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    Procuratore Murone "In atto una guerra di mafia"

     

     

    Procuratore Murone "In atto una guerra di mafia"

    06 giu 10 Lo scontro tra cosche della ‘ndrangheta in atto al confine tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia, “non è la faida dei boschi ma é una vera e propria guerra di mafia per lo sfruttamento di tutte le attività economiche”. A dirlo è stato il procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone, incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell’operazione che ha portato a quattro arresti per estorsione ai danni di un villaggio turistico nella zona del catanzarese. “Anche l’operazione di stamani – ha aggiunto – si inserisce nel quadro delle indagini condotte sul territorio che speriamo di poter concludere con qualcosa di omnicomprensivo”. Murone ha poi spiegato che uno degli arrestati di stamani, Mario Mongiardo, nell’ambito dell’estorsione al villaggio, stava programmando per il prossimo anno di acquisire, indirettamente, la gestione di quello che viene definito il “super condominio” all’interno del villaggio, una zona occupata da villette e residence che sono di proprietà privata, che produce, con l’indotto, un introito di circa 300 mila euro l’anno. Per far ciò, ha aggiunto il capo della squadra mobile di Catanzaro, Rodolfo Ruperti, Mongiardo contava che ad assumere la gestione fosse la societa Iperclub di Roma alla quale già imponeva il pagamento di una tangente. Dalle indagini è emerso anche che dopo l’arrivo di Mongiardo nella gestione delle estorsioni, era saltata l’assunzione, proposta da un altro arrestato, Francesco Corapi, del figlio del boss Vincenzo Varano, ucciso nel luglio del 2009. Il questore di Catanzaro, Michele Roca, dal canto suo, ha sottolineato la tempestività delle indagini che dall’avvio, all’emissione dei provvedimenti restrittivi, è durata circa un mese. “Questa operazione – ha aggiunto – dimostra poi la fragilità del tessuto economico della zona. Per la criminalità organizzata, dare un posto di lavoro significa far dare uno stipendio agli amici senza neanche farli lavorare. L’operazione é anche una risposta a quei giovani che cercano un posto di lavoro onesto”. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche il vice dirigente della squadra mobile, Angelo Paduano.

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