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      Operazione ROS/DDA Catanzaro, reazioni e commenti

       

       

      Operazione ROS/DDA Catanzaro, reazioni e commenti

      27 giu 23 "Mentre ci stiamo confrontando in commissione le operazioni a contrasto della criminalità organizzata continuano. Per questo, vorrei ringraziare, in particolar modo, la Dia di Catanzaro, la Dda di Palermo e quella di Milano per le operazioni di questa mattina che confermano il grande lavoro svolto. Li supporteremo in ogni modo possibile". Lo ha dichiarato il presidente della commissione bicamerale Antimafia Chiara Colosimo, deputato di Fratelli d'Italia durante l'audizione del Procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo.

      "Oggi è un giorno di sole che squarcia il buio della notte". Così il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, in una nota, commenta l'operazione della Dda di Catanzaro che ha portato all'arresto di 43 persone. "Quanto sta emergendo dall'inchiesta della Procura distrettuale - aggiunge Voce - mette in luce un sistema che ha soffocato per decenni la città di Crotone. Siamo grati al Procuratore Gratteri, a tutti i magistrati, ai carabinieri ed a tutti coloro che hanno condotto questa delicatissima indagine". Il sindaco Voce sottolinea anche "la lontananza dell'attuale Amministrazione comunale da quanto é accaduto in passato: Quanto è avvenuto oggi segna un punto di svolta per Crotone. La città, con il voto delle ultime amministrative, ha voluto un cambiamento radicale e noi lo stiamo attuando. Respingiamo tutto quello che puzza di 'ndrangheta, di corruzione e di malaffare. Lo abbiamo fatto in questi anni, con concreti atti amministrativi, e continueremo a farlo in futuro. La coltre di buio su questa città si sta diradando".

      "Il lavoro che gli uomini delle forze dell'ordine e della magistratura compiono ogni giorno, con l'obiettivo di liberare il territorio da 'ndrangheta e malaffare, ha il nostro sostegno, nella salvaguardia dei diritti individuali e delle garanzie costituzionali poste a tutela di ogni indagato". Lo affermano, in una nota congiunta, il Pd della Calabria e la federazione provinciale di Crotone del partito. Il riferimento é all'operazione condotta stamattina dai carabinieri contro la 'ndrangheta in cui sono coinvolti alcuni esponenti del partito. "Su questa ferma base - aggiungono - ci auguriamo che i soggetti coinvolti nell'odierna operazione, condotta dai carabinieri del Ros su direttive della Dda di Catanzaro, possano dimostrare la propria innocenza. Continueremo a vigilare affinché sia garantita, ai nostri elettori ed ai cittadini tutti, una tenuta etica e morale all'altezza delle loro aspettative".

      “Mario Oliverio è una persona perbene, corretta e onesta, agli antipodi di illegalità e intrecci mafiosi! La Storia lo ricorderà non certo per queste vicende giudiziarie, che lo hanno visto ingiustamente coinvolto e, sino ad oggi, sempre assolto, ma per la grande opera umanitaria di Tarsia, il Cimitero Internazionale dei Migranti, conosciuto e apprezzato nel mondo, in fase di realizzazione, grazie a lui, nel piccolo e fortemente simbolico comune del cosentino”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili e vecchio, irriducibile garantista, Franco Corbelli, dopo l’inchiesta denominata “Glicine akeronte” della Procura di Catanzaro, che vede tra gli indagati anche l’ex Governatore calabrese con l’accusa di associazione a delinquere con l’aggravante delle modalità mafiose! “Anche dopo la nuova inchiesta della Dda di Catanzaro, il cui lavoro, come sempre, rispetto, ribadisco, ancora una volta, con forza e convinzione, che l’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, è una persona perbene e onesta, un politico capace, che sarà ricordato dalla Storia non certo per le vicende giudiziarie che lo hanno ingiustamente coinvolto e, sino ad oggi, sempre assolto , ma per la grande opera umanitaria, Il Cimitero internazionale dei Migranti, conosciuto e apprezzato in Italia, dal Vaticano e nel mondo, che grazie a lui, cinque anni fa, alla vigilia di Natale del 2018, abbiamo iniziato a realizzare a Tarsia e che stiamo, adesso, superata l’emergenza pandemia, per ultimare, per volontà dell’attuale Governatore, Roberto Occhiuto. Una grande opera di civiltà, unica al mondo, che darà dignità alla morte dei poveri migranti(uomini, donne e bambini) vittime dei tragici naufragi, prosegue Corbelli. Al di là del mio storico garantismo, che ho iniziato, 40 anni fa, con il “caso Tortora” e che, nel rispetto del principio costituzionale di presunzione d’innocenza, vale sempre, anche naturalmente in questa inchiesta, per ogni indagato e imputato(anche quando si tratta di giudici e magistrati; ho difeso anche alcuni di loro in passato!), il mio intervento (e il messaggio personale che oggi gli ho subito inviato) vuole essere una testimonianza di solidarietà, stima, amicizia e vicinanza a Oliverio che ritengo sia vittima, nuovamente, di una indagine associata alla mafia che è non solo una grande ingiustizia, ma è esattamente agli antipodi della storia dell’ex Governatore. Dopo tutto quello che ha subito in questi anni, vederlo oggi di nuovo su tutti i media accostato ad una inchiesta di ndrangheta è qualcosa di assurdo, inverosimile e aberrante, che provoca tanta sofferenza a lui e ai suoi familiari e un sentimento di smarrimento e amarezza in chi lo conosce e apprezza, per le sue doti professionali e umane. Che c’entra Oliverio con le cosche e con la ‘ndrangheta? Perché tirarlo dentro indagini di mafia? Se ci sono contestazioni specifiche sul piano amministrativo perché non ci si limita a procedere solo per quelle? Oliverio non ho il minimo dubbio dimostrerà anche stavolta l’assoluta infondatezza rispetto alle accuse che gli vengono mosse. Così come è già accaduto per le altre indagini, ad iniziare da “Lande desolate” che la Corte di Cassazione ha letteralmente demolito con parole pesanti, che non bisogna mai dimenticare e che dovrebbero far riflettere tutti i giustizialisti di questo Paese”

      "Ancora una volta in Calabria la maxioperazione antimafia di questa mattina, coordinata dalla Dda di Catanzaro con il supporto dei carabinieri del Ros, testimonia e rappresenta uno spaccato criminale e mafioso che ha condizionato e condiziona lo sviluppo sano del territorio regionale e delle comunità locali". Lo afferma, in una nota, Giuseppe Politanò, coordinatore regionale di Avviso pubblico. "L'attività investigativa - aggiunge Politanò - ha disvelato, tra l'altro, un diffuso sistema clientelare e di collusione connesso ai reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione e scambio elettorale politico-mafioso. L'inchiesta della Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, a cui rivolgiamo il nostro ringraziamento, oltre a scoperchiare un vaso di illegalità diffusa ha ricostruito il ruolo principale che hanno svolto politici, amministratori pubblici e imprenditori nel condizionamento degli appalti attraverso clientele e favori in cambio di sostegni elettorali. In questo quadro il possibile coinvolgimento dell'Asp di Crotone, dell'Aterp di Crotone, delle amministrazioni locali ha denunciato quanto una pubblica amministrazione corrotta e permeata possa condizionare le scelte amministrative in modo significativo e pesante in favore di soggetti legati al sodalizio mafioso". "A fronte di amministratori locali vittime di intimidazione e minacce, come rappresentato dal Report 'Amministratori Sotto Tiro - presentato proprio ieri da Avviso Pubblico - sostiene Politanò - purtroppo altri in Calabria, secondo le indagini, hanno deciso di andare a braccetto e fare affari con le cosche del territorio per consolidare un potere politico finalizzato alla gestione di appalti, risorse e controllo della cosa pubblica. Come Avviso Pubblico esprimiamo soddisfazione per l'operazione di queste ore e auspichiamo che si possa fare piena luce sulle accuse mosse dall'indagine di questi anni. Siamo impegnati nella costruzione di una rete di Amministrazioni e amministratori pubblici capace di generare condivisione di buone pratiche e sostegno nelle azioni politico-amministrative di legalità e trasparenza. Liberare la Calabria dalla prevaricazione e dalla violenza criminale e mafiosa deve essere una missione collettiva da non relegare solo alle forze di polizia ed alla magistratura. C'è bisogno dell'impegno di tutte e tutti: amministratori locali onesti, associazioni di volontariato e culturali, cittadine e cittadini. L'impegno contro le mafie è un processo educativo e culturale che deve aiutare le comunità a liberarsi dal condizionamento mafiose e da pratiche di illegalità diffusa".

      Se il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, anziché preoccuparsi di chiudere i porti e difendere i confini dai poveri disperati si fosse occupato di chiudere le crepe contenute nel codice degli appalti, che permettono a politici deviati ed a criminali di bivaccare con i soldi pubblici e di Governare i cittadini per il proprio tornaconto, avremmo costruito un deterrente per le ruberie e garantito un lavoro dignitoso a chi opera nei servizi in appalto. Invece il codice degli appalti è stato modificato in peggio, in nome della salvaguardia "del fare" senza ostacoli, allargando così quella crepa che continuerà ad ingrassare malaffare e malapolitica. L'operazione condotta dalla Procura di Catanzaro e dalle forze dell'ordine stamattina ci offre un respiro e aria pulita della quale si avverte il bisogno ma, naturalmente, arriva a distanza di un decennio da quando i fatti malavitosi si sono consumati e l'azione giudiziaria non riparerà i soprusi, la prepotenza, la violazione stessa della democrazia che abbiamo subito come calabresi. Non restituirà alle lavoratrici ed ai lavoratori degli appalti coinvolti le ore di lavoro tagliate, i licenziamenti, i ricatti... perché non c'è lavoro e bisogna accontentarsi; non ridarà indietro a chi si è visto negare un servizio pubblico o un'opportunità ciò che gli era dovuto. Ecco perché il codice degli appalti non va indebolito, come questo Governo ed il Ministro Salvini stanno facendo, perché indebolirlo significa allargare ulteriormente quella crepa e mantenere vivo un sistema che, aldilà delle retoriche, se non fa bene alla politica ed alla democrazia ha fatto bene ai politici che continuano ad alimentare il consenso attraverso favori e clientele che uccidono le speranze di riscatto della nostra Calabria. Fino a quando la Magistratura non sarà in grado di dimostrare soprattutto alla politica ed ai politici che alla fine la Giustizia farà prevalere sulla sua bilancia il lato dell'onesta - in altre parole a dimostrare che vale la pena e sia più utile vivere ed operare onestamente - la Calabria e l'Italia sono condannate ad una democrazia deviata ed alla precarietà e povertà nel lavoro. A chi, oggi con responsabilità politiche importanti, si spenna le mani per applaudire l'operato della Procura e delle forze dell'ordine diciamo che sarebbe più opportuno adoperarsi coerentemente con i propri partiti e con i propri rappresentanti istituzionali a tutelare le leggi come il codice degli appalti, o gli strumenti come le intercettazioni che aiutano a chiudere la crepa dell'illegalità e salvaguardano il lavoro onesto e regolare. Così in una nota la Segreteria Regionale Filcams CGIL Calabria.

      Esprimiamo grande soddisfazione per l’operazione condotta dal Ros dei Carabinieri e tutte le forze dell’ordine che questa mattina hanno condotto un importante maxiblitz anti ‘ndrangheta in Calabria. Emerge un quadro preoccupante e inquietante sulla gestione degli appalti pubblici. Uno scenario preoccupante, sussiste a mio avviso, anche nell’area urbana della Valle del Crati. Quando ho chiesto un chiarimento agli uffici preposti sulle procedure di affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria è straordinarie, sulle reti fognarie , nella mia qualità di Presidente del Consorzio Valle Crati, ho constatato successivamente che i sindaci dei comuni di Cosenza e Rende con estrema urgenza, hanno richiesto le mie dimissioni . Sentiti gli uffici preposti del Consorzio Valle Crati gli stessi hanno specificato che “ E’ chiaro, quindi, che in ogni affidamento devono essere garantiti il rispetto dei principi di concorrenza, di economicità, di efficienza e di rotazione rispetto agli affidatari dei lavori e che a tali principi è anche assoggettata l’azione del Concessionario società Kratos s.c. a r.l.. E’ da verificare se la società Kratos s.c. a r.l. negli affidamenti ha rispettato i principi summenzionati. Nel caso di mancato rispetto di detti principi il concessionario versa in una situazione di violazione di legge e mancata osservanza della legittimità degli atti posti in essere. Ad oggi i Sindaci di Cosenza e Rende anziché verificare il principio di rotazione degli appalti e le relative procedure, si sono solo preoccupati di richiedere le dimissioni del Presidente senza alcuna motivazione. La mia storia di amministratore pubblico è nota a tutti e per questi motivi, io denuncerò sempre chi fa pressioni per condizionare la mia attività di corretta amministrazione. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata.

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