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    Latitante marito omicida, auto e documenti davanti stazione, Forse suicida

    Giuseppe Pilato è ricercato per omicidio

     

    Latitante marito omicida, auto e documenti davanti stazione, Forse suicida. Figlio lasciato dai nonni

    19 ago 14 E' stata trovata nel corso della notte, vicino ad una stazione ferroviaria, l'automobile, una Fiat Multipla, di Giuseppe Pilato, l'uomo di 30 anni ricercato dalla serata di ieri con l'accusa di avere ucciso, a Monasterace, la moglie Mary Pilato al culmine di una lite. L'auto è stata trovata dai carabinieri nei pressi della stazione di Guardavalle Marina, nel catanzarese, a circa 7 chilometri da Monasterace. Nella vettura gli investigatori hanno trovato le chiavi inserite nel quadro ed un portafogli contenente bancomat e carte di credito.

    Mary Cirillo vittima del marito

    Forse suicida, Proseguono senza sosta le ricerche di Giuseppe Pilato, 30 anni, che ieri sera, a Monasterace, ha ucciso la moglie Mary Cirillo con un colpo di pistola al culmine di un litigio. Le ricerche sono condotte con l'ausilio di unità cinofile, di un elicottero e dei carabinieri dello squadrone Cacciatori e sono concentrate nella zona compresa tra Monasterace e Guardavalle Marina, nel catanzarese, dove è stata trovata l'auto dell'uomo. Una decisione motivata dal fatto che una delle ipotesi degli investigatori è che l'uomo possa decidere di suicidarsi. La ricerca, comunque, è stata estesa a tutto il territorio nazionale, anche in considerazione del fatto che la vettura dell'uomo, con dentro le chiavi, bancomat e carte di credito, è stata trovata vicino ad una stazione ferroviaria. Questa circostanza, secondo gli investigatori, potrebbe avere anche un'altra duplice chiave di lettura: un tentativo di depistaggio per far credere di essere partito mentre invece potrebbe avere trovato rifugio da qualche conoscente, o, più semplicemente, il gesto di un uomo disperato che ha abbandonato l'auto dove gli è capitato per poi allontanarsi a piedi nelle campagne circostanti.

    Figlio 2 anni presente a delitto lasciato a casa dei nonni. Il figlio più piccolo - due anni - di Giuseppe Pilato e Mary Cirillo era presente in casa nel momento in cui l'uomo ha ucciso la moglie con un colpo di pistola. E' la ricostruzione fatta dai carabinieri del Gruppo di Locri e della Compagnia di Roccella Ionica. L'uomo, infatti, si è presentato a casa dei genitori, dove c'erano gli altri figli, portando il piccolo e spiegando alla madre che la moglie non era in casa e che, quindi, aveva deciso di portare il bambino da loro. E' stata proprio questa circostanza a fare scattare l'allarme. I familiari infatti, allarmati, hanno iniziato a telefonare alla donna, a casa e sul cellulare, senza ricevere risposta. Da qui una prima chiamata ai carabinieri per denunciare la scomparsa di Mary Cirillo. Un'ora dopo la prima telefonata, mentre i militari erano già in cerca della donna, un'altra chiamata è giunta al 112 per segnalare una lite in famiglia nell'appartamento della coppia. Ma quando i carabinieri sono giunti sul posto si sono resi conto che le urla sentite da una vicina non erano di marito e moglie, ma della figlia di dieci anni della coppia che, tornando a casa, aveva trovato il corpo della madre riverso in una pozza di sangue. E' stato allora che sono scattate le ricerche di Pilato, che nel frattempo aveva fatto perdere le proprie tracce. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, tra moglie e marito i rapporti erano tesi già da tempo e in paese c'è chi parla di una separazione imminente. Nel pomeriggio di ieri Pilato è andato a casa della moglie e la discussione è ripresa. Al culmine della lite l'uomo ha estratto una pistola ed ha sparato, colpendo la donna alla fronte e uccidendola sul colpo. Quindi ha portato il figlio di due anni dai genitori e se n'è andato portando con sé, ritengono gli investigatori, anche la pistola usata per il delitto che, infatti, non è stata ancora trovata. Secondo quanto accertato dagli investigatori, Pilato non avrebbe una situazione economica florida. Pare, anzi, che avesse dei problemi.

    Lo zio: meglio se si costituisce, "Ancora non sappiamo niente. Invitarlo a costituirsi? Certo, è meglio per tutti". Lo ha detto ai microfoni dei Tg della Rai lo zio di Giuseppe Pilato, l'uomo ricercato da ieri per l'omicidio della moglie Mary Cirillo. Nel corso degli ultimi due anni Pilato ha pubblicato sul suo profilo facebook una serie di post. In uno dell'8 marzo del 2013 scrive: "Arriveranno giorni migliori anche x me". E pochi giorni dopo, in successione: "Nessuno nasce cattivo... La vita ti porta ad esserlo!" e "Il tradito può essere ingenuo... Ma il traditore rimarrà sempre un infame!!!".

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    --- Uomo uccide la moglie, madre di 4 figli, al culmine di una lite a Monasterace. La figlia ha tovato la mamma morta

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    Le donne di #StopFemminicidio parteciperanno ai funerali di Mary Cirillo a Monasterace ed hanno deciso di promuovere la scalata del Pollino per chiedere che venga posta fine "alla mattanza contro le donne". All'iniziativa di #StopFemminicidio hanno aderito Enza BrunoBossio, Emanuela Bruno, Caterina Belcastro, Nuccia Bostone, Gabriella Boccucci, Sara Calvano, Maria Canducci, Mariella Camposano, Anna Maria Cardamone, Valeria Capalbo,Vittoria Cavallo, Cristina Ciliberto, Tiziana Corallini, Stefania Covello, Michela Cortese, Maria Teresa Curcio, Maria Antonietta De Fazio, Serafina Demme,Ines De Fino, Teresa Esposito, Valentina Femia, AnnaMaria Felicità, Rosaria Frustillo, MariaTeresa Fragomeni,Teresa Gigliotti, Antonella Giungata, MariaCristina Guido, Marilena Manica, Liliana Marasco, Giuseppina Massara, Simona Mancuso, Antonia Lanucara, Maria Carmela Lanzetta, Daniela Limardo,Milena Liotta, Doris Lo Moro, Anna Rita Leonardi, Giovanna Macrì, Ernesta Mazza, Anna Melillo,Noemi Oppedisano, Barbara Panetta,Rossana Pascuzzi, Anna Pittelli, Manuela Poggi, Federica Roccisano,Dina Ruffa, Tania Ruffa, Laura Rullo, Savelina Scalise, Nensy Spatari, Tonia Stumpo, Stefania Taverniti, Elisabetta Tripodi, Maria Teresa Tristaino, Giusy Versace, Sara Vitale, Tina Zaccato. "Ancora una volta - è scritto in una nota - una donna, ancora una volta colpita a morte! Mary della quale gridiamo l'ultimo urlo di dolore e della quale non conosciamo neppure il numero che la sorte le ha assegnato in questa terribile mattanza femminile, della quale improvvisamente abbiamo conosciuto un volto nello stesso tempo tolto alla vita. Di lei, come per tutte le donne, violentemente sottratte al mondo, il dato statistico 'il bollettino di guerra' ci sarà fornito da una organizzazione privata di donne che è: "la casa delle donne di Bologna". Troviamo mortificante che lo Stato, il Ministero dell'Interno non fornisca (così anche nella relazione di ferragosto) i dati disaggregati con grave disagio ed incertezza sulla sua ufficialità. Riteniamo sia giunto il momento (ed in questa direzione ci spenderemo), dopo aver chiesto ed ottenuto la ratifica della convenzione di Istanbul e l'approvazione dell'avanzata legislazione contro il femminicidio, di costituire ed implementare (anche economicamente) tutti i settori pubblici diretti a promuovere, osservare e recuperare il rispetto di genere, e ciò al fine di affermare politiche sociali e culturali dirette a vincere l'incultura della sopraffazione della forza fisica sulla cultura della ragione e del rispetto dell'essere umano". "Saremo ai funerali di Mary - conclude la nota - con questa indignazione e questa ulteriore richiesta che faremo alle istituzioni nazionali scalando il Pollino nei prossimi giorni, insieme a tutte le donne che vorranno partecipare, come le donne del Monviso per dire insieme: #Stopfemminicidio".

    "Un altro dramma familiare si e' consumato a Monasterace e si aggiunge ad una terribile realtà che, nel nostro Paese, e' diventata abituale. A pagare e' chi non è protetto abbastanza e chi, spesso, e' vittima due volte, anche della solitudine. Sono donne che scontano il prezzo della loro vita, insieme ai figli, innocenti". Lo afferma, in una dichiarazione, il responsabile Sicurezza di Idv, Aldo Di Giacomo, facendo riferimento all'omicidio di Mary Cirillo ad opera del marito, Giuseppe Pilato, che è poi fuggito. "Quello che IdV si chiede - aggiunge - e' come sia possibile che, all'interno del nucleo familiare, il carnefice sia in possesso di armi che detiene senza particolari difficoltà. Questo e' avvenuto in almeno dieci degli ultimi casi. Opportuni controlli e norme più restrittive potrebbero essere un metodo per prevenire drammi di questo tipo in cui a farne le spese sono sempre i più deboli". "Se lo Stato non riesce a tutelare i suoi cittadini - conclude Di Giacomo - è uno Stato che ha fallito in partenza".

    "La trentenne Mary Cirillo, madre di quattro figli muore per mano del marito. In altro contesto ma potremmo dire con simile matrice, si registrano squallide notizie legate al concorso di miss Italia". Lo afferma in una nota la responsabile del Dipartimento Diritti e Dignità delle persone del Pd di Reggio Calabria, Antonia Lanucara. "È qui - aggiunge - che corre la vera linea di confine, tra l'antico retaggio della cultura che permane e che ha condotto al patriarcato maschilista mai sconfitto e la realtà della condizione delle donne di oggi. In quest'ambito trova luogo il femminicidio, la discriminante essenziale di questa società ed è questo il vero fronte su cui servono forti battaglie decisive per sconfiggere quella cultura. Le donne conoscono il difficile cammino tracciato per loro da una cultura che le vuole senza libertà di scelta e che annulla la loro dignità. Dico subito che sono le cosiddette persone "normali", di cui mai si sarebbe immaginato, coloro che uccidono mogli, compagne, amanti. È necessario quindi un grande impegno di lavoro per investire in cultura attraverso la costruzione un'etica della coppia, partendo dalla primissima infanzia. Propongo alle donne impegnate per il cambiamento ad accompagnare Mary Cirillo nella sua ultima dimora e che inoltre sappiano prendersi cura di quella bambina che per prima ha visto la madre in una pozza di sangue".

    "Un'altra donna uccisa dal proprio uomo. Ancora un'altra. Un'altra donna che si aggiunge alle tante altre che ogni anno, come lo sgranare di un triste rosario, ci ricordano che troppe sono le vittime di una violenza insensata, inutile, oppressiva". E' quanto scritto in una nota dell'Associazione Quadrato Rosa della Cgil Piana di Gioia Tauro. "Una violenza - aggiunge - che uccide oltre la singola vittima, perché distrugge esistenze, intere famiglie, toglie madri a figli inconsapevoli. Una violenza a cui bisogna rispondere con ancora più fermezza. Con una legislazione ancora più certa, con una società che assuma sempre di più su di sé una responsabilità che deve diventare collettiva e di tutti e con una politica che deve dare risposte durature e non scoprirsi sgomenta quando accade un atto barbaro per poi subito dopo dimenticarsene. Mary Cirillo, 31 anni, aveva tutta una vita davanti a sé e quattro giovani figli. Ora quella vita è stata prepotentemente e violentemente strappata privando della loro madre quegli inconsapevoli bambini".

    "Un ennesimo episodio di femminicidio. Questa volta in Calabria, nella nostra provincia. Un fatto gravissimo che non trova giustificazioni. Bisogna fermare questa spirale di violenza nei confronti delle donne che sembra non avere fine". Con queste parole, il Segretario generale della Cgil di Reggio-Locri, Mimma Pacifici, commenta quanto accaduto ieri a Monasterace, con l'omicidio della giovane Mary. "Non è possibile - aggiunge - che, ad oggi, avvengano fatti di tale gravità. Il femminicidio è soltanto l'ultimo atto del dramma che le donne vivono quotidianamente. Minacce, maltrattamenti fisici e psicologici, atteggiamenti persecutori, percosse, abusi sessuali sono gli aspetti quotidiani di questa tragedia che culmina nella sopraffazione omicida. E' necessario un impegno da parte della politica tutta affinché la violenza sulle donne, che è un problema di stampo culturale, venga affrontato in quanto tale. Non basta più inasprire la pena o legiferare contro il femminicidio - sottolinea Pacifici - occorre soprattutto cambiare questo modello culturale che è improntato sulla superiorità di un genere sull'altro". "È necessario che le istituzioni - dice ancora Mimma Pacifici - si impegnino nell'affrontare la questione alla radice attraverso politiche in contrasto alla violenza sulle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione, tanto più che la questione non riguarda alcune fasce di popolazione, perché le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici".

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