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      Consiglio regionale approva punti in Odg, il dibattito su autonomia

       

       

      Consiglio regionale approva punti in Odg, il dibattito su autonomia

      10 mar 23 Andata a vuoto una richiesta di inversione dell'ordine dei lavori, avanzata dal capogruppo Pd Domenico Bevacqua, per affrontare preliminarmente il dibattito sull'Autonomia differenziata, il Consiglio ha iniziato l'esame dei punti all'ordine del giorno. Come primo atto si è proceduto alla temporanea sostituzione del consigliere Giovanni Muraca, sospeso dalla carica, con Antonio Billari. L'Aula ha approvato all'unanimità la riforma del regolamento interno del Consiglio regionale. Una proposta che è stata accolta con favore da tutti. Raffaele Mammoliti (Pd) pur considerando positivo l'aggiornamento del regolamento ha sottolineato l'esigenza, "dopo aver operato questa manutenzione, di operare attraverso un rispetto rigoroso dello stesso. Bene le nuove regole, ma vanno applicate". Anche Ferdinando Laghi (Lista De Magistris) ha ribadito il voto favorevole dato in Commissione "perché essenziale - ha detto - per il buon funzionamento dell'Aula". Licenziata, sempre all'unanimità, con modifiche ed emendamenti, la proposta di legge recante "Turismo eco-sostenibile. Riconoscimento, promozione e valorizzazione di cammini di interesse regionale". "Un piccolo sogno che si avvera - ha dichiarato Davide Tavernise (M5S) nel ringraziare la Commissione per il lavoro svolto - Lasciamo una bella legge ai nostri concittadini calabresi. Leggi che possono mettere insieme maggioranza ed opposizione per lasciare norme utili che servono a calabresi". Dopo il voto l'assessore all'Agricoltura, Gianluca Gallo ha espresso apprezzamento e ringraziato "coloro i quali - ha detto - hanno creduto in questa idea che unisce ancor di più il territorio, che anche grazie alla legge in discussione, può farci pensare ad un nuovo modello di sviluppo". Istituita anche in Calabria, con l'approvazione della relativa proposta di legge, la figura del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, ed è stata ratificata, con l'approvazione di una specifica proposta di legge l'Intesa tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Ultimo punto approvato, prima del dibattito sull'Autonomia differenziata, la proposta di provvedimento amministrativo, di iniziativa della Giunta regionale recante: "Bilancio di previsione 2023-2025 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (Epmr)".

      Minuto raccoglimento per migranti

      Il Consiglio regionale della Calabria, in apertura della seduta di oggi, ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria dei migranti deceduti nel naufragio al largo di Steccato di Cutro avvenuto all'alba di domenica 26 febbraio. "È un atto doveroso" ha detto il presidente dell'Assemblea calabrese Filippo Mancuso aprendo i lavori. "Per il numero dei morti, dei sopravvissuti e dei dispersi - ha aggiunto Mancuso - la tragedia rappresenta una delle stragi di migranti più gravi del Mediterraneo che ha visto infrangersi, a pochi metri dalla riva, la speranza di una vita migliore, per uomini, donne e minori costretti alla fuga da Paesi devastati da guerre e povertà e dagli effetti dei cambiamenti climatici". "Una tragedia che sulla 'questione migranti', speriamo, - ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale della Calabria - sia uno spartiacque tra il passato e il prossimo futuro. Ma ciò sarà possibile, se l'Unione Europea, i singoli Stati aderenti e la comunità internazionale, decideranno di governare le dinamiche migratorie e si assumeranno la responsabilità di evitare che le morti nel Mediterraneo si ripetano". "Si chiede - come sta facendo il Governo italiano, che proprio a Cutro ha tenuto il Consiglio dei ministri e varato alcuni provvedimenti, e come ha sollecitato il presidente Mattarella - ha aggiunto Mancuso - che l'Europa si doti di una strategia per sostenere la cooperazione allo sviluppo dei Paesi da cui le persone fuggono. Soltanto così si potrà incidere sulle cause di un fenomeno epocale. Smantellando, al contempo, la rete dei trafficanti di esseri umani e organizzando l'accoglienza in una logica che coniughi la solidarietà con la necessità di assicurare i diritti primari dei migranti nel rispetto della legalità". "Personalmente - ha sostenuto il presidente dell'Assemblea - apprezzando gli sforzi di molti sindaci impegnati dagli sbarchi quotidiani con pochi mezzi, personale e risorse per garantire i diritti primari dei migranti, sono più volte intervenuto per richiamare l'attenzione sul flusso incessante di donne, uomini e minori che, in condizioni psicofisiche drammatiche, sbarcano sulle coste calabresi, prevedendo, rispetto ai 18 mila migranti giunti in Calabria nel 2022, un'accentuata tendenza al rialzo degli arrivi per l'anno in corso. Purtroppo, l'ennesima tragedia di febbraio dimostra che gli appelli alla responsabilità dell'Europa fin qui sono state grida nel deserto. C'è da augurarsi che non sia più così! Interpretando i sentimenti del Consiglio regionale, inoltre, vista la grande solidarietà dimostrata, voglio ringraziare tutti i calabresi che volontariamente, con un'encomiabile carica umanitaria, sono immediatamente accorsi a prestare aiuto ai sopravvissuti. Mi riservo, nei prossimi giorni, di invitare alcuni di loro in Consiglio". "Nel contesto di angosce per le vite spezzate e di dolore dei parenti delle vittime, la Calabria - ha concluso Mancuso - ha dimostrato al mondo intero di essere terra di accoglienza e di generosa e fattiva solidarietà. Un ringraziamento sentito, infine, ai Sindaci, alla Guardia costiera, ai Vigili del fuoco, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, al personale sanitario e della Protezione civile, per l'impegno responsabile e assiduo che hanno dimostrato, in questa terribile occasione e in ogni vicenda connessa con il fenomeno complesso delle migrazioni".

      Occhiuto, falso che mio sì su autonomia sia contro Calabria

      "Ho molto rispetto delle prerogative del Consiglio, ma anche di quelle del mio ruolo" Ha risposto così il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, chiudendo il dibattito in Consiglio regionale sull'Autonomia differenziata, a chi lo ha accusato di non avere avuto rispetto della massima Assemblea legislativa prima di votare a favore della Riforma Calderoli in Conferenza delle Regioni. "Sono stato accusato - ha detto Occhiuto - di avere votato un testo che è contro la Calabria. Niente di più falso. Da novembre ad oggi, quel testo è stato cambiato grazie agli emendamenti proposti dal Presidente della Giunta regionale della Calabria e che sono stati recepiti dal ministro Calderoli". Occhiuto ha citato, a tale proposito, un emendamento inserito nel testo della proposta di legge in base al quale "non si può procedere alle intese per l'Autonomia differenziata se prima non si definiscono i Livelli essenziali delle prestazioni secondo i costi e i fabbisogni standard". "Vuol dire - ha detto Occhiuto - che, per esempio, ad una regione come la Calabria andranno assicurati gli stessi asili nido che hanno le regioni del nord e lo stesso numero di docenti a tempo pieno del nord. E' sarà così. O si definiscono i Lep, che sono i diritti sociali e civili secondo i bisogni standard, oppure non si fa l'Autonomia differenziata. Una norma che è come un macigno che cambia i pesi sul piatto della bilancia tra nord e sud del Paese". "Secondo me - ha aggiunto il Governatore - è un grande merito politico farsi valere nel dibattito nazionale. Quando tempo fa dicevo che non bisogna scappare, è perché vorrei che chi governa il sud avesse le competenze e la consapevolezza per rapportarsi con coloro che governano le regioni del nord. Senza complessi, ma cogliendo la sfida. Con la revisione serviranno tra i 70 e gli 80 miliardi e bisognerà vedere se si troveranno. Ma se ci saranno, in gran parte andranno in massima parte al Sud. Se riuscissimo a fare questo sarebbe un grande risultato". "L'attuazione del Titolo V della Costituzione - ha detto ancora Occhiuto - è come un treno, composto da tre vagoni, che sono gli articoli 116, 117 e 119. Se questo treno va in stazione, a me interessa poco che sia spinto dall'Autonomia differenziata". "Qualcuno si è chiesto - ha concluso il Presidente -: se Occhiuto avesse votato diversamente, la storia sarebbe cambiata?. Sicuramente no, mentre la partecipazione alla discussione e la decisa contrarietà al testo originale ci ha dato la possibilità di produrre importanti cambiamenti".

      Il presidente Mancuso

      Il Consiglio regionale ha avviato il dibattito sul tema dell'Autonomia differenziata. Ha aperto la discussione il presidente del Consiglio Filippo Mancuso. "Il Consiglio regionale - ha detto Mancuso - dà spazio al dibattito sull'Autonomia regionale differenziata, prevista non solo nel programma del Governo che ha approvato un testo di legge su cui dovrà pronunciarsi il Parlamento". Mancuso che ha ricordato la previsione dell'Autonomia "non solo negli statuti delle più ricche Regioni del Nord, ma anche dall'articolo 116 della Costituzione rivisto con la riforma del Titolo V della Carta costituzionale adottata a maggioranza dal Centrosinistra nel 2001 con il Governo Amato. Non si tratta dunque, di un'iniziativa che il Centrodestra ha tolto improvvisamente dal cilindro, con l'intento, come alcuni imprudentemente sostengono, di spaccare il Paese e di ampliare i divari di sviluppo Nord - Sud. Oggi, il nuovo Governo e la maggioranza di centrodestra, con la condivisione della Conferenza Stato-Regione, danno avvio all'istituto costituzionale con un disegno di legge perfettibile in Parlamento e aperto a recepire le osservazioni che dai territori saranno avanzate. Tutto ciò con l'obiettivo di rafforzare le prerogative delle autonomie, ampliandone i poteri e le competenze, e per ridare un nuovo protagonismo alle Regioni che, dopo più di mezzo secolo, debbono, da Nord a Sud, assumersi, al cospetto dei cittadini, la responsabilità di governare efficientemente la spesa pubblica, rendendola produttiva e utile per le nostre comunità". "Ben sapendo, naturalmente - ha proseguito il presidente del Consiglio - che occorrerà garantire incondizionatamente i diritti di cittadinanza su tutto il territorio nazionale. L'autonomia differenziata dovrà infatti realizzare, così come già previsto nella proposta del Governo, il superamento dell'iniquo concetto della 'spesa storica' che penalizza - non da ora ma da decenni - il Mezzogiorno e la Calabria. Elencando alcuni dati nazionali e regionali Mancuso ha evidenziato la necessità della ridefinizione, entro l'anno dei Lep, riguardanti i diritti civili e sociali, e i fabbisogni standard e stabilire quanto lo Stato deve garantire a ciascuna Regione, quindi finanziandoli" "A tutti i cittadini, ovunque risiedano, come ha di recente ribadito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - ha ancora detto Mancuso - bisogna garantire stessi servizi e analoghi diritti. So bene che l'argomento è oggetto di polemiche e di strumentalizzazioni politiche, il più delle volte incentrate su critiche generaliste, quasi come se le sofferenze sociali e civili del Mezzogiorno siano state provocate dall'Autonomia differenziata. Pertanto auspico, proprio per rendere significativo questo confronto, che il dibattito odierno non ceda alle speculazioni partitiche, ma verta essenzialmente sul merito delle questioni. Il Sud e la Calabria affrontino con pragmatismo, responsabilità e serietà la sfida dell'autonomia differenziata, che è una sfida per modernizzare l'architettura istituzionale del Paese in chiave unitaria ed europeista. È un tema che ci riguarda tutti e non un vulnus al principio dell'unità e indivisibilità della Repubblica sancito dall'articolo 5 della Costituzione. E' una questione con cui dobbiamo misurarci non demonizzandola, ma semmai proponendo accorgimenti innovativi e vigilando, affinché il Sud e il Paese ne traggano benefici e vantaggi".

      il dibattito sull'Autonomia differenziata

      In apertura del dibattito sull'Autonomia differenziata ha posto una questione preliminare il capogruppo Pd Domenico Bevacqua, sottolineando l'esigenza di ascoltare subito il presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, "per conoscere le ragioni - ha spiegato - in base alle quali ha espresso voto favorevole in Conferenza delle Regioni, alla riforma Calderoli". Ernesto Alecci, del Pd, ha definito "svilito" il ruolo del Consiglio regionale rispetto ad una legge sull'Autonomia differenziata "che mortifica - ha detto - il Meridione e la Calabria. La proposta di legge Calderoli non mi convince. Così come non mi convince una cabina di regia che è chiamata a decidere i Livelli essenziali di assistenza composta da rappresentanti del centro-nord ed economisti scelti dal Governo". Per la maggioranza, Giacomo Crinò (Forza Azzurri) ha sostenuto che il progetto di Autonomia differenziata, "piaccia o no, si muove nel solco della Costituzione e non va interpretato in chiave separatista o addirittura secessionista". Amalia Bruni (Misto) ha ricordato la richiesta che aveva fatto "fin da novembre di una seduta di Consiglio da dedicare esclusivamente al tema. Siamo noi - ha detto Bruni - a definire l'indirizzo politico della Regione. Non si può decidere da soli", ha aggiunto, criticando "il mancato confronto del presidente Occhiuto con il Consiglio". "Non c'entra il fatto che il Presidente avesse un mandato o meno del questo Consiglio - ha detto Giuseppe Graziano, dell'Udc) - perché il mandato non mi risulta l'abbiano avuto i presidenti della Toscana o dell'Emilia-Romagna. Il vero punto è, invece, quello di verificare qual è la situazione della Calabria e del Mezzogiorno in questo momento. E partire da questo per capire se occorre cambiare qualcosa o meno sul nuovo regionalismo". Ferdinando Laghi (De Magistris presidente) ha avvertito sul rischio del 'non ritorno' su una legge "che non troverebbe più - ha detto - nuove possibilità di referendum per essere messa in discussione". Laghi si è soffermato sul tema della sanità "già frammentata tra diverse aree e Regioni del Paese e che andrebbe invece portata - ha detto - verso l'unificazione e non verso una ulteriore diversificazione". Giuseppe Neri (Fratelli d'Italia) ha rilevato come il progetto di Calderoli sia "coperto a monte" dall'art. 117 della Costituzione, ed "a valle" dal fatto che se non vengono rispettati i dettami costituzionali, la legge diventa di per sé incostituzionale. Di "partita truccata in partenza" ha parlato Antonio Lo Schiavo (Misto), che ha invitato tutti "ad uscire dal proprio schema di competenza politico per capire la realtà della situazione". Francesco De Nisi (Coraggio Italia) ha detto che "sarebbe più utile per la Calabria che il Presidente sfruttasse le opportunità che ci sono in campo piuttosto che fare da Masaniello e abbandonare il tavolo per protesta". Francesco Iacucci (Pd) ha criticato il presidente Occhiuto "che avrebbe dovuto coinvolgere - ha detto - il Consiglio regionale e sarebbe stato così più forte in sede di trattativa nazionale".

      Antonello Talarico (Misto) ha invitato l'opposizione "a capovolgere la questione, spiegando bene ai calabresi perché ci si oppone all'Autonomia differenziata". Secondo Francesco Afflitto (M5S), "la proposta Calderoli è stata scritta per colpire strumentalmente i diritti delle persone e alla fine fare passare ambiguamente un disegno politico ai danni della Costituzione italiana". Diversa l'opinione di Michele Comito (FI), che ha sottolineato "la necessita di cambiare per il riscatto di una regione che non può più aspettare e non può più andare avanti arrancando. E se non ora, quando?". Raffaele Mammoliti (Pd) ha invitato "a verificare se la proposta di Calderoli riuscirà a migliorare gli attuali indicatori dei servizi e dei diritti di cittadinanza. Perché la vera questione - ha detto - è questa". Davide Tavernise (M5S) si è detto "meno preoccupato" rispetto a quella che ha definito una "trovata propagandistica del Ministro Calderoli, che ci ha abituato - ha detto - a creare Ministeri a Milano per distaccarli da Roma. Mi aspetto invece dal presidente Occhiuto grande attenzione sui Lep e sulla spesa storica, che non potrà mai essere definita. Sono preoccupato, invece, per il fatto che a Roma ci sia qualcuno che porta avanti quella che una volta era definita secessione ed oggi viene presentata come Autonomia". "Ci troviamo di fronte - ha detto, chiudendo il dibattito, il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua - ad una decisione politica assunta dal presidente Occhiuto rispettabilissima ma che noi non condividiamo. Perché è un tema divisivo che caratterizza i territori del nord e del sud, da molti anni". Bevacqua ha definito "un errore avere sostenuto la Riforma del 2001 per andare dietro la Lega, approvando una riforma che ha creato tanti problemi nel Paese". (ANSA).

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