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Cosenza e impianti sportivi, anche il Comune faccia la sua parte
Cosenza e impianti sportivi, anche il Comune faccia la sua parte 27 mag 22 Messa in cassaforte la riconferma di Goretti e Bisoli, a proposito ad inizio settimana prossima la presentazione del progetto 2022/2023, sul tavolo da lavoro rimangono aperte alcune situazioni. La più importante riguarda le strutture sportive. Come noto Il Cosenza soffre da questo punto di vista. Non avendo strutture di proprietà deve adeguarsi e basare il suo lavoro sul terreno del Sanvitino. Un rettangolo inadeguato per il lavoro di una squadra di professionisti che affronta il secondo maggior campionato nazionale di calcio. Una situazione davvero insosteibile per tecnico e giocatori che devono preparare al meglio la partita. Così succede che alla fine della fiera, non trovando posto in altre strutture, bisogna ripiegare sul manto erboso dove si giocano le partite di campionato, E’ inaccettabile. A settembre scade la convenzione In più a settembre scade la convenzione con il Comune per il San Vito Marulla e la società sembra pronta ad affrontare il discorso con il Sindaco Caruso che ha già dato la sua disponibilità per una fattiva collaborazione. Non solo. Il Comune è anche proprietario dei campi della Real Cosenza, cha ha dato in gestione alla famiglia Perri con una convenzione per un lungo periodo. Il Cosenza, dati i buoni rapporti con i Perri, diverse volte si è rivolto a loro ed ha sempre ricevuto la massima collaborazione e disponibilità a utilizzare la struttura. Tutto ciò non per sollevare polemiche, ce ne guarderemo bene, ma per capire quali siano stati i motivi che hanno portato l’Amministrazione Comunale a stipulare soltanto contratti annuali per l'utilizzo dello stadio comunale che, tra l'altro, ha bisogno di manutenzione. Contratti sempre messi in discussione e rivedibili sulle cifre. Il Comune, a questo punto, potrebbe fare di più. Non solo nel trovare una soluzione congrua che non venga messa in discussione ad ogni stagione ma trovi una formula valida tale, magari con clausole sulle prestazioni sportive, da garantire l’inutile balletto a cui assistiamo impotenti ogni stagione. Utilizzo di altre strutture comunali Inoltre si potrebbe anche trovare una mediazione per l’utilizzo di altre strutture in modo da garantire la sua “parte” visti i tempi di ristrettezze economiche, leggi bilancio all’asciutto. E poi sull’eventuale nuova struttura possibile che non si trovi una soluzione, attingendo ai fondi PNRR così come previsto, anche per le strutture sportive? Il Cosenza non è sicuramente la Juventus che ha la potenza economica di costruirsi un proprio stadio ma è un patrimonio di tutta la città e dell'intera provincia. Non solo a parole ma soprattutto con i fatti. Cosenza e la provincia potenziale inestimabile I ventimila e più, non si contano i tantissimi rimasti fuori dagli spalti nell’ultima gara, vanno anche soddisfatti e tutelati dalle istituzioni che sul territorio hanno proprio questa funzione: gestire il bene pubblico per la collettività. Un potenziale inestimabile anche da supporto alle prestazione dei propri beniamini. E’ vero anche che di problemi la città di Cosenza ne ha tanti. Ma quello delle strutture sportive, a proposito il presidente del CONI Malagò qualche anno fa venne a Cosenza e fece i complimenti per quelle che ci stanno, è una di quelle che se viste in ottica nazionale trascinano le imprese locali, grazie al turismo sportivo che trascina ma non solo quello anche tutto il momdo che ruota attorno la calcio. Dalle scuole calcio ai vivai di campionicni il passo è breve. Nel nuoto Cosenza sforna campioni, giusto per fare un esempio, grazie alla dedizione della famiglia Manna, perchè anche con il calcio non guardare oltre? Il calcio bene comune di Cosenza e della provincia Avere una squadra in serie B è un orgoglio non solo per gli sportivi ma anche per le istituzioni che trovano nel calcio anche il loro spicchio di visibilità nelle cose buone. L’appartenenza, la rappresentanza, il calcio, sport nazionale, ha queste prerogative. Una vetrina di cui ne beneficia tutto un territorio. Senza dimenticate la valvola sociale che rappresenta. Non vogliamo farla lunga ma è venuto il momento di sedersi ad un tavolo, senza palleggiamenti vari, e trovare una soluzione per il bene di tutti e per il futuro, non solo del calcio, ma dell’intera città e dell’intera provincia che la squadra rossoblù rappresenta con orgoglio.
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