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    Operazione Redux: implicati esponenti del Pdl. Una stanza del Niguarda per incontri

     

     

    Operazione Redux: implicati esponenti del Pdl. Una stanza del Niguarda per incontri

    14 mar 11 Gli affiliati alla ‘ndrangheta che ne curavano gli interessi criminali a Milano erano in contatto con diversi esponenti politici del PdL. E’ uno degli elementi emersi nel corso dell’attività investigativa culminata nell’operazione “Redux-Caposaldo”, nell’ambito della quale sono stati arrestati oggi trentacinque presunti affiliati alla ‘ndrangheta. Così Ilda Boccassini, procuratore aggiunto del Tribunale di Milano,spiega che il personaggio chiave, in questo contesto, era Davide Flachi. Era lui a intessere relazioni con la sfera politica, così da accreditarsi come possibile “serbatoio di voti” per il PdL. Lo stesso Flachi ha partecipato a diversi incontri pubblici predisposti da B.M. in vista delle elezioni amministrative del 2009. Quest’ultimo è il figlio del presidente del Consiglio comunale di Peschiera Borromeo, uno dei personaggi di maggior popolarità del centrodestra milanese. Nell’ordinanza, peraltro, si legge che, in occasione delle elezioni regionali dello scorso anno, la famiglia Flachi, al centro dell’inchiesta “Redux-Caposaldo”, aveva manifestato l’intenzione di appoggiare la corsa di Antonella Maiolo, anch’essa del PdL e che in due occasioni ha incontrato privatamente Davide Flachi e Francesco Piccolo. Nessuno dei politici in questione risulta indagato.

    Operazione Redux, il video

    Incontri in stanza Niguarda. Gli incontri tra Giuseppe Flachi e Paolo Martino, due tra le persone arrestate oggi a Milano nell’ambito dell’operazione “Redux-Caposaldo”, avvenivano nelle stanze di due alti funzionari degli ospedali “Galeazzi” e “Niguarda”. A rivelarlo è stata Ilda Boccassini, procuratore aggiunto del Tribunale di Milano. La circostanza che i due presunti affiliati alla ‘ndrangheta, considerati dagli investigatori tra i soggetti di maggior rilievo nella geografia criminale della Lombardia, è stata definita dallo stesso magistrato: “Un fatto allarmante che è stato documentato”. Sebbene nessuno dei due manager della sanità risulti indagato, gli inquirenti definiscono lo scenario che è emerso dall’inchiesta, “inquietante”. Sulla scorta di quanto è stato accertato nel corso delle indagini, il figlio di Flachi fu incaricato di raggiungere gli uffici prima che i due presunti boss si incontrassero, al fine di controllare che non ci fosse nessun intoppo e che la conversazione non rischiasse di essere intercettata.

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