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      Regione Calabria revoca nomina Medaglia commissario Arpacal

       

       

      Regione Calabria revoca nomina Medaglia commissario Arpacal

      16 ott 23 La Giunta regionale della Calabria revoca la delibera, non ancora firmata, di nomina a nuovo commissario dell'Arpacal, l'Agenzia regionale per l'ambiente, del professore Carlo Maria Medaglia coinvoloto in un'inchiesta della Procura su una presunta frode per progetti di ricerca. "Il professor Carlo Maria Medaglia, raggiunto oggi da una misura cautelare, a seguito di un'inchiesta della Procura di Roma e della Guardia di Finanza - è detto in una nota dell'ufficio stampa della Regione Calabria - non ha ancora lavorato un solo giorno in Arpacal. Il decreto del presidente della Giunta regionale indispensabile per ratificare la sua nomina, infatti, non è stato ancora firmato dal governatore Roberto Occhiuto". "In considerazione dei fatti emersi nelle ultime ore - è detto ancora nella nota - il Dpgr non verrà emanato e la delibera attraverso la quale la Giunta aveva individuato il professor Carlo Maria Medaglia come nuovo commissario straordinario dell'Arpacal verrà revocata".

      "L'arresto del commissario dell'Arpacal, a pochi giorni dalla sua nomina, è il secondo episodio di questo genere che coinvolge la Calabria e le nomine del presidente Occhiuto in un intervallo di tempo davvero ridotto". E' quanto affermano, in una nota congiunta, i capigruppo della minoranza in Consiglio regionale Domenico Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto) sollecitando "maggiore prudenza nell'azione di governo portata avanti dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto". "Siamo convintamente garantisti, non a corrente alternata - aggiungono Bevacqua, Tavernise e Lo Schiavo - e siamo fiduciosi nell'operato della magistratura e nella possibilità che i soggetti coinvolti possano dimostrare la propria innocenza. Lasciando, però, il merito delle vicende giudiziario allo svolgimento dei processi, rimane una riflessione di fondo che non può non essere svolta. La fretta non è mai una buona consigliera e il presidente Occhiuto, sia per quel che attiene le nomine che la gestione dell'azione amministrativa e legislativa, ne ha avuta fin troppa fin dal suo insediamento, così come ha prestato troppo ascolto alle pressioni romane". "Allo scopo di regalare, soprattutto via social e sui media - sostengono i capigruppo di minoranza alla Regione - l'immagine di una Calabria che cambia a velocità prodigiosa, ha abituato la sua maggioranza a saltare passaggi istituzionali dovuti e ad imporre normative a colpi di fiducia. Salvo poi dovere tornare in Aula per correggere impianti normativi che non reggono alla prova dei fatti. Sarebbe opportuno provare a cambiare passo, adottando un atteggiamento più dialogante e soprattutto più prudente per evitare nuovi intoppi in un percorso di governo che ha già palesato tutti i suoi limiti".

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