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    Zambetti resta in carcere, Formigoni accusa Rotondi che smentisce

     

     

    Zambetti resta in carcere, Formigoni accusa Rotondi che smentisce

    06 nov 12 ''Fidati, fidati, fidati". Così l'ex ministro e parlamentare del Pdl, Gianfranco Rotondi, avrebbe rassicurato Roberto Formigoni garantendo per Domenico Zambetti - l'ex assessore lombardo finito in carcere con l'accusa di aver comprato 4 mila voti dalla 'ndrangheta - definendolo una ''persona seria". E fu proprio questo "intervento" del leader della 'Dc per le autonomie', almeno stando alla spiegazione messa a verbale dal Governatore davanti al pm Ilda Boccassini, a far finire il politico, ora accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, nella Giunta regionale. Oggi, infatti, mentre il Tribunale del Riesame confermava il carcere per Zambetti parlando, in sostanza, di un suo legame ancora attivo con le cosche, si sono potute conoscere le esatte parole messe a verbale da Formigoni, sentito come teste otto giorni fa nell'inchiesta della Dda milanese. Formigoni era stato chiamato a chiarire il contenuto di alcune interviste nelle quali aveva detto che nel 2010 non avrebbe voluto riconfermare Zambetti in Giunta, perché su di lui "circolavano strane voci". Dal verbale emerge che sarebbe stato Rotondi a cercare il Governatore per rassicurarlo su Zambetti, dopo che quest'ultimo aveva colto le perplessità del Governatore. Versione, però, 'respinta al mittente' da Rotondi che chiede al 'Celeste' di "recuperare una memoria più precisa". "Nel corso di quei 40 giorni della campagna elettorale - ha messo a verbale Formigoni - mi erano arrivate delle voci, soprattutto da concorrenti di Zambetti, da altri candidati del Pdl in lista che venivano a dirmi 'Zambetti fa delle cene, fa tante cene, come fa a pagare queste cene? Sono cene molto numerose'". Per questo - come ha chiarito al pm - il Governatore a un certo punto chiese a Zambetti: "Come hai fatto a prendere tutti questi voti, tutti regolari?". E ancora Formigoni: "Devo dire che avevo partecipato un paio di volte a comizi di Zambetti al Teatro dal Verme (...) strapieno di gente vera, quindi è chiaro che Zambetti godeva anche di un consenso popolare, tuttavia appunto lo misi alle strette con domande come potevo fare, dicendo 'Ho visto la gente al Dal Verme, pero' sei sicuro di aver preso tutti i voti regolarmente, queste numerose cene che hai fatto?'". E Zambetti gli avrebbe risposto: "'No, Presidente, assolutamente, le cene sono normali cene elettorali''. Formigoni, tuttavia, come ha precisato, non si fidò e gli disse: "Non ti garantisco assolutamente il posto in Giunta". Fin quando, ha raccontato ancora il Governatore, "mi arrivò una richiesta di colloquio da parte dell'onorevole Gianfranco Rotondi", il quale gli avrebbe detto: "Guarda Roberto, io conosco Zambetti da più di 30 anni, tu lo conosci da tre anni (...) stai tranquillo (...) è una persona seria, non farebbe sciocchezze, posso garantire è bravo, fidati, fidati, fidati". Insomma, ha concluso il Governatore, "se non ci fosse stato l'intervento di Rotondi, con il peso politico che egli ha all'interno del Pdl, non avrei inserito Zambetti in Giunta". Non ci sta, però, Rotondi, che 'attacca': "Smentisco che Formigoni - spiega in una nota - mi abbia chiesto garanzie morali su Zambetti. Chiesi la sua conferma ad assessore per motivi politici e Formigoni mi oppose l'unica obiezione di dover nominare assessori donna". E aggiunge: "Stamani i miei legali hanno inoltrato alla dottoressa Boccassini la mia disponibilità ad essere ascoltato sull'argomento". Legali a cui ha dato mandato anche "di esaminare le azioni legali necessarie dopo le affermazioni del presidente Formigoni". "Vedo che Rotondi non smentisce il suo padrinaggio politico nei confronti di Zambetti, né le sue insistenze perché fosse nominato assessore", replica a stretto giro di posta Formigoni. "Mi sembra di capire invece - prosegue - che neghi ora di aver potuto dare garanzie morali su Zambetti". "Ogni commento - conclude Formigoni - è inutile". Intanto, per il Riesame l'ex assessore deve restare in carcere perché potrebbe fuggire, servendosi "delle disponibilità economiche che ha dimostrato di possedere nella compravendita dei voti". In più, oltre al pericolo di inquinamento probatorio, "sussiste un concreto pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose", perché l'associazione mafiosa "é ancora operante e attiva" e il politico può godere di una "rete di conoscenze costruita nel corso degli anni". I suoi difensori, gli avvocati Corrado Limentani e Giuseppe Cusumano, ricorreranno però in Cassazione, "perché non è stata data risposta alla maggior parte delle questioni da noi sollevate".

    "Se non ci fosse stato l'intervento di Rotondi, con il peso politico che egli ha ha all'interno del Pdl, non avrei inserito Zambetti in Giunta". Lo ha detto Roberto Formigoni al Procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, sentito come teste nell'ambito dell'indagine che ha portato in carcere Domenico Zambetti. Il governatore lo scorso 29 ottobre, nel chiarire le sue perplessità sull'ex assessore, ha spiegato che gli "arrivò una richiesta di colloquio da parte" di Gianfranco Rotondi.

    --- L'Ass. Zambetti rimane in carcere. Funzionale ai boss, ancora attivo legame con cosche

    Rotondi: Formigoni recupero memoria. "Smentisco che Formigoni mi abbia chiesto garanzie morali su Zambetti. Chiesi la sua conferma ad assessore per motivi politici e Formigoni mi oppose l'unica obiezione di dover nominare assessori donna": così l'ex ministro e parlamentare del Pdl Gianfranco Rotondi ha commentato le dichiarazioni del presidente della Lombardia Roberto Formigoni rese alla Procura di Milano. "Leggo che mi attribuisce di conoscere Zambetti da 30 anni - ha proseguito Rotondi - io 30 anni fa ero ancora studente universitario fuori sede a Napoli. Stamani i miei legali hanno inoltrato alla dottoressa Boccassini la mia disponibilità ad essere ascoltato sull'argomento. I processi non si fanno sui giornali e dovrebbe saperlo anche il presidente Formigoni a cui auguro di recuperare una memoria più precisa, spero anche su altri argomenti che lo vedono più esposto alla necessità di fornire chiarimenti".

    Ricche cene elettorali. Altri candidati del Pdl in lista ''venivano a dirmi 'Zambetti fa delle cene, fa tante cene, come fa a pagare queste cene? Sono cene molto numerose'". Erano queste le "voci" su Domenico Zambetti - l'ex assessore lombardo arrestato per voto di scambio con la 'ndrangheta - raccolte da Roberto Formigoni. Lo ha spiegato lo stesso Governatore al pm Ilda Boccassini lo scorso 29 ottobre. ''Voci" che parlavano di "uno Zambetti" che aveva "disponibilità di denaro fuori dall'ordinario". ''Io mi riferisco - ha spiegato Formigoni a Boccassini - alla campagna elettorale del 2010 (...) nel corso di quei 40 giorni della campagna elettorale mi erano arrivate delle voci, soprattutto da concorrenti di Zambetti, da altri candidati del Pdl in lista". Voci di "uno Zambetti" che "organizzava cene che i suoi concorrenti ritenevano abnormi". Voci che "arrivavano dai concorrenti in lista" e "quindi andavano prese con tatto". E quando il pm ha chiesto a Formigoni chi fossero questi "concorrenti" che parlavano di Zambetti, il Governatore ha risposto: "Io non ho memoria precisa (...) non ho un ricordo preciso sui nomi che mi hanno, potrei dire, messo in guardia nei confronti di Zambetti".

    Chiesto se voti regolari. Roberto Formigoni chiese a Domenico Zambetti ''come hai fatto a prendere tutti questi voti, tutti regolari?". Lo ha spiegato al procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini lo stesso Formigoni, sentito come teste lo scorso 29 ottobre nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere l'ex assessore lombardo accusato di voto di scambio con la 'ndrangheta. Formigoni, chiamato a chiarire il contenuto di alcune interviste rilasciate dopo l'arresto di Zambetti e nelle quali aveva dichiarato di aver avuto "sospetti" sull'ex assessore, ha aggiunto: "Devo dire che avevo partecipato un paio di volte a comizi di Zambetti al Teatro dal Verme, per esempio in occasione del Natale del 2009, e avevo visto un Teatro dal Verme strapieno di gente vera, quindi è chiaro che Zambetti godeva anche di un consenso popolare, tuttavia appunto lo misi alle strette con domande come potevo fare, dicendo 'Ho visto la gente al Dal Verme, pero' sei sicuro di aver preso tutti i voti regolarmente, queste numerose cene che hai fatto?', Zambetti disse 'No, Presidente, assolutamente, le cene sono normali cene elettorali, non ne ho fatte tante, le ho fatte con i soldi che ho documentato nella dichiarazione dovuta della mia campagna elettorale'', quella del 2010.

    Zambetti era preoccupato. ''Zambetti mi sembrava preoccupato, ma ovviamente io attribuivo questa sua preoccupazione esclusivamente alla situazione politica che si stava abbattendo sul Paese e anche sulla Regione Lombardia". Così ha risposto a verbale, lo scorso 29 ottobre, Roberto Formigoni al pm Boccassini che gli chiedeva se avesse mai visto Domenico Zambetti "preoccupato" prima del suo arresto per voto di scambio con la 'ndrangheta. ''Data la situazione del Paese, la situazione politica, la situazione della nostra compagine politica, vi era preoccupazione da parte di tutti quanti noi", ha aggiunto Formigoni.

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