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      Scoppia la polemica sui consorzi di Bonifica, interventii Gentile, Bevacqua

       

       

      Scoppia la polemica sui consorzi di Bonifica, interventii Gentile, Bevacqua

      13 apr 24 "È in atto una reiterata pratica di demolizione della legge di riforma sui consorzi di bonifica, a cui, nella mia qualità di presidente della VI Commissione consiliare, ho lavorato per mesi e mesi con l'obiettivo di risanare il sistema consortile calabrese rendendolo più moderno, snello e produttivo, per fornire servizi efficienti e garantire stabilità e sicurezza ai lavoratori". Così, in una nota, la consigliera regionale Katya Gentile. "Un sistema, come sappiamo - aggiunge Gentile - affossato da decenni di amministrazioni 'allegre', legittimate da un approssimativo ed insufficiente controllo della Regione, che hanno generato una smisurata mole debitoria e di contenziosi. Eppure c'è chi, con interventi che parlano il linguaggio della pretestuosità e della capziosità, continua a minarne l'efficacia, snaturandone lo spirito originario. Appare ancora più grave ed assurdo che tali manovre demolitive arrivino proprio dall'assessore Gianluca Gallo e dal commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Calabria, Giacomo Giovinazzo, già direttore del Dipartimento Agricoltura, a fasi alterne controllore e controllato, con i quali avevamo concordato l'attuale legge di riforma durante una serie infinita di riunioni ed incontri". "Quest'opera di destrutturazione si concretizza - sostiene ancora la presidente della VI Commissione - anche con l'espediente dell'inserimento proditorio delle modifiche di legge nel calderone delle varie leggi omnibus, superando ed esautorando sistematicamente l'esame della commissione competente. Un atteggiamento insano che, oggi, si appalesa anche nella determinazione dei criteri di selezione per la nomina della dirigenza del consorzio unico. Sono state ignorate, infatti, le mie indicazioni di considerare nel Piano di organizzazione variabile (Pov), tra le competenze del consorzio, il dissesto idrogeologico e di prevedere l'accesso alla dirigenza anche per coloro che sono in possesso della Laurea in Scienze geologiche. Inspiegabili omissioni che finiscono, quindi, col relegare nel dimenticatoio l'ambito relativo al dissesto idrogeologico, di cruciale importanza per la specificità del territorio calabrese, e col discriminare un'intera categoria professionale. Mi è davvero difficile comprendere quale sia la meta che Gallo e Giovinazzo intendano raggiungere continuando a percorrere il viatico della delegittimazione del lavoro svolto da me e dalla commissione che presiedo, incuranti degli effetti negativi che producono".

      "La polemica interna alla maggioranza, frutto anche del movimentismo in atto al suo interno, dimostra come le nostre denunce sul modo di operare del governo regionale avevano colto nel segno". Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, "dopo lo scontro al vetriolo - é detto in un comunicato - tra la presidente della Commissione Agricoltura, Katya Gentile, e l'assessore al ramo, Gianluca Gallo, in ordine alla riforma sul Consorzio unico di bonifica e alle modalità con le quali è stata approvata". "Siamo contenti - aggiunge Bevacqua - che sia proprio un'esponente della maggioranza, oggi in transito da Fi e Lega, stando alle indiscrezioni della stampa, a criticare una riforma approvata 'a colpi di leggi omnibus' e senza il rispetto del ruolo delle Commissioni. Come gruppo del Pd abbiamo denunciato tale prassi in più occasioni e in riferimento a numerose riforme e leggi approvate durante questa legislatura, appellandoci anche al Presidente del Consiglio Mancuso senza però ottenere alcun risultato. Lo scontro interno al centrodestra adesso dimostra che avevamo ragione; che il Consiglio regionale deve al più presto tornare ad operare nel rispetto dei regolamenti e delle prerogative di consiglieri e Commissioni e che le denunce formulate dal Pd e dalla minoranza erano legittime e fondate". "Ci auguriamo, adesso - dice ancora il capogruppo regionale del Pd - che nella maggioranza e in chi dovrebbe garantire l'imparzialità e il funzionamento del Consiglio regionale, prevalga il buon senso e il rispetto verso chi è stato delegato dai cittadini calabresi a rappresentarli ed esercitare al meglio il potere legislativo".

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