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    Notizie di calcio

     

     

    Partite truccate: 6 i calciatori arrestati, 7 gli indagati, In manette 2 commercialisti. Coni valuta danni. Allibiti Petrucci ed Abete

    01 giu 11 Sono 6 i calciatori o ex giocatori destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare relativa all'inchiesta sul calcioscommesse. Sette invece quelli indagati - 5 in attività, tutti militanti in squadre di serie B, e due ex giocatori - nei confronti dei quali non è stato disposto l'arresto. Complessivamente sono 44 le persone coinvolte nell'inchiesta: 16 arrestate e 28 indagate a piede libero. Questi i calciatori arrestati: -
    BEPPE SIGNORI: ex attaccante della Nazionale, di Lazio e Bologna, ai domiciliari -
    ANTONIO BELLAVISTA: ex capitano del Bari, in carcere -
    MARCO PAOLONI: portiere della Cremonese e poi del Benevento, in carcere -
    MAURO BRESSAN: ex calciatore di Milan, Perugia, Como, Bari, Foggia, Cagliari, Fiorentina, Venezia, Chiasso, ai domiciliari -
    VITTORIO MICOLUCCI: difensore Ascoli, ai domiciliari -
    VINCENZO SOMMESE: capitano Ascoli, ai domiciliari -
    GIANLUCA TUCCELLA: portiere Cus Chieti (calcio a 5), ai domiciliari.
    Tra gli arrestati c'é anche GIORGIO BUFFONE, direttore sportivo del Ravenna, nei confronti del quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

    In carcere anche: MASSIMO ERODIANI di Chieti: Teneva i rapporti con la rete per manipolare le partite-
    FRANCESCO GIANNONE di Santa Caterina allo Joino (Catanzaro), Commercialista: organizzatore, promotore e scommettitore su eventi sportivi in contatto con i 2bolognesi"
    GIANFRANCO PARLATO di Vico Equense (NA): Collaboratore tecnico del Viareggio
    MARCO PIRANI medico odontoiatra di Stirolo (An):organizzatore della rete di rapporti per manipolare i risultati.

    Ai domiciliari inoltre sono andati:
    MANLIO BRUNI di Catanzaro, Commercialista: organizzatore del gruppo "dei bolognesi"
    FRANCESCA LA CIVITA di Pescara, titolare di 'agenzia di scommesse.
    MIIEBMETI ISMET, Albanese ma residente a Ravenna teneva i contatti con Giorgio Buffone
    ALMIR GEGIC, slovacco detto lo zingaro. Uomo guida del gruppo "Gli zingari"

    Per altri 28 indagati non è stata chiesta la misura cautelare.

    Presidente Petrucci: Sono sgomento. "Sono sgomento ed indignato per quanto sto apprendendo ora dopo ora". In una dichiarazione all'ANSA il presidente del Coni Gianni Petrucci manifesta il suo stato d'animo per l'ennesima bufera che investe il mondo del calcio. " Innanzitutto - dice il capo dello sport italiano - desidero rivolgere i miei complimenti alle Forze dell'Ordine e alla Procura di Cremona per come hanno condotto l'indagine. Il mondo calcio non può essere offeso e umiliato da soggetti di dubbia moralità che con i loro comportamenti scellerati infangano l'immagine di un intero sistema".

    Presidente Abete: Chiederemo i danni. "Se ci saranno i presupposti, la Federcalcio si costituirà parte civile per proteggere la regolarità dei campionati e chiedere i danni". Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, da Zurigo dove ha preso parte al congresso Fifa che rielegge Blatter alla presidenza, ha illustrato così la posizione federale di fronte al nuovo scandalo delle scommesse che ha investito il calcio professionistico. "Aspetto di avere presto un quadro più preciso - ha sottolineato Abete -. Mi pare di capire che l'indagine riguardi tante partite e che non siano coinvolti dirigenti, ma soltanto ex giocatori e tesserati. Alcuni arrestati, altri indagati, e questa è già una differenza importante. E' bene ricordare che la giustizia sportiva non può usare intercettazioni o controlli bancari, i mezzi necessari per svolgere le indagini. Ma dopo le investigazioni delle forze di polizia, che intanto ringrazio, dovremo provvedere per garantire la partenza dei prossimi campionati".

    Abete: Fifa e Uefa vigili. Fifa e Uefa sono sempre più vigili sul tema del calcio scommesse. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, nel giorno in cui un'altra bufera sta travolgendo il pallone italiano, lo ricorda parlando da Zurigo dove è in corso la rielezione di Blatter, che proprio con il suo collega 'europeo' Platini ha fatto alcune denunce a riguardo negli ultimi tempi. "Non è un caso che la Fifa abbia appena stipulato un accordo da 20 milioni di dollari con l'Interpol - spiega Abete -. Anche noi riceviamo spesso segnalazioni, ma poi bisogna indagare. E cercare di capire: è possibile che la criminalità organizzata cerchi di usare il calcio, occorre vedere se e come ha inciso sull'attività sportiva".

    Coni valuta danni per azioni legali. Attivato l'ufficio legale per tutelare l'immagine dell'Ente. Il Coni si è mosso subito per far fronte al nuovo scandalo delle scommesse che ha travolto il mondo del calcio: il comitato olimpico nazionale sta seguendo la vicenda avendo avviato immediati contatti con la la Figc per avere "una costante informazione sugli sviluppi della materia". Ma il Coni ha già attivato anche i suoi legali "dando mandato di tutelare in ogni sede l'immagine del'Ente olimpico - fanno sapere dal Foro Italico -dello sport italiano, nonché valutare gli eventuali danni patrimoniali che possano scaturire dall'intero contesto di indagine". L'argomento è stato già inserito nell'ordine del giorno della prossima giunta, in programma lunedì prossimo (il via alle 14.30), sede in cui il presidente della Figc, Giancarlo Abete relazionerà sull'evolversi della vicenda.

    Lega di B parte civile. "Ho appreso con tristezza e preoccupazione le notizie relative all'inchiesta sul calcioscommesse, sentimenti ai quali si deve obbligatoriamente associare la cautela in attesa di conoscere i fatti che la giustificano". Queste le parole del presidente della Lega di B, Andrea Abodi, di fronte al nuovo scandalo delle scommesse che ha investito il calcio professionistico. "Il primo pensiero va ai tifosi e alla loro incondizionata passione - ha aggiunto Abodi - ma anche alle società e alle proprietà che la Lega rappresenta, che tanto investono in questo mondo per garantire alle squadre e alle relative città la massima ribalta sportiva, e che in queste ore, se i fatti venissero confermati, rischiano di subire danni, non solo di immagine, che non meritano". "Ma i fatti ipotizzati non vanno inquadrati necessariamente solo in ottica negativa, visto che - ha spiegato ancora Abodi - qualunque avvenimento o azione che permetta di garantire al sistema calcio un grado più elevato di tutele, certezze e presidio delle regole non può che costituire una opportunità della quale avremmo fatto volentieri a meno, ma che a questo punto rafforza l'impegno comune per la difesa dell'etica e della lealtà sportiva, per la tutela della credibilità e della regolarità delle partite, del campionato e dell'organizzazione sportiva. In tal senso mi sento di ringraziare la magistratura per il lavoro svolto, in attesa, poi, di conferme e accertamento dei fatti". "Sono certo che la giustizia, anche sportiva - ha concluso -farà velocemente il suo corso e sarà in grado di chiarire quanto prima ruoli e responsabilità. In tal senso, proprio perché ci sentiamo colpiti e vittime di quanto ipotizzato, anticipo fin d'ora che la Lega Serie B si costituirà parte lesa nei procedimenti in oggetto per difendere onorabilità e interessi della Lega stessa e delle società associate".

    Assocalciatori: giro piu' grande di noi. Ricchi, un po' viziati, e ora anche scommettitori o corrotti. Non deve essere facile di questi tempi vestire i panni del presidente dell'Assocalciatori per Damiano Tommasi, uno che firmò un contratto da 1.500 euro al mese dopo un grave infortunio pur di tornare a giocare in serie A. "E' un dispiacere per tutti, un'altra brutta pagina che tocca girare al nostro calcio; speriamo lo faccia in fretta per ripartire con una marcia in più", dice da Coverciano il successore di Campana. Veronese, 37 anni, impegnato nella solidarietà e obiettore di coscienza, quando giocava lo chiamavano 'Anima Candida'. Ora é stato scelto dai giocatori per guidare un sindacato giovane e trasparente. E la prima sfida è la più dura. "Aspettiamo di capire, e rispettiamo il lavoro della magistratura - dice dell'inchiesta su calcio e scommesse - Come in tutte le categorie, l'errore di alcuni rischia di colpire tutti, e noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. I calciatori vanno in prima pagina, ma sono solo un anello, forse l'ultimo". L'allarme, dice Tommasi, era stato lanciato ai suoi iscritti già da alcuni mesi: "Ci sono giocatori che per inqenuità o leggerezza si avvicinano al mondo delle scommesse. E poi entrano in un giro molto più grande di loro, che non si gestisce piu", dice l'ex centrocampista di Roma e nazionale, facendo eco alle parole del gip Salvini nell'ordinanza che ha portato all'arresto di Signori e altre 15 persone. "La criminalità organizzata entra più facilmente nel calcio di seconda fascia, perché lì i riflettori sono meno potenti - aggiunge - Ma è chiaro che se il calcio non è più solo 90' di sport, ma scommesse, soldi, interessi economici, c'é il rischio di comportamenti non leciti. E in questo caso in primo piano ci sono i calciatori, ma l'organizzazione va molto oltre il rettangolo di gioco". Non è una fuga da responsabilità di categoria, "ma vogliamo capire bene, nel rispetto del lavoro della magistratura - prosegue Tommasi - Quando le procure hanno a che fare con il calcio, non può essere una situazione piacevole. Conoscevo Signori, mi spiace anche personalmente, ed è chiaro che quando ad essere coinvolti sono personaggi di un certo calibro l'effetto è ancora più forte. Per uno sport così amato dalla gente, è un duro colpo". C'é poi una riflessione che colpisce. "Calmanti ai giocatori della Cremonese? Non è la prima volta", la convinzione di Tommasi. Che poi spiega meglio. "Negli anni '70 e '80 uscirono casi del genere. Non so se ora è inusitato, ma la cosa sorprendente è che tutta l'inchiesta sia partita da lì".

    Bettarini, io non c'entro, "Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale avanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone alcune delle quali ex calciatori come me e che conosco per questa ragione. Non c'entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell'indagine": così all'ANSA, l'ex difensore Stefano Bettarini commenta il suo coinvolgimento nell'inchiesta sul calcio scommesse che è in corso. "Ho già conferito mandato ai miei legali (Gaspare Dalia e Ernesto De Toni, ndr) per tutelare la mia reputazione - ha aggiunto Bettarini - perché il mio nome è stato accostato con lo stesso rilievo a persone che addirittura sono state arrestate mentre io non sono stato neppure informato dell'indagine o perché si è pubblicato che sarei stato condannato per un altra vicenda analoga mentre - ha concluso - io ho avuto esclusivamente una sanzione disciplinare per omessa denuncia di condotte illecite di altri".

    Nelle intercettazioni soprannomi per Signori. Quello "che ha segnato 200 gol in serie A" o, in alternativa, "Beppe Nazionale". Era in questo modo che i componenti dell'associazione per delinquere finiti agli arresti nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona, dovevano chiamare Beppe Signori, quando parlavano tra loro al telefono, per evitare che il suo nome finisse nelle intercettazioni. Lo si evince dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si riporta un colloquio tra due degli arrestati nel quale si fa riferimento al fatto che Signori deve riuscire a recuperare i soldi persi nella scommessa sulla partita Inter-Lecce, non andata a buon fine. Uno del "gruppo" degli scommettitori bolognesi, in una telefonata del 22 marzo scorso, dice al portiere della Cremonese, Marco Paoloni, che quello che deve riavere i soldi è uno "che ha fatto duecento goal in serie A ... che ieri sulla tua invece ha giocato cinquemila euro ... allora mi ha detto ... se lo senti oggi digli domani quando viene di portarti pure i 5000 euro miei...".

    Esclusa per ora la serie A. Al momento non ci sarebbero "elementi oggettivi" tali da far ipotizzare un coinvolgimento di squadre o calciatori anche della serie A nell'inchiesta sulle calcioscommesse che ha portato in carcere sedici persone. Se infatti, fanno notare fonti qualificate, ci sono "abbondanti elementi probatori" sul condizionamento di partite di serie B e C, nulla è emerso sulla serie A se non qualche riferimento - è il caso di Inter-Lecce ma anche di Brescia-Bologna - che sarebbe però da ricondurre più ad un millantato credito da parte degli arrestati che ad un reale coinvolgimento delle squadre o dei giocatori. Secondo gli investigatori, però, non è escluso che questi possano emergere in futuro visto che nelle migliaia di intercettazioni che accompagnano l'inchiesta, gli indagati fanno spesso riferimento a situazioni passate, tutte ancora da verificare. Per questo investigatori ed inquirenti sperano che elementi utili emergano dagli interrogatori degli arrestati, in programma nei prossimi giorni.

    Esisteva un Tariffario. Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate "emerge l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite". "Il 24 marzo , uno degli indagati - scrive il gip - afferma al telefono che i prezzi "sono alti" e che "la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60". "Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico - annota il giudice - in quanto subito dopo l'indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr.) facciamo pagare il Sassuolo", ed è "evidente che gli Zingari", secondo il gip, " intendevano andare nell'albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione". "Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l'attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio. - scrive il gip - L'abitudine alla 'combine' e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti 'nostri', quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell'organizzazione".

    Arrestati 2 commercialisti bolognesi: Insieme a Beppe Signori il Gip ha emesso ordinanza di custodia cautelare anche per Francesco Giannone e Manlio Bruni, titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei 'bolognesì, tra i quali Signori, Bellavista e Erodiani. Giannone e Bruni, insieme a Signori, avrebbero puntato 150.000 euro su Inter-Lecce il 20 marzo. Sia Francesco Giannone che Manlio Bruni, titolari di uno studio di commercialisti dove il 15 marzo si sarebbe svolto un incontro per pianificare le azioni del gruppo dei 'bolognesi', sono originari della Calabria. Giannone è nato il 13 settembre 1964 a Santa Caterina sullo Jonio (Catanzaro) ed è residente a Bologna in via Silvagni, Bruni è nato a Catanzaro il 24 aprile 1964 ed è residente a Bologna in via Caprarie.

    Millantato credito. Marco Paoloni, portiere della Cremonese, arrestato nell'inchiesta sul calcioscommesse, "faceva credere" a un altro componente dell'associazione "di avere la possibilità di 'combinare' anche Inter-Lecce (del 20 marzo scorso, ndr) con la complicità di alcuni giocatori di quest'ultima squadra da lui personalmente conosciuti". Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Cremona Guido Salvini. Nella misura si spiega, però, che la 'combine' non andò a buon fine, perché l'organizzazione aveva scommesso che la partita sarebbe finita con tre gol di vantaggio per l'Inter, mentre terminò solo 1-0. In sostanza, secondo l'ordinanza, Paoloni millantò di poter riuscire a 'falsare' la partita "grazie alle sue conoscenze professionali" e al fatto che con i "suoi interventi era riuscito a far 'chiudere' alle varie 'organizzazioni' alcuni risultati di calcio che avevano fatto guadagnare grosse somme di denaro". Al termine dell'incontro, che non era finito come doveva andare, il portiere della Cremonese "riceveva minacce e pressioni dal Bellavista Antonio, dall'Erodiani Massimo e dal gruppo degli investitori di Bologna, minacce volte ad indurre il Paoloni ad adoperarsi per far rientrare i suoi creditori dagli investimenti illeciti da loro effettuati e persi per il mancato concretizzarsi dell'over (il tipo di scommessa, ndr) su Inter-Lecce". Nell'ordinanza si fa riferimento anche ad una "conversazione tra Erodiani Massimo e Giannone Francesco" nel corso della quale "veniva fatto riferimento al denaro che doveva essere versato ai giocatori (275.000,00 Euro)". Ma da quanto emerso dalle indagini, non risulta traccia del versamento. In alcune intercettazioni, spiega il gip, alcuni componenti dell'associazione fanno riferimento a Daniele Corvia, giocatore del Lecce, come loro"interlocutore".

    45.000 euro a Quadrini per Siena-Sassuolo. E' attraverso Daniele Quadrini, centrocampista di 31 anni cresciuto nella Lazio, che uno dei gruppi smantellati dall'inchiesta di Cremona ha combinato, secondo la ricostruzione della Procura, la partita tra Siena e Sassuolo del 27 marzo, finita 4-0. Quadrini, contattato da Paoloni, uno degli arrestati, avrebbe accettato di 'lavorare' per la sconfitta del suo Sassuolo dietro un compenso di 45.000 euro, dicendo di aver coinvolto nella truffa anche i compagni di squadra Pomini, portiere, e Bianco, centrale difensivo. La pianificazione sarebbe iniziata tre giorni prima quando Paoloni annuncia a Erodiani di aver chiuso l'accordo con Quadrini, al quale viene successivamente chiesto di poter garantire, oltre l'1 del Siena, prima l'over (ovvero un numero di gol superiore a 2,5), poi un doppio 1 su primo e secondo tempo. Ne nasce un susseguirsi febbrile di telefonate, una trattativa complessa di rilanci e nuove richieste, fino alla chiusura finale a 45.000 euro per il giocatore e la sicurezza che, in caso di fallimento, i soldi li avrebbe messi lui. La partita, però, va come pattuito con il Siena avanti 2-0 già all'intervallo: "Tranne il portiere che mi stava a fare incazzare, gli altri due veramente la sanno fare". "Un professionista, li hai visti i calci d'angolo? Non ne tira uno dentro", commentano Massimo Erodiani e Marco Pirani.
    Perinetti: Si preoccupino loro. Anche il Siena coinvolto nello scandalo scommesse? Il direttore sportivo dei bianconeri Giorgio Perinetti, intervenuto ai microfoni di Antennaradioesse, ha dichiarato: "Anche per i fatti di Calciopoli ci fu un frequente accostamento del Siena, poi però è stato dimostrato che non eravamo colpevoli di nulla. Cerchiamo di rimanere calmi, siamo una società che fa le cose per bene, mi sembra difficile che possiamo essere coinvolti in una cosa del genere". Nell'ordinanza emessa dal Tribunale di Cremona si parla di sospetti relativi al regolare svolgimento di Siena-Sassuolo del 27 marzo scorso: "Abbiamo vinto quella partita per 4-0 contro una squadra rimaneggiata da infortuni e squalifiche - ha aggiunto Perinetti - se, come si evince dalle prime notizie, tesserati del Sassuolo sulla loro pelle hanno fatto qualcosa che non dovevano fare sono problemi loro e del Sassuolo. Non vedo cosa c'entri il Siena. Se poi dovessero venire fuori cose diverse si può pensare a come affrontarle. Ma sono certo che si evincerà che da parte nostra tutto si è svolto sempre nella maniera più regolare possibile. Al momento mi sembra che si debbano preoccupare altri, non il Siena".

    Tra le carte anche Brescia Bologna 3.1. Anche la discussa partita tra Brescia e Bologna del 2 aprile, finita 3-1 per i lombardi, compare tra le carte dell'inchiesta di Cremona. In un'intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, "un informatore amico del ds della Nocerina" secondo l'ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L'Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. "Il Brescia prende tutto capito?", dice Bassi a Parlato che chiede: "Che ha?". "Il Bolo". "Può essere quello può essere". La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un'agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest'ultimo tranquillizza TaglIatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell'allenatore rossoblù Malesani. (

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