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      Su Pnrr coinvolto 31% enti locali in Italia, Fitto domani incontra sindaci

       

       

      Su Pnrr coinvolto 31% enti locali in Italia, Fitto domani incontra sindaci

      09 ott 23 Il 31% dei rappresentanti regionali e locali italiani è stato coinvolto nell'attuazione del Pnrr, quasi il doppio della media Ue, del 16%. E' uno dei dati che emerge dal Barometro regionale e locale. Il sondaggio sugli amministratori, commissionato del Comitato europeo delle Regioni, mostra che solo in Spagna (49% degli intervistati) e Croazia (36%) i rappresentanti locali sono stati più coinvolti. In generale, sottolinea il documento, i fondi Ue per la ripresa hanno un deficit di coinvolgimento degli enti locali. "Gli Stati membri e la Commissione europea - si legge nello studio - devono correggere l'attuale impostazione centralizzata dei fondi per la ripresa e la resilienza".

      Fitto domani incontra sindaci

      "Domani faremo una cabina di Regia con i sindaci dove entreremo nel dettaglio perché spesso si parla per sentito dire". Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto a Lecce dove partecipa ad un incontro alla Camera di Commercio, rispondendo ad una domanda sul malumore dei sindaci che si dicono penalizzati dalla scelte del Governo rivendicando il ruolo di soggetti attuatori del Pnrr. "Noi non abbiamo deciso per passare il tempo e non sapere che fare di rimodulare una serie di interventi - ha detto - Il Pnrr ha al suo interno numerosi progetti che sono i cosiddetti progetti in essere, progetti che per decine di miliardi erano vecchi, di qualche anno prima del Pnrr, che sono stati inseriti nel Pnrr senza tenere conto delle regole di ammissibilità del Pnrr. L'alternativa a questo era non porsi il problema e magari svegliarsi tra un anno e capire che quegli interventi non rispettavano i criteri di ammissibilità. Allora responsabilmente abbiamo costruito questa proposta di modifica degli interventi che è una risposta positiva. Insisto col ricordare che se a giugno nel 2026 gli interventi non saranno collaudati ci sarebbe la revoca dell'intervento, il non raggiungimento del target, il taglio della rata e la necessità da parte del Governo di dover trovare le risorse per coprire nel frattempo quell'intervento". "Quello che stiamo facendo - conclude - è serio e responsabile, chi insiste nella polemica sbaglia perché dovrebbe solo ringraziare il Governo per quello che sta facendo".

      C'è sforzo per coordinare risorse e opere

      "Lo sforzo che il governo sta facendo non è solo quello di mettere a regime la capacità di utilizzo delle risorse del Pnrr ma è anche collegato al coordinamento con le altre risorse disponibili. Lo sforzo che stiamo facendo è quello di avere un programma d'insieme per coordinare al meglio queste risorse e capire in base alle tempistiche diverse dei programmi come riuscire a realizzare gli interventi, perché come è noto ci sono delle infrastrutture che hanno bisogno di una tempistica diversa". Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, oggi a Lecce, dove partecipa ad un incontro alla Camera di commercio. "Il Pnrr - ha aggiunto - ha come scadenza giugno 2026 mentre la politica di coesione il 31 dicembre 2029. Abbiamo invertito un meccanismo secondo cui prima si assegnavano le risorse salvo poi verificare le opere. Più che le polemiche sarebbe opportuno capire che non è un tema in contrapposizione, occorrerebbe un approccio differente che eviti la contrapposizione e che individui le soluzioni".

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