Cosenza, a Como una manita in faccia alle speranze di salvezza

25 feb 23 Nè la classifica, né la matematica condannano il Cosenza ma oggi la prestazione della squadra rossoblù al Sinigaglia è roba da far cadere le braccia oltre che offendere e umiliare una intera città e la sua provincia. Una manita pesante, uno schiaffo in piena faccia alle speranze di salvezza. Cinque reti contro una squadra non certo impossibile ma che ha avuto il cinismo di seppellire il reti la squadra di Viali così come si fa contro la diretta concorrente alla corsa salvezza. Ancora una volta una prestazione che manca nella ripresa e la distrazione di una gara condita da errori macroscopici riducono le possibilità di rincorrere l’agognato obiettivo della salvezza. Rimangono 12 gare con alle porte, tra appena tre giorni, il derby con la Reggina e dopo quattro giorni la temibile trasferta di Genova.

Il tecnico è in bambola. A fine gara sembra un ufo disceso sul pianeta Papalla. Parla di sfortuna e di opportunità di riscatto nella prossima partita. Ma se oggi non ha preparato una gara accorta e continua a prendere gol su calcio d’angolo con l’ennesimo schieramento a zona, noi aggiungiamo a capocchia, dei difensori senza che questi si chiamino Chiellini o Bonucci, fa riflettere. Fa pensare alla leggerezza con cui vengono affrontati gli avversari in partite clou alla tua portata, per giunta. Marras illude ma ancora errori su errori, un rigore e un’autorete abbattono anche il più aggressivo dei mastini. Se non controlli la gara e poi provi a farla tua come puoi giocare così a viso aperto come se fosse una gara qualunque?

I numeri dicono che il tecnico ha fatto il suo corso. Ma, purtroppo, sappiamo già che la proprietà non farà nulla per sollevarlo dall’incarico. Così come sappiamo già che non interverrà sul mercato degli svincolati perchè ha detto il DS che Delic e Finotto sono le nostre prime scelte. Le abbiamo viste oggi all’opera. Due prestazioni da quattro in pagella. Come si fa a non segnare con il pallone davanti la linea di porta. Bisogna adattarsi al nostro campionato dice il tecnico (?) Che adattamento serve per buttarla dentro? Un flop avallato dalla proprietà che non mostra alcun interesse a quanto sta accadendo. Tant’è che invece di scendere nello psogliatoio a fine gara per cazziare tutti se ne va via venti minuti prima della fine della gara per andare a Milano e affogare i dispiaceri al ristorante di Cracco. Non è un hobby, ma è la bandiera di una città e una provincia. E questa sconfitta offende quella bandiera che li rappresenta. La misura è davvero colma. Non bastano più le critiche e le parole. Sconfitti non solo sul campo ma anche nella speranza di vedere cambiato il futuro.

Tabellino

Como-Cosenza 5-1
Reti: 13' e 76' Gabrielloni, 25' Marras, 45+2 Cutrone (r), 46' aut D'Orazio, 70' Ioannou

COMO (3-5-2) Gomis; Odenthal, Scaglia, Binks; Vignali, Baselli (11' Iovine), Fabregas (67' Arrigoni), Bellemo, Parigini (67' Ioannou); Da Cunha; Cutrone (67' Mancuso), Gabrielloni. A disp.: Ghidotti, Da Riva, Chajia, Faragò, Canestrelli, Blanco. All.: Moreno Longo

COSENZA (4-3-2-1) Micai; Venturi (58' Rispoli), Rigione, Vaisanen, D’Orazio; Cortinovis (58' D'Urso), Calò, Brescianini; Marras (80' Agostinelli), Nasti (80' Zilli); Delic (58' Finotto). A disp.: Marson, Martino, Meroni, La Vardera, Kornvig, Florenzi, Agostinelli, Voca, Zilli. All.: William Viali.

Arbitro Gualtieri di Asti

Angoli: 3-6 (1-1)

Spettatori: 4000 circa; 700 tifosi ospiti

Recupero: 3+2' pt - 3' st

Ammoniti: Nasti (Cs), Brescianini (Cs), Ioannau (Co).

Note: Giornata di sole, campo in buone condizioni. Per il Como Cerri in tribuna per problemi

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