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    PM Creazzo: "Una triste storia di usura". Gli arresti

     

     

    Operazione Tentacolo, PM Creazzo: "Una triste storia di usura". Gli arresti

    11 ott 10 "Sono venuti a raccontarci una storia tristissima, i cui particolari non possono essere resi noti". Questo il commento del procuratore della Repubblica, Giuseppe Creazzo, relativamente all’operazione 'Tentacolo'. Una storia di usura, che vede tra i protagonisti sei persone molte note negli ambienti criminali della Piana Gioia Tauro. "La vicenda – ha detto Creazzo – è legata a due imprenditori agricoli di Cittanova che da almeno cinque anni erano costretti a pagare un tasso di interesse del 120% all’anno, a fronte di un prestito iniziale di poche migliaia di euro. Una situazione che aveva portato i due fratelli a dovere versare al gruppo criminale una cifra di oltre 12 mila euro mensili, pena gravi ritorsioni. Una situazione che non poteva reggere, tant'è che i carabinieri avevano avviato autonome indagini, rilevando riscontri evidentissimi che hanno indotto i due imprenditori agricoli a confessare la triste vicenda. Come nella casistica più attuale, i due fratelli usurati, avevano chiesto 'consiglio' ad un loro amico su come uscire dalla crisi finanziaria, il quale, evidentemente , li ha instradati verso il prestito a usura. Le indagini – ha concluso Creazzo – sono ancora in corso per individuare ulteriori responsabilità". Con l’accusa di violenza privata aggravata e continuata, usura, sono finiti in carcere su ordine del gip Capone di Palmi: Pasquale Caria, 68 anni, di Gioia Tauro; Carmelo Stanganelli, 62; Domenico Stanganelli, 45, ed il nipote omonimo di 35; Antonio Zangari, 62, e Giovanni Spanò, 65, tutti originari di Gioia Tauro e Rosarno.

    Gli arrestati, tra cui alcuni gravati da precedenti penali, appartengono per lo più ad uno stesso nucleo familiare di Rosarno, che aveva fatto del prestito usurario un vero e proprio business. L’operazione, nella cui fase esecutiva sono stati impegnati circa 60 Carabinieri del Comando Provinciale e 20 del Gruppo Operativo Calabria, giunge all’esito di un’indagine (convenzionalmente denominata “Tentacolo”) avviata nello scorso mese di settembre, condotta in particolare dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova, diretta dal capitano Giulio Modesti con la collaborazione del tenente Marco Filippi, e diretta dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha permesso di appurare l’esistenza di un circuito usurario organizzato ed operante nella zona della piana di Gioia Tauro, in grado di muovere ingenti quantità di denaro e quindi di attirare nel suo raggio d’azione criminale soprattutto imprenditori in difficoltà finanziarie. Questa mattina il procuratore capo Giuseppe Creazzo ha illustrato i dettagli dell’indagine, presso il Comando provinciale dei Carabinieri, alla presenza del comandante del Nucleo investigativo, maggiore Gianluca Vitaliano. L’indagine è nata da uno stralcio di una precedente attività investigativa, durante la quale i carabinieri hanno casualmente compreso che un imprenditore del settore oleario di Cittanova (RC), le cui difficoltà economiche erano di dominio pubblico, era sotto usura. I carabinieri hanno quindi concentrato l’attenzione sull’imprenditore e su suo fratello, socio in affari, e da diversi accertamenti eseguiti dagli investigatori, tra i quali la perquisizione dell’azienda e delle abitazioni delle due vittime, è emerso che avevano ottenuto prestiti per circa 250.000 euro, da persone legate alla malavita, pagando interessi con un tasso del 120% annuo. L’analisi della documentazione contabile sequestrata dai carabinieri, tra cui copie di scritture private, assegni e cambiali, ha dato una svolta all’indagine, permettendo di stabilire con certezza che i prestiti ottenuti dai due imprenditori agricoli, erano di sicura natura usuraria. Anche se i due imprenditori, probabilmente preoccupati da possibili ritorsioni contro di loro, hanno inizialmente negato di aver ricevuto in prestito denaro a tasso usurario, i carabinieri sono ugualmente riusciti a dimostrarlo, soprattutto con le schiaccianti prove acquisite durante l’esecuzione di servizi di osservazione a distanza, documentati con riproduzioni fotografiche, video e audio, che hanno permesso di cristallizzare gli incontri tra le vittime e gli usurai e di giungere all’esatta identificazione di quest’ultimi. I carabinieri hanno inoltre dato esecuzione a diverse perquisizioni nei confronti di altre 4 persone indagate a piede libero, appartenenti alla rete usuraria, anche se con ruoli minori.

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