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    Confiscati ville, attività commerciali e la discoteca "Le Club"

     

     

    Sequestro cosca Cicero: tra i beni ville, attività commerciali e la discoteca "Le Club"

    28 lug 10 All’alba di oggi i carabinieri del Nucleo Investigativo ed i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza hanno posto i sigilli ad un rilevante patrimonio, stimato in oltre cinque milioni di euro e composto principalmente  da beni immobili, anche di lusso ed aziende, riconducibile ai principali esponenti della cosca “CICERO” attiva nel capoluogo e nell’hinterland cosentino attraverso l’allarmante perpetrazione di delitti contro il patrimonio.

    Già con l’operazione denominata “ANACONDA” i militari dell’Arma cosentina avevano decapitato la cosca mafiosa in parola eseguendo, nei confronti dei sodali, 35 provvedimenti  restrittivi emessi dalla magistratura antimafia procedente.

    Proprio da qui partiva una preziosa e penetrante collaborazione investigativa tra l’Arma e la Guardia di Finanza di Cosenza che, attraverso complessi ed incisivi approfondimenti investigativi, ha permesso di ricostruire minuziosamente le dinamiche del consistente patrimonio accumulato illecitamente dal sodalizio criminoso  anche mediante interposizioni fittizie di soggetti “prestanome”.

    I provvedimenti di sequestro emessi dal Tribunale di Cosenza che ha accolto la proposta della magistratura inquirente (Procuratore della D.D.A., dott. Antonio Vincenzo LOMBARDO, dal Procuratore Aggiunto della D.D.A., dott. Giuseppe BORRELLI e dal Sostituto Procuratore della D.D.A., d.ssa Raffaela SFORZA, di Catanzaro), hanno riguardato:

    • 3 imprese commerciali, di cui una preposta all’organizzazione ed alla realizzazione di spettacoli ed eventi mondani (ove spicca il provvedimento ablativo su una delle principali discoteche della città bruzia, la “CORTE DEI MIRACOLI” – poi ridenominata “LE CLUB”), una preposta alla vendita di abbigliamento (avente, altresì, due punti vendita ad insegna “MUSACCO STORE”) ed un’altra operante nel settore del commercio di materiale edile facente capo a CICERO Osvaldo,  figlio del boss Domenico (avente, altresì, un magazzino adibito a punto vendita ed ora denominato “L’EDILIZIA DI CICERO OSVALDO”);
    • 5 immobili adibiti ad uso civile (un appartamento ed annesso garage, nonché 4 ville di lusso);
    • 10 autoveicoli alcuni dei quali di grossa cilindrata e 2 motoveicoli;
    • diversi conti correnti sui quali confluivano i proventi dell’usura e delle estorsioni perpetrate dal sodalizio criminoso, nonché quote societarie. 

     

    I finanzieri ed i carabinieri, sono riusciti, infatti, a ricostruire con estrema puntualità in capo a Domenico Cicero, 53 anni, ed ai suoi affiliati (tutti allo stato in carcere) il predetto patrimonio detenuto anche attraverso soggetti prestanome ed il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle espresse effettive capacità economico – reddituali.

    Le investigazioni finanziarie svolte hanno così fatto luce sulle dinamiche criminali interagenti all’interno del predetto clan grazie anche allo sviluppo degli elementi probatori rivenienti dalla precedente indagine penale e derivanti da complesse e prolungate attività tecniche e dai numerosi riscontri investigativi che hanno già portato alle prime pesanti condanne in primo grado nel rito abbreviato.

    All’indiscusso ruolo di capo rivestito da Cicero Domenico, riconosciuto anche dalle cosche avverse come elemento verticistico dell’organizzazione che prende origine da quella storica denominata “PERNA - PRANNO” ed operante a Cosenza negli anni ’90, fa seguito quello prestato dal figlio Osvaldo, 35 anni, e dal fratello Francesco, 49 anni, che hanno garantito la sostituzione del boss successivamente al suo arresto avvenuto nell’ottobre del 2006 per l’operazione “MISSING” ed investito il denaro provento delle innumerevoli azioni delittuose condotte dal sodalizio criminale in attività apparentemente lecite ed afferenti il settore del commercio e dell’edilizia. Tra esse è stata individuata, come detto, anche la gestione occulta di una delle più frequentate discoteche della città formalmente condotta da un architetto cosentino al quale è stata, altresì, sottoposta a misura cautelare la società di cui è amministratore delegato.

    Il ruolo di contabile, invece, è risultato essere stato ricoperto contestualmente da Riccardo Greco, 52 anni e Lorenzo Lucchetta, 56 anni, ai quali sono stati rispettivamente sequestrati anche 3 ville di lusso ubicate in Cerisano (CS), frutto di un pregresso accordo con un costruttore locale che avrebbe dovuto prevedere la disponibilità delle predette unità abitative ad appannaggio della cosca in cambio di ingenti dazioni di denaro ed un conto corrente sul quale confluivano le più importanti e sistematiche transazioni finanziarie ed afferenti il pagamento degli interessi a tassi usurari da parte delle numerose vittime.

    Agli affiliati dediti, invece, all’esecuzione delle attività estorsive ed usurarie, con particolare riferimento alla raccolta del denaro dalle mani delle persone vessate ed alla realizzazione degli atti intimidatori ( Gianfranco Sganga, 36 anni, Pietro De Mari 41 anni e Giuseppe Perna, 52 anni), sono stati sequestrati numerosi veicoli ed una villa di lusso costruita nel territorio di Mendicino (CS).

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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