuncia di scomparsa i carabinieri hanno avviato le ricerche in tutta la zona della Sibaritide, sentendo anche parenti ed amici di Iannicelli, senza esito.

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