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      Occhiuto: su rete ospedaliera riconsidereremo modifiche; preoccupati Alecci e Pd

       

       

      Occhiuto: su rete ospedaliera riconsidereremo modifiche; preoccupati Alecci e Pd

      18 mar 24 "La rete ospedaliera è stata licenziata dalla struttura commissariale un anno fa. E i tavoli ministeriali, quello del Dm 70 ma anche il tavolo dei ministeri affiancanti, non ce l'avevano ancora restituita approvata. Sono state chieste delle modifiche che riguardavano il numero delle strutture complesse e ho detto ai miei sub commissari di aderire alle richieste del Ministero perché per me è urgente avere la rete ospedaliera in vigore e approvata perchè ricordo che siano ancora una Regione commissariata. I miei sub commissari hanno aderito alle richieste del Ministero ma negli ultimi giorni mi sono reso conto che, forse, queste richieste meritano di essere riconsiderate per cui me ne occuperò personalmente, oggi o domani e chiamerò gli uffici del Ministero per fare un approfondimento con loro al fine di evitare che le richieste del Ministero possano generare problemi nella qualità della rete ospedaliera calabrese". Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, che è anche commissario ad acta per la sanità, parlando con i giornalisti a Catanzaro. "I sub commissari mi avevano detto - ha aggiunto Occhiuto - che erano state fatte richieste di modifica di dettaglio e io avevo detto loro di accettarle purché si abbia l'approvazione della rete. Alcune di queste modifiche seppur di dettaglio che riguardano il numero di unità operative complesse che come sapete non fissiamo noi ma vengono fissate per legge sono secondo me anche abbastanza opinabili. Ad esempio il fatto che strutture complesse si debbano ridurre in ragione dei pensionamenti anziché dei bisogni di salute è criterio che andrà approfondito.Cosa che farò personalmente, assieme ai sub commissari, parlando con i tecnici del ministero".

      "Sul nuovo Piano della rete Ospedaliera calabrese, le dichiarazioni appena rilasciate dal presidente e Commissario ad Acta Roberto Occhiuto mi hanno davvero lasciato senza parole. E' preoccupante che riguardo un documento attesissimo, studiato per mesi, che avrebbe dovuto ridisegnare il futuro della Sanità nella nostra regione, appena rilasciato venga in qualche modo "sconfessato" dalla stessa struttura commissariale, perché dovrà essere "oggetto di revisione". Ed è sconfortante che dopo più di 2 anni in cui abbiamo ascoltato proclami, abbiamo assistito alla nomina di vari consulenti e manager di valore internazionale, più volte in aula abbiamo discusso e votato le sorti della famigerata "Azienda Zero" (tra l'altro ferma al palo!), oggi la Regione Calabria si ritrovi ancora in questa situazione di attesa. Il rilascio del documento aveva già creato numerosi malumori poiché mortificava alcuni territori, soprattutto quelli di montagna, che in un futuro prossimo avrebbero perso anche gli ultimi "baluardi" di sanità pubblica presenti. Sono molti i comitati spontanei di cittadini che in questi ultimi mesi hanno annunciato battaglia contro alcune decisioni previste dal suddetto piano. Ma, al di là delle scelte politiche e amministrative che vanno pur fatte, la cosa che lascia stupiti in questa situazione è la sensazione di totale assenza di programmazione che mai ci saremmo aspettati da un politico esperto e capace come il Presidente Occhiuto. Anche perché, sempre riferendosi alle dichiarazioni del Presidente, nei vari passaggi di approvazione tra Commissario, sub commissari e Ministeri, qualcosa evidentemente è stato perso di vista, qualche passaggio non ha funzionato e non è stato gestito in maniera adeguata, probabilmente c'è stato qualche errore di impreparazione e di valutazione. E sebbene sembri un triste refrain, la nostra regione non ha più tempo da perdere. Spesso sentiamo dire che la Sanità della Calabria è allo sbando. Non credo sia un'espressione del tutto corretta. La situazione della nostra Sanità, come confermano fatti del genere, nasce dall'assenza di linee di indirizzo programmatiche, dall'assenza di una visione chiara degli obiettivi che si intendono raggiungere, dai continui avvicendamenti ai vertici delle Asp, dove ancora si attendono le nomine dei direttori generali, dal rinvio dei concorsi, da scelte sempre troppo istintive piuttosto che da ragionamenti di lungo periodo. Dopo più di 2 anni di commissariamento Occhiuto ci saremmo aspettati molto, molto di più". Così il consigliere regionale Alecci in una dichiarazione.

      "Destano profonda preoccupazione le dichiarazioni rese dal presidente e Commissario ad acta per il piano di rientro dal debito, Roberto Occhiuto, in ordine al riordino della rete ospedaliera calabrese". Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali del gruppo del Pd, che parlano di "tante incongruenze nelle esternazioni del governatore che, in buona sostanza, sconfessa lo stesso operato dell'Ufficio da lui presieduto". "Occhiuto - aggiungono i consiglieri - vuole revisionare un atto che la Calabria attende da lungo tempo e che l'Ufficio del Commissario ha studiato per lungo tempo prima di approvarlo. Normale che ci siano stati dei rilievi da parte del Ministero competente e che la Regione li debba recepire, ma è del tutto singolare che il presidente adesso valuti ulteriori approfondimenti. A questo punto diventa difficile capire anche chi sia stato a sbagliare: se l'Ufficio del Commissario nello stilare il piano, il Ministero nell'apportare modifiche o i sub commissari nel valutare le richieste formulate da Roma. Un vero e proprio teatro dell'assurdo al quale i calabresi non meritano di assistere. In occasione della riunione della Conferenza dei capigruppo di mercoledì prossimo, il capogruppo, Mimmo Bevacqua, chiederà di inserire all'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale un'informativa sulla rete ospedaliera calabrese, con successiva discussione, in modo che il Governatore possa fare chiarezza su quanto é avvenuto e sui tempi previsti per provare a rimettere ordine in un sistema che continua a fare acqua da tutte le parti, a dispetto degli annunci e delle riforme sbandierate dal centrodestra".

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