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      Il San Vito, eterna incompiuta, abbandonato a se stesso

       

       

      Il San Vito, eterna incompiuta, abbandonato a se stesso

      07 giu 23 Orribile. Senza nessuna attrattiva. Bagni allucinanti. Addirittura quelli della Tribuna A sono gli stessi di 60 anni fa. Settori di curva che sembrano quelli dello Stadio Olimpico con una visuale a dir poco improponibile. Sporco dappertutto. Le erbacce che crescono in ogni dove, anche tra i gradoni. L’immagine attuale della città. Declino e abbandono. Se un visitatore dovesse giudicare la città da come si presenta lo stadio San Vito, omettiamo di affiancargli volutamente il nome di Gigi Marulla per non offenderlo, l’impressione che ne ricaverebbe è devastante. Il tempio del calcio frequentato da migliaia e migliaia di sportivi non può essere in alcun modo un luogo in cui il degrado e l’approssimazione si toccano con le dita. L’antistadio oramai è un’area libera dove crescono indisturbate le erbacce. L’intonaco dei muri cade a pezzi. I bagni in uso agli spettatori sono a dir poco “vomitevoli”. I sanitari risalgono agli anni 60 quando lo stadio venne inaugurato.

      Una struttura di 60 anni fa

      Allora la fruibilità dello spettacolo rispondeva ad altre logiche. Se non fosse per le poltroncine della tribuna centrale sembrerebbe davvero di essere capitati per caso in una città di 60 anni fa. Per non parlare poi della visibilità che garantisce l’impianto. Tutt’altra cosa da quello che oggi viene richiesto per rendere un minimo godibile lo spettacolo. Le distanze sono abissali e l’inutile fossato tiene a “distanza” gli spettatori. Ma di cosa dobbiamo parlare? Se in cassa non ci sono denari per intervenire perchè non rivolgersi ai privati. Magari stipulando con questi accordi anche pluriennali purché venga restituita dignità ad una struttura da sempre simbolo della passione. Il calcio moderno necessita di ben altre cose in quanto la mediaticità obbliga ad una visione non più territoriale dell’evento bensì ad una dimensione che travalica i confini provinciali, regionali e nazionali e, onestamente, per esempio, non è un bel vedere una tribuna, in favore di telecamera, desolatamente vuota e abbandonata.

      La politica e le promesse mai mantenute

      E per tenere botta l’Amministrazione comunale interpellata a inizio stagione fa le solite promesse della politica. Anzi si spinge in avanti illudendo tutti con un cantiere che apre i battenti, monta i ponteggi e poi finisce tutto lì. Anzi si spinge fino alle foto elettoralistiche con tanto di assessori che strombazzano gli interventi. Poi il finale penoso che tutti consociamo. Lo specchio dell’attuale gestione in dissesto della cosa pubblica. Il settore rimane inagibile e per evitare che la gente ricordi le promesse, vengono fatte smontare le infrastrutture che dovevano servire per i lavori. Goffamente si era tentato di nascondere il tutto con teli di protezione ma poi il nulla. Anzi le uniche proposte concrete della società del Cosenza Calcio che gestisce la squadra al sesto campionato nazionale di serie B, quasi una A2, viene politicamente allontanata nel momento in cui si era arrivati a trovare un accordo per la ristrutturazione. Quasi che il Comune volesse ripercorrere le solite strade della gestione della cosa pubblica affidata sempre a plenipotenziari che sen non fai anticamere e bussi non trovi soluzioni. Lo specchio del sud decadente e abbandonato gestito con le promesse. L’interesse è che nulla cambi perchè tutto cambi.

      L'esempio viene da Ascoli

      Eppure le soluzioni ci sono. Ad Ascoli, il cui stadio versa nelle stesse condizioni del San Vito con settori inagibili e problemi di vecchiaia, l’amministrazione comunale ha dato la concessione per 10 anni all’Ascoli calcio, previo avviso pubblico a cui ha risposto la società bianconera, con una convenzione che prevede come corrispettivo un canone annuale di 120mila euro dal quale, però, nell’arco dei 10 anni, si andranno a scomputare tutti gli interventi di manutenzione straordinaria che la società bianconera andrà ad effettuare, in base alle necessità, previa autorizzazione del Comune. La proposta che il Cosenza Calcio aveva fatto tempo fa. Negli ultimi giorni ancora mosse politiche che non hanno portato a nulla. Ancora una volta la promessa di arrivare a finanziamenti con l’aiuto di altro ente pubblico, la Regione, che rimane nei suoi tempi. Perché non dare fiducia ai privati come avviene in tutte le altre parti d’Italia. E’ evidente che la politica ci vuole marciare per suoi interessi elettorali. E la vergogna rimane tale con una struttura che, anno dopo anno, rimane abbandonata e gli interventi, davvero improrogabili, che vengono disattesi. Si, va bene un nuovo stadio, ma nel frattempo il campionato ha i suoi tempi e le soluzioni vanno prese perchè tra poco più di due mesi riparte il campionato e non c'è il tempo per fare altre promesse ... e ralative figure di .....

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