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      Cosenza al lavoro. Viali deve fare i conti col mal di trasferta

       

       

      Cosenza al lavoro. Viali deve fare i conti col mal di trasferta

      07 mar 23 Trentadue gol presi nelle 14 trasferte giocate dal Cosenza fino ad oggi. Tanti quanti tutti i gol presi fino ad oggi in questo campionato dal Palermo e uno in più dei gol presi in tutta la stagione fino ad oggi da Reggina, Parma, Ascoli e Benvento. Per gli amanti dei numeri una media di 2.28 gol presi in ogni gara giocata fuori casa. Un mal di trasferta che a Genova ha mostrato l'ennesima imbarcata, la quarta dopo il 5-1 a Como, il 5-0 a Ferrara, il 3-0 a Reggio Calabria. Viali o Dionigi non fa differenza. Quasi la metà dei gol in quattro partite fuori dalle mura amiche. Un problema per una squadra che deve salvarsi non riuscire a far punti in trasferta. Eppure il Cosenza sembrava reagire bene negli ultimi tempi. Ma cosa accade in trasferta? Poca concentrazione o cosa? Il tecnico Viali dovrà prendersi le sue responsabilità al di là dei limiti dell'organico che pur ci sono. Si perchè il cammino in casa è in linea con tutte le altre compagini con quindici reti subite. Dal terzo posto in poi, in casa, si viaggia con cifre simili o peggiori. Un mal di trasferta che va subito curato perchè i punti in trsferta servono quanto i punti in cas avisto che sono rimaste 10 partite divise equamente tra dentro (Spal, Pisa, Cittadella, Venezia, Cagliari) e fuori (Frosinone, Palermo, Perugia, Brescia, Ascoli).

      Intanto in vista del primo match ball contro la Spal, di domenica prossima, vera sfida salvezza, il gruppo ha già ripreso a lavorare. Scarico e rigenerazione per chi ha giocato ieri, partitella per gli altri. Scarne come al solito le informazioni sulle condizioni di quanti, vedi Rispoli, sono usciti acciaccati dalla sfida di Marassi o Voca non andato in trasferta. Così come degli altri giocatori come Finotto, Praszelik e Zarate con problemi e recuperi ben più complessi. In linea con questo decadimento generale imposto dalla scoietà che sembra non voler veicolare nè il marchio Cosenza nè quello che il marchio Cosenza arricchisce e rparresenta. Forse un pò di vergogna per la stagione fallimentare che si sta profilando. Ma così facendo non si va da nessuna parte. Si cerca sempre l'unità di intenti ma come i peggiori agitapopolo si predica bene e si razzola male. Abbandonati alla mercè di voci a volte vere, a volte incontrollate che certo non aiutano. Quasi il Cosenza non fosse un bene di tutti ma solo una specie di oggetto misterioso o peggio ancora, una merce di scambio. Noi proviamo a fare il nostro mestiere. Avremmo gradito risposte, presenze e certezze da parte di viale Magna Grecia. Ma è come cozzare contro un muro di gomma. Solo domande, dubbi e nessuna risposta. La rosa è quella che è. Di integrazioni manco a parlarne e la classifica piange. Chissà come si vive all'interno dello spogliatoio in questo caos calmo dove sembra che ognuno faccia quel che gli pare e nessuno tiene in mano le briglia di una sutuazione bollente che sembra non essere più sotto controllo. Sperando, la speranza è sempre l'ultima a morire, che qualcosa cambi per domani è prevista una seduta pomeridiana.

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