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      Corbelli: Liberate subito attivista curda in sciopero della fame

       

       

      Corbelli: Liberate subito attivista curda in sciopero della fame

      27 mag 24 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da oltre 30 anni impegnato sul tema dei diritti umani, esprime “solidarietà e chiede la immediata scarcerazione, con la concessione dei domiciliari, dell’attivista curda iraniana per i diritti delle donne, Maysoon Majidi , 28 anni, che ha iniziato oggi lo sciopero della fame, nel carcere di Castrovillari, dove è detenuta da 5 mesi perché accusata, dalla Procura della Repubblica di Crotone, di essere una scafista”. Corbelli chiede che, “in attesa che si faccia chiarezza su questa vicenda, venga consentito a questa giovane donna, fuggita dal suo Paese perché perseguitata dal regime ultraconservatore degli ayatollah, di uscire immediatamente dalla casa circondariale della città del Pollino. Non ci sono motivi validi e ragioni cautelari che possano giustificare la permanenza in prigione della giovane attrice e regista curda iraniana che continua a con forza e disperazione a dichiarare la propria innocenza rispetto alle accuse che gli vengono formulate. La vicenda è grave e inquietante perché questa donna continua ad essere detenuta nonostante chi l’ha indicata (due testimoni, un iraniano e un iracheno, che erano a bordo dell’imbarcazione, con altri 77 migranti, approdata a Crotone il 31 dicembre 2023) di essere ‘aiutante del capitano’, perché avrebbe portato dell’acqua ai migranti, abbia poi chiarito di non averla mai accusata e che le loro parole sono state tradotte male. Testimoni che non sono poi mai più stati sentiti perché dichiarati irreperibili dalla giustizia italiana a differenza invece degli inviati di un popolare programma televisivo nazionale(Le Iene) che li hanno, con facilità, rintracciati all’estero, esattamente in Germania e Inghilterra, raccogliendo la loro conferma di non aver mai accusato Maysoon. Alla donna curda, che in carcere ha perso 14 chili, sono stati negati anche i domiciliari. Se queste sono le testimonianze e le circostanze oggettive come si può continuare a tenere reclusa questa donna che oltre a gridare la propria innocenza chiede anche di essere giudicata dal Tribunale del Riesame di Catanzaro? Nel rispetto dello Stato di Diritto e del principio di presunzione di innocenza questa giovane attivista iraniana deve essere immediatamente scarcerata”.

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