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    Familiari Federica Monteleone: Rimuovere dalla sanità i medici condannati

     

     

    Familiari Federica Monteleone: Rimuovere dalla sanità i medici condannati

    23 lug 10 Rimuovere dai loro posti i medici ed i dirigenti amministrativi condannati. E' la richiesta dei familiari di Federica Monteleone, la sedicenne morta nel 2007 dopo un intervento di appendicectomia nell'ospedale di Vibo Valentia. Ieri il Tribunale di Vibo Valentia ha condannato, a pene varianti tra i due anni e un anno e quattro mesi di reclusione, otto delle nove persone imputate di omicidio colposo per la morte della giovane. ''La sentenza di condanna - afferma in una nota la famiglia Monteleone - conferma che tutto quello per il quale abbiamo lottato in questi anni non e' il frutto della fantasia di una famiglia schiacciata dal peso di un inaccettabile dolore. Non abbiamo mai sparato sul mucchio e riteniamo giusto che chi non ha avuto responsabilita' venga assolto, cosi' come chi ha sbagliato paghi. Ieri in Tribunale ha trionfato il sacrificio di chi voleva lanciare un importante segnale e si e' dimostrato che non esistono alcune categorie protette e nessun 'intoccabile'. Il nostro percorso, pero', non si arresta con questa sentenza. Vorremmo che dal sacrificio di Federica scaturisse il riscatto della Calabria. Anche per questo chiediamo al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, di prendere i provvedimenti dovuti, allontanando questi soggetti dalla carica che ricoprono. Lo Stato ha dato la sua risposta, anche se con pene che definiamo simboliche. Adesso attendiamo fiduciosi che lo faccia la Regione Calabria''. ''Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto - concludono i familiari di Federica - perche' questa bella pagina di giustizia l'abbiamo scritta insieme''.

    Chi ha sbagliato deve andare a casa. Pino Monteleone e Maria Sorrentino ieri dopo il processo avevano pianto e si erano stretti in un lungo abbraccio alla lettura della sentenza. "Dopo questa sentenza – ha detto Maria Sorrentino – si può dire che a Vibo Valentia non ci sono più impuniti. Nessuno si può permettere di sbagliare. Il mio dolore non si attenua perchè un sepolcro avevo ed un sepolcro mi è rimasto, ma questa sentenza è importante per il suo valore simbolico". "Attendevamo giustizia – ha detto, da parte sua, Pino Monteleone – è giustizia c'è stata. Mi fa piacere perchè abbiamo sempre creduto nella giustizia. I colpevoli sono usciti fuori, ma ce ne sono altri. Andremo avanti nella nostra lotta per smascherarli perchè chi ha sbagliato deve andare a casa".

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