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      Cosenza ancora sconfitto, quale futuro lo attende?

       

       

      Cosenza ancora sconfitto, quale futuro lo attende?

      10 dic 23 E’ prassi, oramai consolidata nel tempo, che nel calcio dopo una serie lunga di sconfitte, ad oggi sono tre consecutive, la società chiama a raccolta tecnico e squadra per analizzare, valutare, soppesare la situazione prima che il peggio prenda sopravvento. Ma così non è per il Cosenza calcio, probabilmente preso dai tanti festini natalizi in discoteca o nelle famiglie dove si cerca rifugio come dopo una storia finita male. Nessun richiamo, nessuna riunione, nessun punto della situazione. Domani ci si ritroverà agli allenamenti e quasi come se nulla fosse ci si nasconde dietro gli alibi. Il rigore non dato, i gol presi su palla inattiva, come se fossero degli ufo scesi da Marte, la prestazione dei “ragazzi che sudano”.

      La partita

      Eppure ci sono stati ben 63 minuti per ribaltarla o almeno recuperare la partita. Dall’altra parte Gorini, allenatore del Cittadella, si frega le mani, tre tiri in porta e due gol su calcio fermo è quanto di meglio gli potesse capitare per collezionare la quinta vittoria di fila. Caserta parla come un libro aperto, quasi da imbonitore. Eppure gli allenamenti sulle palle inattive dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, farli. La costruzione del gioco, nonostante il nuovo approccio, a nostro avviso con gli uomini sbagliati, di un centrocampo a tre nuovo di zecca, non c’è stata. Se non per l’avvio di gara, appena poco meno di 9 minuti con un’occasione clamorosa, l’ennesima, di Forte che sbaglia tempi e modi con la palla dell’uno a zero tra i piedi. Cinque tiri in porta zero gol.

      Parole ...

      Anche qui scuse. E’ distratto dagli accadimenti di fuori campo, non c’è con la testa e via discorrendo. Di solito situazioni del genere si valutano prima della partita. Intanto la squadra passa nella parte destra della classifica risucchiata dal gruppone ad appena tre punti dalla zona play out. Ma non solo. Arrivano ora tre partite di cartello contro la prima della classe, il Bari in risalita e la quinta il Como, appena appaiato dal Cittadella, che di sicuro non fanno dormire sonni tranquilli. Soprattutto ai tifosi che ora fanno sentire ancor di più il loro disappunto chiedendo la testa del tecnico. Le ultime due trasferte chiuse con il più classico dei risultati e l’ecatombe interna contro una Ternana non proprio irresistibile dovrebbero aver acceso più di un campanello d’allarme, una sirena.

      Ancora parole ....

      Macché. Tutto tranquillo. Vediamo, diciamo, così è. Ci si lamenta poi del derby come chissà cosa è stato. Una partita come tante altre anzi di più perchè il valore del Catanzaro di questa stagione, dispiace ammetterlo a chi ha fede rossoblù ma non a chi scrive, è di quelli crogiolati in tre anni di sacrifici, prove e programmazione. Lo stesso Aquilani allenatore del Pisa, sconfitto immeritatamente ieri sera sul terreno del Ceravolo, ne tesse le lodi: “Se devo andare a vedere una partita di sicuro vado a vedere loro”. Di più “Se creo tante occasioni sotto porta e non realizzo la colpa è solo mia che non ho allenato bene la squadra a far gol in quella zona”. La differenza è tutta qui. Sta nella programmazione. Sta nelle scelte.

      Lacune evidenti

      Se lasci partire un giocatore come D’Urso e in difesa, con tutto il rispetto per gli attuali giocatori, ti tieni le riserve di Vaisanen e Rigione, una mano sulla coscienza te la devi passare. Non solo il DS. Non per il discorso che tanto questo è un hobby e alla fine si trova una soluzione, per il rotto della cuffia, aggiungiamo. Ma perchè il gioco del calcio rende, fa plusvalenze, fa incassi, per come lo attui, per come spendi e per come organizzi la società, oggi componente assente in assoluto. Le vittorie non arrivano dalla sera alla mattina ma arrivano con una programmazione, uno zoccolo duro su cui lavorare negli anni. Probabilmente questo sarà, deve essere, l’anno zero. Ma al momento sembra l’ennesima incompiuta con lacune su tutti i piani.

      Caserta

      Non ultimo la guida della squadra alla sua quarta stagione in B, ennesima scommessa, che ha si belle idee ma quando ti trovi davanti un lupo della categoria, leggi Vivarini, soffri il giocare a scacchi. Diciannove punti in sedici partite, si assottiglia la media ma la domanda ora è: Quale futuro per il Cosenza Calcio?

      Tabellino

      Cittadella-Cosenza 2-0
      Reti: 11′ Vita , 27′ Salvi

      CITTADELLA: Kastrati; Salvi, Pavan, Negro, Carissoni; Vita (85′ Kornvig), Branca, Carriero (77′ Mastrantonio); Cassano (60′ Tessiore); Pittarello (60′ Maistrello), Pandolfi (76′ Magrassi). A disp. : Maniero, Agnelli, Frare, Saggionetto, Danzi, Rizza, Giraudo. All.: Gorini

      COSENZA: Micai; Martino, Meroni, Venturi, D’Orazio (58′ Cimino); Zuccon (76′ Crespi), Praszelik (76′ Florenzi); Marras (49′ Voca), Tutino, Mazzocchi; Forte (58′ Zilli). A disp.: Lai, Marson, Rispoli, Sgarbi, Fontanarosa, La Vardera. All.: Caserta

      ARBITRO: Bonacina di Bergamo

      Spettatori: 3.156, di cui 474 ospiti.

      Espulsi: Perna (Cosenza).

      Ammoniti: D’Orazio, Praszelik, Zuccon, Branca, Martino, Tessiore, Negro, Crespi.

      Angoli: 3-1

      Recupero: 2′ pt – 5′ st

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