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Il Cosenza, coi cerotti, riprende la preparazione: ora servono le "palle"
Il Cosenza, coi cerotti, riprende la preparazione: ora servono le "palle" 06 apr 22 Dopo il rientro da Ferrara avvenuto in nottata il Cosenza questo pomeriggio a ripreso a lavorare con qualche cerotto in più. Intanto non si conoscono le condizioni di Caso uscito dopo brutti falli, uno dei quali davvero brutto sulla schiena, un fallo da rosso sorvolato egregiamente dal pessimo Minelli. La società non ha comunicato il bollettino medico e ci sarà da capire come il tecnico affronterà il Monza. Di sicuro arriveranno le suqlifiche di Rigione, Camporrese e Larrivey che tradotto significa ridisegnare mezza squadra. Se in difesa si riconfigura la stessa linea ulizzata da Zaffaroni che con con Tiritiello e Vaisanen ha raccolto 15 punti, a loro si aggiunge Hristov, in avanti la mancanza di Larrivey sarà pesante, soprattutto dal punto di vista caratteriale perchè l'argentino ha dato una svolta anche allo spogliatoio. Ma guai a fasciarsi la testa prima di aversela rotta. Contro il Monza sarà gara importante e la rabbia del fine partita condita da offese e comportanenti non proprio sportivi dovrà essere la molla per un pronto riscatto domenica in campo sul terreno intitolato a Gigi Marulla. Per noi non è solo un idolo, ma una bandiera che sventola sempre, un esempio di vita, di lealtà e di correttezza sportiva. Tutti allo stadio Però, serve l'orgoglio del tifo. Quello vero, quello terrone, non quello da testiera dei pochi che blaterano e puntano il dito su tutto senza mai essere stati allo stadio o peggio che gioscono dei mali di questo Cosenza. Questa città, figlia dei Bruzi e di Telesio, questa provincia, ha un'anima belligerante che così come ha respinto i romani per lungo tempo ha l'orgoglio di ritenersi, nei fatti, mai doma. Non sono gli attuali dirigenti o presidenti a cambiare la passione di chi è veramente cosentino. Perchè i sostenitori del Cosenza sono sempre stati combattenti sul campo, contro ogni traffico di "palazzo". Riempire gli spalti non vuol dire pagare un biglietto ma significa fare la pressione necessaria anche sulla 'giacchetta nera' di turno a cui chiediamo soltanto correttezza ed onestà. In questi ultimi tempi troppi i torti subiti dal Cosenza che hanno sollevato tanti dubbi sulla pulizia del loro operato. Ora dimostrate coi fatti che ci stiamo sbagliando. Fuori le palle Adesso solo con una presatazione da Lupi se ne potrà uscire fuori. Tocca ai giocatori, inoltre, dimostarre che non sono mezze calzette e che le belle partite, come quella di ieri e come le altre come quella contro il Lecce, il Crotone, non sono episodi. Fuori le palle e zitti in campo, senza protestare, qualunque cosa accada. Il nervosimo è anche una tattica usata dagli avversari per farti del male. Anche questo, purtroppo, è calcio. Non si chiede la luna ma di dimostrare sul terreno di gioco cosa si è capaci di fare. Chi non ci sta se ne può andare a casa, anche di notte. Non ci servono le "minchie musce". Domani pomeriggio si torna a sudare, per una maglia, per due colori, per uno sport che rimane, nonostante tutto, il più bello del mondo.
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