Cosenza, tra due giorni si torna in campo e tutto è in alto mare

19 gen 22 Dove eravamo rimasti? Ah ecco: campagna acquisti importante. Non è una frase buttata li da uno dei tanti tifosi (ammesso che qualcuno sia rimasto tale) ma dal massimo esponente del club di viale Magna Grecia Eugenio Guarascio. Già, proprio lui. Ha dispensato a piene mani buonumore (?!) per risollevare l’animo affranto di chi non ha mai smesso di emozionarsi per un gol del Cosenza. Accadeva tutto a pochi giorni dal Santo Natale. Non un secolo fa, giusto l’altro ieri. Il patron, il capo, il gestore del calcio cosentino lo ha detto a tutti, ma proprio tutti, che avrebbe irrobustito la squadra con innesti di valore. E dopo appena una mese, più o meno, dall’annuncio trionfale, di calciatori transitati in via degli Stadi neanche l’ombra. Anzi a dire il vero qualcuno l’ha indossata la casacca: un prestito dalla Reggina ed un ex rossoblù tornato all’ovile. Poi il nulla, o quasi. Tra due giorni si torna in campo e oltre all'incognita del dopo covid c'è un arido deserto. Solo parole, parole, parole. Insomma, ad oggi, il Cosenza è sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori. Non già per colpi di mercato ma per le figuracce (Da Cruz, Asencio, Falcinelli, Casasola, ecc ecc). Per carità, la buona volontà, forse, non manca. Fosse per quella il Cosenza sarebbe una specie di Real Madrid. Ma così non è. Magari qualche soldino ci sarebbe pure. Purtroppo manca la volontà di spendere, investire, immaginare, sognare. E’ troppo. Signori, piedi per terra e razionalità elevata all’ennesima potenza. Il calcio in mano all’attuale dirigenza ha una sola mission: soffrire!