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    Pagina aggiornata alle 15:19 del 28 apr 2013

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    Uomo di origini calabresi spara a due cc davanti palazzo Chigi

     

     

    Uomo di origini calabresi spara a due cc davanti palazzo Chigi, aveva perso il lavoro e si era separato

    28 apr 13 Due carabineiri sono stati feriti a Roma da una persona di origini calabresi, Luigi Preiti di 46 anni (nella foto), nato a Rosarno (Rc) ma residente ad Alessandria, probabilmente vittima di una crisi depressiva dopo aver perso il lavoro ed essersi separato dalla moglie. La sparatoria avvenuta vicino Palazzo Chigi aveva fatto credere ad un atto terroristico. Infatti era da poco terminata la cerimonia di giuramento del nuovo Governo Letta. I due carabinieri sono stati subito ricoverati e le loro condizioni non destano preoccupazione. L'uomo è stato bloccato. Dopo aver sparato con una Beretta calibro 7,65 con la matricola abrasa, ha detto alle forze dell'ordine "Perchè non mi sparate". I due carabinieri sono stati soccorsi in codice rosso. Uno dei due militari è stato ferito alla gola di striscio e l'altro alle gambe ma non sono in pericolo di vita. Le loro condizioni, però, sono state giudicate sono serie. Sei i colpi di pistola sparati dal folle. L'uomo non ha precedenti penali. Anche una passante è stata colpita di striscio. Gli investigatori stanno cercando di capire perchè la cosa sia accaduta proprio davanti Palazzo Chigi dove, da li a poco, sarebbe dovuta avvenire la prima riunione del Governo Letta. Le forze dell'ordine pensano anche che si possa trattare di una coincidenza. Nessun indizio viene tralasciato. La pistola, che non avrebbe dovuto tenere, è all'esame dei RIS. Preiti è arrivato davanti a Palazzo Chigi provenendo a piedi da Montecitorio. Giunto davanti allo sbarramento del reggimento mobile dei carabinieri, ha sparato diversi colpi ferendo il primo militare alla gamba e poi colpendo l'altro militare, che si presidiava la garitta.

    --- Preiti confessa, obitettivo i politici, sono disperato

    Lesioni colonna vertebrale per CC. Lesione della colonna vertebrale cervicale. Questo dice il primo bollettino Medico che descrive le condizioni di Giuseppe Giangrande, il brigadiere ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma. La prognosi resta riservata. Secondo il bollettino medico, Giangrande è arrivato in codice rosso alle 12.03 al Pronto Soccorso dell' Umberto I. "Presentava una ferita d'arma da fuoco con foro di entrata nella regione laterale del collo sinistra e non si apprezzava foro di uscita - si legge -. Il proiettile è stato estratto dalla regione sovrascapolare destra. Gli accertamenti eseguiti hanno dimostrato che nel tragitto il proiettile ha leso la colonna vertebrale cervicale". Ora l'uomo è sottoposto ad accertamenti per valutare un eventuale intervento chirurgico.

    Altro CC operato sta bene e chiede del collega. E' stato operato all'ospedale San Giovanni per ridurre la frattura alla tibia provocata dalla pallottola il carabiniere scelto Francesco Negri, ferito stamani davanti palazzo Chigi. Lo ha detto il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Gerardo Corea."Mi ha detto di dire che sta bene. Ha subito un intervento ortopedico, è già sveglio nella sua stanza, assieme alla fidanzata e dal fratello - ha riferito -. E' in ottime condizioni, ma continua a chiedere del collega ferito". "Gli ho detto - ha aggiunto Corea - che ci sono altri medici che si stanno occupando di lui. Altri interventi saranno programmati nei prossimi giorni. E' un ragazzo giovane, ci ha chiesto di rimetterlo in piedi". Domani sarà svolta una nuova consulenza ortopedica sulle condizioni di Negri, che è stato colpito dal proiettile sotto il ginocchio. Il direttore sanitario ha riferito che all'ospedale sono arrivate numerose telefonate di cittadini che chiedevano delle condizioni del carabiniere. Corea non ha invece voluto dire nulla sulle condizioni dell'attentatore, Luigi Preiti.

    Telecamere hanno registrato tutto. Passo normale, sguardo dritto davanti a sé, mani in tasca: così Luigi Preiti è arrivato davanti a palazzo Chigi, dove ha sparato a due carabinieri. La dinamica della sparatoria è stata ripresa da almeno tre telecamere di sicurezza montate all'esterno di palazzo Chigi e di Montecitorio. Chi ha potuto visionare il filmato descrive così le immagini: "Preiti si è avvicinato provenendo da piazza Montecitorio. Quando è arrivato vicino alla camionetta dei carabinieri, i militari gli hanno faTto segno di fermarsi, in quanto proprio in quel momento si stava chiudendo la piazza in vista dell'arrivo dei ministri dopo il giuramento al Quirinale". A quel punto, raccontano le fonti, "l'uomo ha estratto la pistola e ha fatto fuoco contro i due carabinieri". Dalle immagini si vede Preiti che spara ad altezza uomo e uno dei due carabinieri che finisce a terra. Si vedono anche una bambina che si porta le mani alle orecchie per coprire il rumore degli spari e tre persone che si riparano dietro la garitta all'angolo di palazzo Chigi. Una di queste sarebbe la donna incinta rimasta lievemente ferita. Anche un bambino, di circa tre anni, secondo fonti di polizia si sarebbe contuso il volto, cadendo a terra nella fuga. Le ultime immagini riprendono Preiti in terra, bloccato dagli uomini della sicurezza e altre decine di poliziotti e carabinieri che invitano la gente a lasciare la piazza. Poi l'arrivo delle ambulanze. Secondo le stesse fonti, e come dimostrano le riprese delle telecamere, Preiti non ha mai varcato le transenne di piazza Colonna, che proprio in quel momento era stata chiusa. Nonostante ciò i sei bossoli rinvenuti sulla scena, sono stati tutti trovati all'interno della piazza, qualche metro oltre le transenne. Una circostanza che gli investigatori ritengono perfettamente compatibile con la dinamica fin qui accertata, visto che i bossoli vengono espulsi dall'arma e visto il trambusto seguito all'accaduto.

    Partito da casa con treno. "E' uscito ieri da casa senza dire dove fosse diretto e cosa dovesse fare". Lo ha detto un cugino di Luigi Preiti, uscendo da casa della famiglia dell'uomo che ha sparato oggi davanti a Palazzo Chigi. "I genitori, quando hanno saputo dell'accaduto - ha aggiunto - sono rimasti sbigottiti e increduli". Sarebbe andato a Roma in treno, e non in auto, come si era pensato in un primo tempo, Luigi Preiti, la persona che ha sparato stamattina davanti a Palazzo Chigi. La vettura del muratore, infatti, è stata trovata dai carabinieri nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Gioia Tauro. L'area in cui è stata individuata la vettura è stata transennata. Si attende per aprirla l'arrivo degli artificieri e degli esperti del reparto investigazioni scientifiche dell'Arma.

    Portiere albergo: stanco ma tranquillo. "Sembrava solo un uomo stanco ma tranquillo". Così viene descritto Luigi Preite da Handi, il portiere dell'albergo dove l'uomo ha dormito la scorsa notte a Roma. "Stamani è uscito verso le 9-9,30 - racconta - aveva una giacca blu, sembrava una persona normale, calma, tranquilla. Appariva come uno che non aveva dormito molto, con la barba un po' lunga. Gli ho chiesto se rimaneva e mi ha detto: 'No grazie, parto''. L'albergo in cui ieri verso le 15 il disoccupato calabrese ha preso una stanza, è uno dei tanti a pochi passi dalla stazione Termini. Ha stanze al quinto e sesto piano di un edificio dove, ai piani inferiori, ci sono altri due affittacamere. "E' arrivato ieri verso le 15 - spiega Handi - non aveva prenotazione e ha chiesto se avevamo una stanza. E' stato fortunato, perché ha preso l'ultima che avevamo, la 522". La stanza 522 è davvero piccola: un letto singolo, un piccolo comodino e un bagnetto. "E' uscito verso le 17 - racconta ancora il dipendente dell'albergo - e tra le 18 e le 19 è entrato nella stanza senza uscirne più. Non ha chiesto la sveglia, non ha fatto colazione, non ha lasciato niente nella stanza. Stamattina, verso le 9,30 é venuto da me ha pagato il conto dicendomi che partiva. Ma sembrava tranquillo, ben vestito, con una giacca blu". Nell'imminenza del suo arresto, i carabinieri sono subito entrati nella stanza 522 per le perquisizioni. "Sono rimasti per oltre un'ora - sottolinea Handi - erano una trentina, molti dei quali in borghese, ma non credo abbiano trovato nulla, credo che non avesse neanche un bagaglio. Io ho addirittura controllato se nel secchio avesse lasciato qualche residuo di cibo, ma secondo me non ha mangiato nulla, non ha bevuto nemmeno l'acqua, perché non c'erano bottigliette. Non ha chiesto di collegarsi a Internet né tantomeno ha ricevuto telefonate. Quando sono entrato nella sua stanza c'era solo il letto sfatto e gli asciugamani usati dopo essersi lavato".

    Sposato due volte. Era stato sposato due volte Luigi Preiti, lo sparatore di Palazzo Chigi, nel corso della sua ventennale permanenza in Piemonte ed entrambe le unioni erano fallite. A raccontarlo sono i vicini di casa di Rosarno. Entrambe le mogli di Preiti sono piemontesi e con la seconda si era separato dopo che aveva perso il lavoro.

    Inquirenti: A Roma per un gesto eclatante. Secondo fonti investigative Luigi Preiti sarebbe venuto a Roma proprio con l'intenzione di compiere un "gesto eclatante". Da quanto si è appreso dai carabinieri l'uomo sarebbe arrivato nella capitale con questo intento: non è stato accertato se è arrivato già armato o se la pistola se l'é procurata a Roma.

    Trasferito in carcere. E' stato trasferito nel carcere romano di Rebibbia Luigi Preiti, l'uomo che oggi ha ferito due carabinieri, uno in modo gravissimo, davanti a Palazzo Chigi. Preiti nel pomeriggio è stato ascoltato dai magistrati della procura della capitale. Entro martedì ci sarà l'udienza di convalida.

    Rischia 10 anni: Luigi Preiti, l'uomo che ha ferito due carabinieri davanti a palazzo Chigi, rischia una pena superiore a dieci anni di reclusione. Quanto è impossibile dirlo, dal momento che l'entità della pena è legata alla qualificazione giuridica del fatto, al riconoscimento di attenuanti ed aggravanti e, infine, all'eventuale (e probabile) ricorso da parte dell'imputato a riti alternativi che prevedono uno "sconto". Senza tener conto degli esiti di una eventuale perizia psichiatrica, che potrebbero modificare del tutto il quadro. Preiti - a sentire esperti di diritto penale - dovrà quasi certamente rispondere di duplice tentativo di omicidio volontario, aggravato da premeditazione (ha detto che aveva pensato al suo gesto 20 giorni fa). Per tale reato la pena - stabilisce il codice - non può essere inferiore a 12 anni. Alla pena base che sarà decisa nei suoi confronti dovranno poi applicarsi alcuni aumenti per via dell'istituto giuridico della continuazione dei reati: i carabinieri feriti, infatti, sono due (e non uno) ed, inoltre, l'uomo dovrà rispondere anche di detenzione e porto illegale della pistola (arma clandestina perché con matricola cancellata) e, verosimilmente, della ricettazione della stessa arma. Quanto alle riduzioni di pena, Preiti potrà invocare il riconoscimento delle attenuanti generiche, dal momento che è incensurato. Alla pena finale, inoltre, potrà applicarsi lo sconto di un terzo se l'imputato chiederà la definizione del procedimento con rito abbreviato. In definitiva, a conti fatti e nell'impossibilità di una quantificazione esatta - rilevano gli esperti di diritto - la pena molto difficilmente potrà essere inferiore a dieci anni di reclusione, con possibilità che sia più alta anche per un numero sensibile di anni.

    Psichiatra: un cumulo di rabbia e depressione. Un gesto eclatante contro i politici, in un giorno e in luogo simbolo, e poi il suicidio. Era questo a quanto pare il piano di Luigi Preiti che "voleva suicidarsi" dopo aver sparato davanti Palazzo Chigi "ma non c'é riuscito perché aveva finito il caricatore", come ha detto il neo-ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Siamo davanti a una persona con lucidità cognitiva. A un atto criminale non compiuto in preda a delirio o in stato confusionale ma pianificato - ha detto all'ANSA Luigi Janiri, professor associato di Psichiatria dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Roma - ed è proprio il proposito di suicidarsi che va esplorato come rabbia per il proprio scadimento sociale e per la precarietà che chi ha sparato vedeva in se stesso ma anche nella società", con la politica priva di soluzioni al disagio, più che di poteri forti. Luigi Preiti viene descritto come bravo muratore che, dopo aver perso il lavoro anni fa, "ha fatto un rapido gradino verso il basso" perdendo affetti coniugali e indebitandosi col gioco d'azzardo. La depressione, ha precisato Janiri, "non comporta solo autolesionismo ma nei casi di depressione maggiore è anche eterolesiva. Uno se la prende con la società, con la crisi. Del resto c'é un clima di incertezza e instabilità collettivo e tanta precarietà non si registra dal dopoguerra. Preiti sembrerebbe una persona portatrice di una vulnerabilità anche precedente la perdita di lavoro, e che dopo aver sofferto di depressione reattiva è giunto alla depressione endoreattiva. Puntando ai politici - come ha confessato l'attentatore - ha voluto portare la propria storia personale in massima evidenza. Ha studiato a tavolino il gesto, dopo aver covato rabbia. Ed è la pregressa carica di rabbia a scatenare la perdita di controllo manifestata oggi"

    Arrivato ieri a Roma. Luigi Preiti era arrivato nella capitale ieri ed ha alloggiato in un hotel del centro. Sembra provenisse dalla Calabria dove si era trasferito dopo la separazione. Attualmente nell'albergo dove ha alloggiato Preiti sono in corso perquisizioni. Accertamenti sono stati attivati per capire la provenienza della pistola che sembra Preiti detenesse illegalmente.

    Ex moglie sconvolta. "Sono sconvolta, non riesco ancora a credere che lo abbia fatta": sono le poche parole con cui l'ex moglie di Luigi Preiti, Ivana, commenta la sparatoria di fronte a Palazzo Chigi nella quale sono rimasti feriti due carabinieri. Separati da tempo, la donna non ha più avuto contatti con l'ex marito da diversi mesi. L'ultima volta che Luigi Preiti era stato a Predosa e l'aveva incontrata è stato lo scorso anno per la Prima Comunione del figlio, che ha 11 anni.

    Perquisita abitazione a Rosarno. I carabinieri stanno perquisendo, a Rosarno, la casa dei genitori di Luigi Preiti, l'uomo di 49 anni, che ha sparato davanti a Palazzo Chigi. I militari sono giunti da pochi minuti nella casa, ubicata in via Agrigento, un quartiere popolare della cittadina dove risiedono i genitori del muratore. Al momento in casa c'é solo la madre dello sparatore.

    Non folle ma depresso. Luigi Preiti sarebbe entrato in crisi dopo la separazione dalla moglie. Lo si apprende da fonti investigative qualificate secondo le quali l'uomo che ha sparato a due carabinieri a palazzo Chigi, era disoccupato e, negli ultimi tempi, sarebbe finito nel giro dei videopoker. Le stesse fonti ribadiscono che Preiti ha agito da solo. Luigi Preiti "non è uno squilibrato, non ha mai sofferto di patologia psichiatriche": lo ha detto il fratello Arcangelo. "Siamo allibiti, non sappiamo spiegarci quel che è potuto accadere". "Mio fratello non è né squilibrato né terrorista. Si stanno raccontando tante cose non vere". E' quanto ha detto Arcangelo Preiti, fratello dell'uomo che oggi ha ferito due carabinieri davanti a palazzo Chigi. "Io non sento mio fratello da agosto, ma lui è sempre stata una persona normalissima".

    Problemi economici. Luigi Preiti aveva problemi economici che sarebbero stati alla base della separazione dalla moglie. Dopo la separazione, Preiti era tornato in Calabria a vivere con gli anziani genitori, entrambi pensionati, che abitano in un quartiere popolare di Rosarno.

    Soldi alle slot machine. Potrebbero esserci problemi di gioco dietro alle difficoltà di Luigi Preiti, l'uomo che oggi ha ferito due carabinieri davanti a Palazzo Chigi. L'attentatore, secondo quanto si apprende, già prima della separazione dalla moglie, spendeva molti soldi alle slot machines ed al biliardo. E proprio questo sarebbe uno dei motivi che lo hanno allontanato dalla famiglia e che gli hanno fatto perdere il lavoro.

    In giro per l'Italia in cerca di lavoro. Aveva iniziato a girare da qualche tempo in tutta Italia in cerca di lavoro, dopo la separazione dalla moglie provocata da problemi economici, Luigi Preiti, l'uomo che ha sparato stamattina davanti a Palazzo Chigi. Preiti non si rassegnava alla sua condizione di disoccupato e questo lo aveva portato negli ultimi tempi a cercare dappertutto occasioni lavoro, senza però riuscirci. Situazione che aveva accentuato fortemente la sua condizione di disagio. Luigi Preiti, che è un muratore, aveva deciso due anni fa di lasciare il Piemonte e tornare dai genitori in Calabria, non solo in seguito alla separazione dalla moglie, ma anche a causa della perdita del lavoro, conseguenza della crisi che ha colpito l'edilizia. Lo ha riferito il fratello Arcangelo. A Rosarno l'uomo aveva trovato solo occupazione saltuaria e faceva anche dei lavori "in proprio".

    Fratello: Chiediamo scusa a feriti. Arcangelo Preiti, fratello dell'uomo che ha sparato davanti a Palazzo Chigi dice a Tgcom24: "Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri". "I miei genitori quando li ho chiamati - aggiunge l'uomo - non sapevano ancora nulla, sono rimasti sconvolti e non sanno come spiegarsi una cosa del genere". "Siamo sconvolti tutti quanti non sappiamo perché è successo, si era separato dalla moglie 3 anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria - aggiunge - Non so come si sia procurato la pistola". "Spero che stia bene - dice ancora il fratello dell'uomo - soprattutto per i miei genitori che sono anche anziani, abbiamo già tanti problemi, ci mancava anche questo". "Siamo dispiaciuti per questi carabinieri e chiediamo scusa ai parenti - prosegue Arcangelo Preiti - L'ho visto l'ultima volta ad agosto dell'anno scorso, quando sono andato in ferie, non ho notato nulla di strano in lui". "Luigi è una persona intelligente ed un lavoratore in gamba, molto professionale, e lo è sempre stato. - aggiunge Arcangelo Preti - Lo avevo visto l'ultima volta nell'agosto scorso, ed era tranquillo, come sempre". "Non è certo - dice ancora il fratello - un malato di mente. Io e Luigi non ci facevamo confidenze particolari ma posso assicurare che è un ragazzo a posto. E' scandaloso che qualcuno abbia scritto o detto che aveva problemi psichiatrici. Quando - prosegue Arcangelo Preiti - ho scoperto che a sparare a Roma era stato mio fratello, sono letteralmente caduto dalla sedia mentre pranzavo". "Certo - prosegue Arcangelo Preiti - la separazione dalla moglie e dal figlio lo aveva provato, quella scelta aveva fatto soffrire entrambi. L'ho constatato due mesi fa quando sono andato al funerale del padre della mia ex cognata: ho capito che Ivana continuava a soffrire. D'altronde non può essere altrimenti quando c'e un bambino di mezzo. Ma neanche le nostre due sorelle sanno spiegare cosa gli sia scattato in testa. Luigi - ripete il fratello - non è un malato di mente né un terrorista. Giocava d'azzardo? Questo non lo so", conclude rispondendo ad una domanda su un'informazione fatta trapelare dalle forze dell'ordine. Arcangelo Preiti si congeda dicendo di essere in partenza per Roma e Rosarno: "Voglio incontrare mia madre che è anziana ed é molto provata da questa storia - spiega -. Poi spero di potere vedere anche mio fratello. So, tuttavia, che mi ci vorranno cinque-sei giorni, con quel che è capitato temo che dovrò aspettare. Telefono a mia madre e parto".

    Aveva perso il lavoro. Luigi Preiti, che è un muratore, aveva deciso due anni fa di lasciare il Piemonte e tornare dai genitori in Calabria, non solo in seguito alla separazione dalla moglie, ma anche a causa della perdita del lavoro, conseguenza della crisi che ha colpito l'edilizia. Lo ha riferito il fratello Arcangelo. A Rosarno l'uomo aveva trovato solo occupazione saltuaria e faceva anche dei lavori "in proprio"

    Era tornato in Calabria dopo separazione. Luigi Preiti, l'uomo che oggi ha ferito due carabinieri davanti a Palazzo Chigi, è tornato a vivere a Rosarno, in Calabria, con i genitori circa due anni fa. Lo ha riferito il fratello Arcangelo che vive ad Alessandria. Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni novanta, Luigi Preiti si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Due anni e mezzo fa Preiti si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere a Rosarno, con i genitori; la moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria).

    Chiuso nel silenzio. Si è chiuso nel silenzio l'uomo di 46 anni che stamattina ha ferito due carabinieri, dopo aver esploso diversi colpi di pistola davanti a Palazzo Chigi. A quanto si è appreso, sia dopo essere stato bloccato, sia dopo l'arresto, l'uomo non ha detto nulla e al momento non ha cambiato atteggiamento.

    I carabinieri feriti. I carabinieri feriti dall'attentatore davanti a Palazzo Chigi sono il brigadiere Giuseppe Giangrande, di 50 anni, e il carabiniere scelto Francesco Negri, di 30. Sia il brigadiere sia l'appuntato sono effettivi al Battaglione Toscana. Il brigadiere Giuseppe Giangrande è ricoverato in prognosi riservata per una ferita al collo, mentre il carabiniere scelto Negri è ferito gravemente alla gamba ma non versa in pericolo di vita. Lo si apprende da fonti dell'Arma. Il brigadiere è arrivato comunque cosciente all'Umberto I di Roma: anche lui non sarebbe in pericolo di vita. Un ufficiale dell'Arma presente all'ospedale ha confermato la ferita al collo, aggiungendo che l'altro militare è stato ferito a una gamba.

    Sindaco Rosarno "Non ha mai dato segni di squilibrio". "Da quello che mi è stato riferito Luigi Preiti non aveva mai dato segni di disagio". Lo ha detto Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno. "Preiti non mi risulta sia mai stato segnalato ai servizi sociali del Comune". Ha anche detto il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi. "Dalle notizie che ho potuto acquisire - ha aggiunto Tripodi - al momento Preiti non viveva a Rosarno e tornava in paese solo in estate".

    L'uomo, che era vestito con giacca e cravatta, ha tentato subito dopo la fuga ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine ed è rimasto a sua volta ferito. I due militari - un brigadiere e un appuntato - sono stati trasferiti al Policlinico Umberto primo: le loro condizioni non sarebbero gravi. Lo sparatore è stato invece portato all'ospedale Sam Giovanni dove è piantonato in osservazione con l' accusa di duplice tentativo di omicidio. A suo carico non risultano precedenti penali ed avrebbe agito da solo. Subito dopo la sparatoria, l'intera area è stata transennata dalle forze dell'ordine. A terra gli investigatori hanno individuato sei bossoli. Altri rilievi della scientifica sono tuttora in corso.

    Vive da molti anni ad Alessandria, in Piemonte, Luigi Preiti, l'uomo di 46 anni, autore della sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Lo si è appreso a Rosarno. Nella cittadina della Piana di Gioia Tauro ci sono diverse famiglie con lo stesso cognome ma, al momento, sembra che nessuna di loro abbia legami di parentela con lo sparatore. Secondo quanto si è appreso l'uomo è emigrato con la sua famiglia da diversi anni in Piemonte.

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