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    Maxi operazione di PS e CC contro il clan Commisso, 51 arresti

     

    L'arresto dell'ex sindaco Figliomeni

     

    Maxi operazione di PS e CC contro il clan Commisso, 51 arresti tra loro l'ex sindaco di Siderno

    14 dic 10 Una maxi operazione congiunta di carabinieri e polizia si e' svolta questa mattina per l’esecuzione di 53 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca Commisso di Siderno, una delle più potenti della Calabria, accusati di associazione mafiosa. L’inchiesta, segue le indagini relative all’operazione “Crimine" condotta nel luglio scorso, ed ha permesso di delineare ulteriormente gli assetti e l’operatività dell’articolazione della cosca Commisso che ha la sua base operativa a Siderno, ma ramificazioni in altre regioni ed all’estero, in particolare in Canada. L’attività investigativa ha accertato anche legami con la Sicilia, dovuti in particolare al commercio di stupefacenti. In tale contesto si inquadra il sequestro effettuato a Siracusa in data 17 aprile 2008, di 3.200 Kg. di Hashish, destinati alla ‘ndrina “Rumbo-Figliomeni”. Nel medesimo provvedimento cautelare, il GIP ha disposto il sequestro preventivo di: società Ecoambiente e Euroceramiche, in quanto gestite da Riccardo Rumbo attraverso il coindagato Massimo Pellegrino, sebbene intestate a terzi; 2 unità immobiliari site in Siderno e 7 autoveicoli riconducibili agli stessi indagati.

    Tra gli arrestati ex sidnaco Siderno. Tra le persone fermate questa mattina c'è anche Alessandro Figliomeni, ex sindaco di Siderno, ex Forza Italia poi transitato nell’Mpa. Figliomeni è stato primo cittadino di Siderno fino allo scorso mese di marzo quando ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali nella lista "Autonomia e diritti con Loiero presidente" dopo avere aderito all’Mpa. In seguito alla decisione di candidarsi alle regionali di Alessandro Figliomeni, la maggioranza dei consiglieri comunali di Siderno si sono dimessi provocando lo scioglimento dell’Ente che è adesso gestito da un commissario prefettizio. Figliomeni è stato sottoposto a fermo dalla squadra mobile di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione ed è accusato di associazione mafiosa, il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Dda di Reggio Calabria. Inoltre, un fratello dell’ex sindaco Alessandro Figliomeni, era stato arrestato nel luglio scorso nell’ambito dell’operazione Crimine coordinata dalle Dda di Reggio Calabria e Milano contro le principali cosche calabresi. Antonio Figliomeni è accusato di associazione mafiosa in quanto ritenuto il capo della società di Siderno che avrebbe gestito, secondo i pm della Dda di Reggio Calabria, "con la qualità di capo e organizzatore, dirigendo e organizzando il sodalizio, assumendo le decisioni più rilevanti, impartendo le disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione curando i rapporti con le altri articolazioni dell’ associazione, dirimendo contrasti interni ed esterni al sodalizio".

    In particolare Alessandro Figliomeni, all’interno della cosca Commisso, secondo l’accusa faceva parte del sodalizio, insieme al fratello Antonio Figliomeni, 61 anni, detto “il topo”, quale elemento in posizione apicale e con la carica di “santista”, contribuiva a dirigere e coordinare il sodalizio prendendo le decisioni più rilevanti, impartendo ruoli e disposizioni agli altri associati; curava i rapporti con gli altri elementi di spicco della cosca Commisso (in particolare con Giuseppe Commisso cl.47 “u mastro” e con Antonio Commisso cl.25), nonché con gli esponenti dell’articolazione torinese della ‘ndrangheta di Siderno (in particolare con Giuseppe Catalano e Carmelo Cataldo, già arrestati nell’ambito dell’operazione Il Crimine), partecipando direttamente a competizioni elettorali, anche con il supporto dell’intera organizzazione o di parte di essa, ricoprendo altresì la carica di Sindaco del Comune di Siderno, si poneva quale uomo politico di riferimento per il sodalizio criminale a Siderno ed a livello regionale, promuovendo anche in tale veste gli interessi della cosca e favorendo, anche nell’adozione di specifici provvedimenti, personaggi intranei o vicini al sodalizio. Con la qualità di promotore ed organizzatore del sodalizio mafioso denominato “cosca Commisso”. Reato transnazionale in quanto commesso in Italia ed in Canada.

    Gli arrestati sono ritenuti persone responsabili, tutti: unitamente a Giuseppe Commisso, 63 anni, alias “u mastro”, di appartenere ad un’associazione per delinquere di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, operante sul territorio nazionale ed estero, costituita in molte decine di locali, articolati in tre mandamenti e con organo di vertice denominato “Provincia” e in particolare della sua articolazione denominata cosca “Commisso”, associazione per delinquere di tipo mafioso, operante nel territorio ricadente nel comune di Siderno e zone limitrofe, nonché oltre i confini nazionali, specificatamente in Canada nella città di Toronto, organizzata in diversi gruppi criminali tra loro collegati e finalizzata al controllo mafioso del territorio ed alla commissione di una serie indeterminata di delitti tra cui estorsioni, danneggiamenti delitti contro la persona (quali gli omicidi di Salvatore Salerno, Agostino Salerno, Rocco Alì ed il tentato omicidio di Vincenzo Salerno), intestazione fittizia di attività economiche a prestanome, riciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti, nonché all’acquisizione in via diretta o indiretta della gestione o del controllo di attività economiche, all’ingerenza nella vita politica locale ed al conseguimento di profitti e vantaggi ingiusti. L’indagine, denominata “Recupero”, ha permesso di accertare l’esistenza a Siderno di una società di ‘ndrangheta composta da diverse ‘ndrine tra loro collegate, dipendenti, comunque, sempre dalla famiglia Commisso. In particolare l’attività svolta dagli uffici della Polizia di Stato ha riguardato la ‘ndrina “Rumbo-Galea-Figliomeni”, capeggiata da Riccardo Rumbo, 48 anni, e Antonio Galea, 48 anni, e ha dimostrato come la stessa, radicata in contrada Donisi del Comune di Siderno, fosse attiva soprattutto nel centro cittadino ed avesse come interesse principale la commissione di estorsioni, il traffico di stupefacenti ed il riciclaggio di denaro provento di attività illecite.

    Dal quadro investigativo fornito emerge, inoltre, l’esistenza di un’associazione finalizzata alla produzione ed al traffico illecito di sostanze stupefacenti, mediante la coltivazione di più piantagioni di marijuana in Siderno, la lavorazione delle piante e l’immissione in commercio delle sostanze ricavate, costituita e con a capo soggetti intranei alla stessa cosca Commisso. Durante l’attività d’indagine venivano rinvenute e sottoposte a sequestro piantagioni, per un totale di 4903 piante, oltre a 3250 g. di marijuana già essiccata e 1500 g di semi: da qui “Recupero”.

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