Guarascio non vuole vendere il Cosenza calcio, quale il suo vero obiettivo?

05 lug 25 Arrivati al cinque di luglio nel più assordante dei silenzi societari apprendiamo, sconcertati, gli ultimi accadimenti sulla trattativa con gli imprenditori emiliani che ha tenuto banco, sembrava quasi sul punto di essere chiusa, nella scorsa settimana. Ebbene per quattro volte la documenzione FIRMATA, e lo sottolineiamo: firmata dal pool di costruttori che aveva trovato l'accordo con il presidente Guarascio è stata rispedita al mittente dall'attuale proprietà con richiesta di modifiche che più che variazioni sostanziali erano praticamente scuse per prendere tempo. Incredibile ma vero. Un comportamento irriguardoso e snervante nei confronti di chi, con intenzioni serie denari alla mano, voleva voltare pagina e riportare il calcio cosentino lì dove merita. Con dieci milioni di investimenti sul piatto, un nuovo direttore sportivo e un nuovo allenatore già pronti, oltre che un progetto per un nuovo centro sportivo dove rifondare la cantera giovanile, tutto sembra svanito nel nulla. A questo punto chiediamo pubblicamente, agli autori delle trattative, che vengano scoperte le carte e che gli imprenditori si facciano avanti mettendoci la faccia con una conferenza stampa spiegando come sono andate le cose. Perchè pare che nei vari passaggi l'attuale presidente abbia più volte dichiarato che non ha alcun problema con la piazza di Cosenza e che, anzi, sia sostenuto dalla gran parte dei tifosi. Dichiarazioni che ci preoccupano e fanno riflettere su quali siano le reali volontà di Guarascio sul Cosenza calcio. Quello che ci sembra di leggere tra le righe non è affatto la voglia di rilanciare ma piuttosto di riportare il calcio lì dove era stato preso. Nell'Interregionale. Ad oggi, senza alcun allenatore, senza direttore sportivo e con la maggior parte dei contratti dei calciatori che hanno mercato pronti ad essere ceduti non ci sembra che si possa affermare il contrario. Per dovere di verità sarebbe opportuno che vengano rese pubbliche le ultime trattative, carte alle mani, in modo da fare chiarezza su quello che, ai più, sembra un incubo senza fine.