Cosenza, Canotto: Da giovane mi dicevano che non potevo giocare a calcio

07 set 23 “Mi sono trovato in una situazione particolare poi ho sentito il Mister ed ho accettato subito”. Così Luigi Canotto descrive la trattativa per arrivare al Cosenza a margine della manifestazione di solidarietà svolta a Cerisano “hasta quando podemos” parlando con i giornalisti presenti. L’attaccante ha poi sottolineato come “per me questo deve essere un anno importante, un anno che sappiamo che sarà dura ma sono convinto che con la squadra che c’è possiamo davvero divertirci”. Poi aggiunge “io sono arrivato da pochissimo, appena due allenamenti fatti con la squadra, e devo dire che il Mister mette insieme tante cose belle, tante situazioni di gioco , ma ancora dobbiamo conoscerci tanto. Conosco bene il Mister e Francesco (Forte ndr) appena arrivato e cerchiamo di metterci subito nei meccanismi che chiede di fare il tecnico.

Non mollare mai

“Nelle mie caratteristiche c’è quella di non mollare mai e con questa maglia è ancora più bello perchè sono della provincia di Cosenza, questa una bellissima cosa, e quando andrò in campo darò tutto”.

Dicevano che non potevo giocare a calcio

Poi parlando della sua esperienza nel settore giovanile della Reggina dove è cresciuto ha sottolineato un particolare che non tutti conoscono: “Mi sono trovato in una situazione che da giovane può tagliarti le gambe e farti smettere perchè mi dicevano che io non potevo giocare a calcio perchè ero piccolino e mi hanno mandato via dal settore giovanile amaranto. Soltanto mio padre e la mia famiglia mi hanno fatto superare questo momento perchè diceva sempre di credere in me stesso in quello che volevo fare. Aveva ragione. Così ho fatto e i frutti del tanto lavoro alla fine pagano. Ed eccomi qua”.

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