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      Giornata della Memoria, dichiarazioni e commenti

       

       

      Giornata della Memoria, dichiarazioni e commenti

      27 gen 24 "Il 27 gennaio del 1945 veniva liberato il campo di concentramento di Auschwitz: si sanciva così la fine dell'Olocausto. Oggi, come ogni 27 gennaio, celebriamo il Giorno della memoria e tutte le vittime della follia nazista. Lo sterminio degli ebrei, perpetrato con indicibili violenze in quegli anni, rappresenta uno dei più feroci crimini della storia dell'umanità. È nostro dovere ricordare, ancora di più in un periodo come quello attuale, nel quale l'antisemitismo sembra riemergere prepotentemente, la shoah, affinché simili atrocità non si ripetano mai più, e auspicando un percorso di pace e di reciproco riconoscimento tra popoli e Stati in Medio Oriente". Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

      "È necessario che la scuola sia un luogo di formazione e di educazione per la pace, un luogo nel quale gli studenti possano imparare a rispettare le diversità culturali e a promuovere il dialogo con l'altro. E l'insegnamento e la tutela di questi valori passano necessariamente dalla conservazione della memoria storica della vergogna dell'Olocausto, che diventa una preziosa occasione per evitare che gli errori del passato si ripetano nel futuro e che mantiene, nonostante il passare del tempo, una formidabile attualità". A dirlo, in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria, la vicepresidente con delega all'istruzione Giusi Princi con una lettera indirizzata al Convitto nazionale di Stato "Gaetano Filangieri" di Vibo Valentia con cui si complimenta con la comunità educante della scuola vibonese rappresentata dal dirigente scolastico Alberto Filippo Capria per il risultato conseguito dagli studenti che hanno superato la fase regionale e si sono qualificati a quella nazionale nell'ambito della XXII edizione del concorso "I giovani ricordano la Shoah" indetto dal ministero dell'Istruzione e del Merito. "Sono particolarmente soddisfatta - continua la vice di Occhiuto - perché la vostra comunità è riuscita perfettamente a promuovere il rispetto, la tolleranza, la collaborazione con il prossimo e la difesa dei valori di libertà e democrazia e a trasmetterli agli studenti, facendo tesoro di quanto è accaduto in passato. Cari studenti, sappiate che siete un orgoglio per questa Regione e che rappresentate in tutta Italia le eccellenze di questo territorio: vi auguro pertanto di continuare nello studio con la curiosità e la serietà che avete dimostrato in questa occasione e di custodire e praticare nella quotidianità i valori democratici e umani che i vostri insegnanti vi hanno trasmesso". Partendo dalla preziosa attività del Convitto e auspicando che possa essere da esempio per le istituzioni scolastiche calabresi, la vicepresidente si sofferma poi sul fondamentale ruolo di educazione e di sensibilizzazione che riveste la scuola nella società e sulla rilevanza di temi cruciali nella formazione degli studenti, come la memoria storica dell'Olocausto: "Colgo l'occasione per ribadire l'enorme importanza dello svolgimento, all'interno di tutte le scuole, di momenti di approfondimento e di riflessione su tematiche di così grande spessore e anche su pagine buie della storia umana, perché, soprattutto se rivolte ai più piccoli, permettono di lavorare sulla coscienza civica, fornendo preziose occasioni di crescita personale e morale e favorendo la formazione di una più ampia coscienza collettiva". Estendendo il messaggio a tutte la comunità scolastiche, la vicepresidente, infine, conclude: "I recenti fatti di cronaca ci hanno portato, inevitabilmente, a capire quanto sia delicato l'equilibrio della Pace. Oggi come non mai, si averte il grave pericolo di una società civile incapace di ascoltare e indignarsi sui tanti episodi di intolleranza e discriminazione, e occorre pertanto fare tesoro di quanto avvenuto in passato, tenere vivo il ricordo di quanto è accaduto nella prima metà del secolo scorso per mantenere le capacità e l'umanità di guardare sempre all'altro con interesse e senso di inclusione".

      “Tramandare la memoria alle nuove generazioni è, oggi più che mai, diventata una necessità della quale le istituzioni debbono farsi carico affinché gli errori e gli orrori del passato non abbiano più a ripetersi”. Lo afferma il Sindaco di Cosenza Franz Caruso in una sua riflessione sulla Giornata della memoria che si celebra oggi. “Al di là degli aspetti eminentemente celebrativi – sottolinea Franz Caruso - la Giornata della memoria è una data di grande importanza che consente da un lato di non far venir mai meno il ricordo su ciò che ha rappresentato l'Olocausto, un orrore che abbiamo tutti il dovere di non dimenticare. Nel contempo fa sì che restino sempre accesi i riflettori su quelle persecuzioni e discriminazioni che seguitano, purtroppo, ad essere poste in essere e che compromettono irrimediabilmente quei processi di pacificazione civile di cui si avverte da più parti la necessità, alimentando forme di odio estremo ed episodi di intolleranza razziale, religiosa e di genere che continuano ad angustiare il nostro tempo. Un tempo nel quale è aumentata a dismisura la preoccupazione per i conflitti che stanno continuando a sconvolgere territori e popolazioni non distanti da noi. Un evento inaspettato quanto terribile, come la guerra in Ucraina, continua a lasciare in apprensione il mondo intero. E non sono da meno le immagini che arrivano quotidianamente nelle nostre case dalla striscia di Gaza dove si combatte senza esclusione di colpi e con spietata efferatezza un conflitto assurdo e che non risparmia nessuno, neanche i bambini. A commentare quanto continua ad accadere sotto i nostri occhi, verrebbe quasi il sospetto che i crimini del passato non abbiano insegnato niente. La Giornata della Memoria che l'Amministrazione comunale ha voluto ricordare anche quest'anno allungando di un mese, fino a fine febbraio, le iniziative che la contraddistinguono, in un programma variamente articolato e che induce a molteplici riflessioni, utilizzando i diversi linguaggi e forme d'arte - dalla letteratura, al cinema, al teatro – è, dunque, non solo l'occasione per ribadire la nostra contrarietà alle guerre, ad ogni livello, che vanno ripudiate, così come è scritto nella nostra Carta costituzionale, all'articolo 11, ma è anche il punto da cui partire per la formazione delle nuove coscienze, affinché crescano e maturino quegli anticorpi sociali contro ogni fenomeno di intolleranza o discriminazione ai quali, come Amministrazione comunale, abbiamo sempre contrapposto percorsi civili e culturali orientati all'affermazione dei principi di libertà, solidarietà ed integrazione”. Primo Levi diceva: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare”. E noi dobbiamo, con il nostro impegno, impedire che quel che è accaduto si ripeta”.

      La Giornata della Memoria è stata celebrata da Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria con la scopertura, in via Giudecca, da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà, di una "pietra di inciampo" per le vittime della Shoah. All'evento, oltre a Falcomatà, erano presenti i suoi due vice, Paolo Brunetti e Carmelo Versace, la giunta e i consiglieri comunali, la prefetta di Reggio Calabria Clara Vaccaro, i massimi rappresentanti provinciali delle forze dell'ordine, del mondo universitario, dell'associazionismo e delle realtà sindacali, culturali e civiche impegnate nella memoria dei tanti reggini e calabresi internati ed uccisi nei lager nazisti. Tra gli ospiti della cerimonia, anche Nicoletta Bortolotti, una tra le più importanti scrittrici contemporanee ad essersi occupate della tragedia dell'Olocausto, autrice della Quadrilogia della Shoah, quattro romanzi pluripremiati che hanno contribuito a rinnovare la memoria delle sofferenze vissute da milioni di persone all'interno dei lager nazisti. "Cerchiamo di ricordare quotidianamente la tragedia della Shoah e dell'Olocausto - ha evidenziato Falcomatà -. L'idea della pietra d'inciampo è nata qualche giorno fa, quando ad un servizio del tg, sono apparse le immagini di alcuni adolescenti in gita ad Auschwitz che, sorridendo, facevano delle foto all'ingresso del lager nazista. Da qui la consapevolezza che non basta portare i nostri giovani nei luoghi della tragedia, ma che devono avere gli strumenti per comprenderla quotidianamente. La pietra d'inciampo, in una delle vie più frequentate, via Giudecca, consentirà a chiunque passerà da qui, famiglie, bambini, turisti, di ricordare ogni giorno la tragedia dell'olocausto e servirà inoltre a commemorare le vittime calabresi della Shoah e delle leggi razziali nazifasciste".

      "Come è importante la memoria, custodire ciò che è accaduto. La memoria deve sempre aprirci al presente e al futuro, con l'impegno e la responsabilità di non ripetere le tragedie del passato. Purtroppo spesso la memoria non ci impedisce di ripetere la 'banalità del male' come ci ha detto la grande Anna Harend riflettendo sulla shoah". E' quanto ha affermato, riflettendo sulla Giornata della Memoria, monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei nonché vescovo della diocesi di Cassano Allo Ionio. "Viviamo un presente - ha aggiunto - dove è in atto, come dice Papa Francesco, una terza guerra a pezzetti, con atrocità e crudeltà inaudite, che graffiano, ustionano le nostre coscienze. La giornata della memoria di oggi, volga il nostro sguardo sul presente e generi nei 'potenti del mondo' un cambiamento culturale politico e sociale, facendo cessare subito la violenza delle armi, delle guerre, che provocano soprattutto morti innocenti, pensiamo ai bambini e ai tanti civili, e al tempo stesso, la giornata della memoria generi in tutti il grande desiderio di attivare dal basso, dovunque, processi di pace. Sia oggi una giornata di speranza possibile, una speranza che abbia un nome preciso: la fraternità".

      In occasione del "Giorno della memoria" la fondazione "Giacomo Mancini", nel corso di un'iniziativa a Cosenza, ha ricordato la figura di Vittoria Nenni, la figlia di Pietro Nenni morta nel campo di concentramento di Auschwitz quando aveva 28 anni. "Per rendere omaggio nel Giorno della memoria al martirio dei socialisti sulla via della lotta per la libertà e per la democrazia contro la tirannide - ha detto, nel corso dell'iniziativa, Giacomo Mancini, nipote ed omonimo dell'ex segretario del Psi - abbiamo voluto ricordare e onorare la figura di Vittoria Nenni. Nella sua breve vita sono ben evidenti i tre elementi che, secondo i drammaturghi dell'antica Grecia, erano indispensabili per rappresentare una tragedia, l'amore, il dolore e la morte". "Vivà", cosi era chiamata la terza delle quattro figlie di Nenni, era nata ad Ancona ma era cresciuta in Francia, dove il padre fu esule per sfuggire alle persecuzioni fasciste. A Parigi conobbe e sposò il partigiano Henry Daubeuf. L'amore per il compagno di vita e di ideali la portò ad intensificare l'impegno contro gli invasori nazisti. Nel 1942 venne arrestata dalla Gestapo insieme al marito. Daubeuf venne fucilato, mentre Vittoria Nenni fu deportata ad Auschwitz, dove morì il 15 luglio del 1943. Alle compagne di prigionia lasciò detto: "Dite a mio padre che non ho perso mai coraggio e che non rimpiango nulla". Nenni, nel suo studio di Roma, insieme ad un ritratto della moglie, conservava le fotografie di Vittoria scattate nel momento del suo ingresso ad Auschwitz, con il grembiule a righe dei detenuti. "Giacomo Mancini, all'inizio del suo impegno politico - ha detto Pietro Mancini, figlio dell'ex segretario socialista e presidente della fondazione a lui intitolata - ebbe un fervido rapporto con Pietro Nenni, che più volte gli confidò di quanto fosse vivo in lui il ricordo di Vittoria. Ricordando la sua figura nel 'Giorno della memoria' per tutte le vittime dell'Olocausto, abbiamo inteso omaggiare tutti i martiri socialisti caduti per la libertà".

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