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    Pagavano con assegni a vuoto, 4 imprenditori arrestati per truffa

     

     

    Pagavano con assegni a vuoto, 4 imprenditori arrestati per truffa tra Reggio e Gioia

    26 lug 10 Tre persone sono state arrestate nella mattinata di oggi, tra le province di Reggio Calabria, Cosenza e Milano, al termine di in una operazione congiunta dei carabinieri di Taurianova e della guardia di finanza di Palmi, mentre una quarta invece è finita agli arresti domiciliari. Si tratta di Consolato Sgarlato, 44 anni, imprenditore di Reggio Calabria; Agostino Cosoleto, 49, di Gioia Tauro, attualmente detenuto a seguito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia reggina denominata "Maestro", e considerato vicino al clan Molè di Gioia Tauro; Antonio Salvatore Mucci, 57enne di Gioia Tauro, pluripregiudicato, detenuto nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza; il gip di Palmi ha concesso i domiciliari, invece, a Carmine Chirico, 46 anni di San Martino di Taurianova. I quattro sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, evasione fiscale, detenzione illecita di armi, estorsione pluriaggravata e una serie di altri reati. Le indagini, così come spiegato nella conferenza stampa tenuta in Procura a Palmi dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, hanno avuto inizio nel 2008 e hanno portato alla luce un sodalizio criminale che, con un complesso sistema basato sulla costituzione di una società immobiliare fantasma e sull'emissione di assegni a vuoto o denunciati come smarriti, ha acquistato beni per diverse decine di migliaia di euro e ponendo in essere alcune truffe per un totale di alcuni milioni di euro.

    L’attività investigativa denominata "Kappa", dal nome della società fittizia di cui Chirico era legale rappresentante, trae origine da una semplice denuncia di smarrimento di un blocchetto di assegni presentato ai carabinieri di San Martino di Taurianova da Chirico. Uno degli assegni dichiarato smarrito però sarebbe risultato incassato poco tempo dopo da una ditta del Nord Italia che forniva salumi a supermercati della Piana di Gioia Tauro. Intanto Chirico era stato arrestato dai carabinieri per estorsione a due cittadini rumeni. Le indagini dei carabinieri di Taurianova, coordinati dal capitano Raffeale Rivola e dal maresciallo Umberto Alfieri, hanno appurato che l’attività della Kappa erano completamente inesistente, tanto che la sede legale era indicata in una abitazione abbandonata di Taurianova. Al vertice del sodalizio criminale, secondo gli inquirenti, c'erano Cosoleto e Sgarlato, mentre Mucci e Chirico erano gli esecutori. Quest’ultimo dopo esersi lamentato con Cosoleto per gli scarsi guadagni derivanti dall’attività illecita, sarebbe stato minacciato con una pistola e poi colpito con la stessa dal pregiudicato gioiese. Le indagini della guardia di finanza di Palmi, diretta dal capitano Bartolomeo Scalabrino, sono intervenute in un secondo momento per appurare illeciti dal punto di vista amministrativo-contabile e per l’evasione delle imposte. Solo nel 2007 sarebbero state emesse dalla Kappa fatture per operazioni inesistenti, per un valore che si aggira intorno al milione di euro.

    Quattro imprenditori reggini sono stati arrestati dai carabinieri e dalla guardia di finanza in esecuzione di un provvedimento restrittivo dell'autorita' giudiziaria di Palmi. I destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare, che gestivano dei negozi tra Reggio Calabria e Gioia Tauro, si servivano di una societa' fantasma per accendere conti correnti bancari ed emettere titoli di credito privi di copertura per pagare i loro fornitori. Le indagini, che sono durate due anni, hanno accertato che le ditte truffate operano in tutta Italia. L'accusa che viene ipotizzata a carico dei quattro e' di associazione per delinquere finalizzata alle truffe. Il lavoro di polizia giudiziaria, coordinato dalla procura della repubblica di Palmi, ha consentito di accertare anche reati di estorsione con l'uso delle armi, evasione fiscale e false fatturazioni per oltre un milione di euro.

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