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      Crotone retrocesso resiste 70 minuti all'Inter (0-2) pronta a festeggiare scudetto

       

       

      Crotone retrocesso resiste 70 minuti all'Inter (0-2) pronta a festeggiare scudetto

      01 mag 21 Arriva dalla panchina la vittoria contro il Crotone che spinge l'Inter a un passo dallo scudetto. Se l'Atalanta non vincerà col Sassuolo domani, per gli uomini di Conte sarà titolo a quattro giornate dalla fine del campionato. Una prodezza di Eriksen al 24' della ripresa, subentrato da alcuni minuti, sblocca una gara che sembrava stregata visto che nel primo tempo i nerazzurri avevano colpito per due volte il palo. Per il Crotone invece niente conti, con la sconfitta di oggi è matematicamente in serie B visto che non è più possibile colmare il divario con la quartultima che si trova a 31 punti. Conte schiera i 'titolarissimi' con la coppia Lukaku-Lautaro in cerca di gol, ma preferisce Sensi e Darmian al posto di Eriksen e D'Ambrosio che erano annunciati in campo. Cosmi, non avendo nulla da perdere, schiera un Crotone molto offensivo con Benali, Messias, Ounas, Simy, Molina e Reca. Partenza a razzo. Ounas, dopo un minuto, sfugge a Skriniar e tira sotto l'incrocio ma debolmente: Handanovic blocca. Risponde Sensi un minuto dopo: conclusione appena dentro l'area deviata da Djidji. Per rompere l'equilibrio serve un episodio. Potrebbe arrivare al 22' quando su corner, un colpo di testa di Lukaku, deviato leggermente da Golemic, sbatte sul palo. L'Inter spinge forte, ma il Crotone - anche se perde Reca per infortunio - resiste. Concitati i minuti finali del primo tempo: al 43' su un errore di costruzione dal basso del Crotone, Lautaro ha tra i piedi la palla del vantaggio, ma il suo diagonale finisce sul palo. Nella ripresa la svolta arriva al 20' quando Conte decide di cambiare, sostituendo Lautaro, Darmian e Sensi ed inserendo Sanchez, Eriksen e Perisic. Il tecnico leccese indovina ogni mossa e al 24' Eriksen, con un rasoterra dalla distanza, manda la palla nell'angolo sinistro dove Cordaz non può arrivare. L'Inter prende il sopravvento definitivo: il Crotone prova a reagire: al 36' Simy, su un rimpallo ha l'occasione di battere a rete ma batte malissimo mandando fuori da ottima posizione. L'Inter è scatenata, soprattutto con Perisic, ed al 37' avrebbe anche raddoppiato ma la rete di Lukaku, su un pallone offerto proprio dal croato, viene annullata dall'arbitro Prontera per fuorigioco dopo la consultazione del Var. Il Crotone prova ad uscire con l'onore delle armi, ma su una ripartenza al 48' viene battuto per la seconda volta da Hakimi.

      Conte "stiamo per far cadere regno dopo 9 anni"

      "Abbiamo capito l'importanza di poter fare qualcosa di straordinario e di poter fare la storia di questa Inter che da 11 anni, mi pare, non vinceva lo scudetto. Stiamo riuscendo nell'impresa di far cadere un regno che durava da 9 anni". Antonio Conte non lo mostra apertamente, ma la felicità per lo scudetto ad un passo è evidente. "Non vedremo la gara Sassuolo-Atalanta insieme. Ho detto ai ragazzi - dice Conte - che in caso di vittoria a Crotone avrebbero avuto un po' di riposo. Non ci ritroviamo. Abbiamo bisogno di stare con le famiglie perché è stato molto intenso questo periodo". "Sappiamo - aggiunge Conte - di essere ad un passo. Vedremo Sassuolo-Atalanta nelle nostre case. Penso che non sia giusto dipendere da altri. Per noi quello che succede domani è relativo visto il distacco di punti che esiste. Non chiediamo niente a nessuno. Non ce n'è bisogno e non ce ne sarà bisogno".

      Cosmi "Crotone ha valori, dispiace andare in B"

      "Mi dispiace perché questa squadra ha dei valori e credo che nel primo tempo li abbia dimostrati. Ma sono valori utopici per una squadra che deve salvarsi e giocare senza pubblico. Ha dei valori in alcuni calciatori, ma in altri troppi distanti da questa categoria". Non nasconde l'amarezza Serse Cosmi dopo la sconfitta con l'Inter che sancisce la retrocessione del suo Crotone. Prima della gara il presidente del Crotone Gianni Vrenna ha annunciato che lavorerà ad una squadra per tornare subito nella massima categoria. Alla guida potrebbe esserci proprio Cosmi. "Io - dice il tecnico - mi sono sempre detto che voglio aspettare la fine del campionato per vedere il mio futuro. Non voglio fare più un campionato dove porti una squadra all'eutanasia. Perché di questo si è trattato nonostante alcune soddisfazioni. Io voglio competere, sento di poterlo fare, voglio giocarmela alla pari anche con squadre che hanno un budget maggiore ma voglio giocarmela in modo diverso. Così è stato frustante. Era una stagione che si poteva vivere in modo diverso". Elogi poi a Antonio Conte: "Il marchio di Conte - dice - si vede nel fatto che a 25 minuti dalla fine fa entrare Sanchez, Perisic ed Eriksen che decidono la gara, ma al di là della situazione odierna che non è paragonabile vista la differenza tra due squadre in campo, Conte ha deciso le sorti di questa Inter con l'atteggiamento tattico. C'è molta condivisione tra lui e la squadra, Si è visto in tutto il campionato. Poi lui ha saputo dare un marchio particolare. Tutti sanno che l'Inter fa gol in quel modo e tutti perdono prendendo gol in quel modo. Anche noi non abbiamo fatto diversamente".

      Conte "campionato Inter è figlio crescita costante"

      "II campionato che stiamo facendo è figlio di una crescita costante di questa squadra sotto ogni punto di vista: mentalità, condivisione. Viviamo ogni gara intensamente, sia chi gioca che chi sta in panchina. Complimenti ai ragazzi". Così Antonio Conte dopo la vittoria a Crotone che spinge i nerazzurri a un passo dallo scudetto. "C'era un percorso da fare - aggiunge il tecnico nerazzurro - per essere dei vincenti. Serviva una cultura e dei sacrifici con delle rinunce per fare qualcosa di straordinario. Non tutti ce la fanno. Ho detto che per entrare nella storia bisogna vincere. Altrimenti si resta uno dei tanti. Siamo ad un passo di fare questo. Io ho trovato un gruppo di ragazzi che sono saliti sulla barca ed hanno iniziato a remare insieme. Hanno condiviso il sogno di fare qualcosa di importante". Dopo gli scudetti alla Juventus Antonio Conte vince anche alla guida dei rivali nerazzurri: "Ho vinto in due situazioni di difficoltà enorme. Io ricordo che fui chiamato alla Juventus dopo la promozione con lo Spezia. La Juve non aveva un indirizzo e una visione. Quando ho iniziato quel percorso ho trovato un presidente tifoso come Agnelli ed è stato fatto qualcosa di straordinario partendo senza favori del pronostico. Abbiamo battuto il Milan e l'Inter del Triplete. Da lì è iniziato un ciclo importante. Con l'Inter ho fatto la scelta più difficile perché in tanti si sarebbero nascosti dietro alla storia, dietro tante cose. Io mi sono messo in discussione perché amo le sfide. Io rimango tifoso di tutte le squadre che ho allenato, ma sono primo tifoso della squadra di cui alleno i colori. Non è stato semplice entrare nel cuore di tutti i tifosi interisti. Sicuramente li capisco. Posso dire - conclude Conte - che ho dato tutto per tutte le squadre allenate, ma questa volta mi sono messo in gioco in modo importante con la soddisfazione di arrivare ad un risultato straordinario".

      Crotone-Inter 0-2 (0-0)
      Reti: 69' Eriksen, 92' Hakimi

      Crotone (3-5-2): Cordaz; Magallan, Golemic, Djidji; Molina, Messias, Cigarini (Eduardo 1' st), Benali (Vulic 21' st), Reca (P.Pereira 38' pt); Ounas (Riviere 27' st) Simy. (16 Festa, 22 Crespi, 3 Cuomo, 20 Rojas, 33 Rispoli, 34 Marrone, 44 Petriccione). All.: Cosmi.
      Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Sensi (Eriksen 20' st), Darmian (Perisic 21' st); Lukaku, Lautaro (Sanchez 21' st). (27 Padelli, 97 Radu, 5 Gagliardini, 8 Vecino, 13 Ranocchia, 15 Young, 33 D'Ambrosio, 99 Pinamonti). All.: Conte.
      Arbitro: Prontera di Bologna.
      Angoli: 11-4 per l'Inter. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Brozovic, Riviere, Eriksen.

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