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    Partite truccate, sei indagati nel Ravenna Calcio. AIC chiede pene esemplari

     

     

    Partite truccate, sei indagati nel Ravenna Calcio. Assocalciatori chiede pene esemplari

    01 giu 11 Sono sei le persone legate agli ambienti del Ravenna Calcio (Legapro girone A) e accusate a vario titolo nell'ambito dell'inchiesta della Procura cremonese su presunte illecite scommesse. Si tratta del direttore sportivo Giorgio Buffone, 56 anni, originario di Canistro (L'Aquila), residente a Cattolica (Rimini) e destinatario di provvedimento di cusodia in carcere. Arresti domiciliari per Ismet Mehmeti, scommettitore albanese di 53 anni residente a Ravenna. Come indagati a piede libero compaiono il presidente, Gianni Fabbri (nato a Forlì ma di fatto ravennate), il vicepresidente, il napoletano Antonio Ciriello, l'allenatore della squadra, Leonardo Rossi (nato ad Atina, Frosinone, ma residente a Ferrara), e l'allenatore dei portieri ed ex giocatore, il ravennate Nicola Santoni. In mattinata il presidente Fabbri - difeso dall'avvocato Ermanno Cicognani - è stato interessato da quattro perquisizioni: nella sede della società, in quella di lavoro e nelle sue due case (in città e al mare). I tifosi giallorossi hanno annullato il numero del giornalino in stampa per domenica. Secondo quanto riportato dall'ordinanza di applicazione della misura, Buffone, definito "accanito scommettitore", avrebbe usato la propria posizione non solo per influire direttamente sulle partite del Ravenna, ma avrebbe pure sfruttato le conoscenze calcistiche per manipolare le partite. Al direttore sportivo giallorosso, al quale è stata contestata l'associazione per delinquere, è stato attribuito un ruolo di primo piano nell'intero castello accusatorio anche grazie a contatti che l'uomo avrebbe avuto con scommettitori albanesi i quali, su precise indicazione, realizzavano giocate in Albania. Nelle scorse settimane la giustizia sportiva ha condannato il Ravenna sette punti di penalizzazione (e a uno da scontare nel prossimo campionato) per gli accertamenti sulla partita con la squadra bresciana del Lumezzane del 17 aprile 2011 (finita 0-0). Il provvedimento ha costretto la squadra romagnola a giocare in play out per non retrocedere . Per Buffone - accusato di avere avvicinato l'ex giocatore del Ravenna, Fabio Pisacane, ora al Lumezzane, offrendogli 50 mila euro - la penalizzazione era stata di tre anni, poi ridotti a due.

    Società Ravenna ribatte: Non sappiamo nulla. "Ribadiamo di non sapere nulla di partite truccate o di calcioscommesse". Il presidente del Ravenna, Gianni Fabbri, in una conferenza stampa organizzata nel tardo pomeriggio ha respinto tutte le accuse mosse contro di lui. "Sapete - ha spiegato - che ho sempre combattuto le irregolarità. E che in passato ho messo fuori rosa giocatori solo perché c'erano semplici sospetti per cose non chiare. I nostri conti personali, sportivi e professionali sono a disposizione dell'autorità giudiziaria". Su Buffone, ha detto di "avere sempre avuto fiduciai: spero se la sia meritata". Il vicepresidente Antonio Ciriello, sempre in conferenza stampa, ha sostenuto di non avere mai saputo nulla in merito a eventuali irregolarità commesse da Buffone.

    Assocalciatori chiede pene esemplari. "Prima di emettere giudizi è doveroso attendere l'accertamento dei fatti e la conclusione delle indagini della magistratura, ma si deve affermare fin d'ora che se risulteranno precise responsabilità per reati commessi, i colpevoli andranno sanzionati in maniera esemplare, anche per avere pesantemente penalizzato l'immagine dellacategoria e del calcio". E' dura la posizione dell'Aic sullo scandalo delle scommesse che ha travolto il mondo del pallone professionistico. L'associazione dei giocatori si dice "doppiamente delusa, avendo negli ultimi anni cercato puntualmente di sensibilizzare i calciatori sui pericoli di certi comportamenti". La vicenda che vede coinvolti diversi calciatori provoca nell'Aic "come era avvenuto negli anni '80 profonda amarezza e preoccupazione''.

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