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      Biondo: Autonomia differenziata è una secessione mascherata

       

       

      Biondo: Autonomia differenziata è una secessione mascherata

      06 dic 23 "Il ministro Calderoli parla di operazione verità sul progetto di autonomia differenziata. Anche noi crediamo sia necessario questo sforzo per far capire agli italiani, soprattutto a quelli del Sud, quali saranno le ricadute di questa secessione mascherata". Lo afferma Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. "Per buona pace del ministro - prosegue - è lungo l'elenco di enti che hanno detto chiaro e tondo quali potrebbero essere i rischi connessi all'applicazione di questa riforma. Al dipartimento Affari legislativi della Presidenza del Consiglio e all'Ufficio parlamentare di bilancio, non più tardi di ieri, si è aggiunta la Svimez che, senza giri di parole e nel solco di quanto già evidenziato dall'Upb e dal Dagl, ha messo nero su bianco che l'autonomia differenziata potrebbe portare alla luce un conflitto tra le richieste di autonomia e il rispetto dei principi di eguaglianza, perequazione e solidarietà nazionale sanciti dal Titolo V della Costituzione. Se il ministro Salvini ha davvero a cuore le sorti del Paese e del mezzogiorno, che di certo non sono tutte legate alla costruzione del ponte sullo Stretto, fermi questo progetto anacronistico e senza senso che, se dovesse trovare applicazione, finirà per allargare i divari già esistenti fra il Nord e il Sud e rendere l'Italia meno competitiva sul piano europeo e internazionale". "I divari sociali e di spesa - sostiene il sindacalista -finirebbero nel freezer di una riforma che azzera la coesione e impedisce il riequilibrio territoriale. L'autonomia differenziata finirebbe per paralizzare anche la nostra Carta costituzionale che non potrebbe più dispiegare le previsioni solidaristiche fra i territori più forti e quelli economicamente e produttivamente più deboli. In ultimo, vorremmo ricordare al ministro Calderoli che per rendere effettivi i Livelli esenzioni delle prestazioni non basta definirli, occorre garantirne il finanziamento. Solo così, infatti, si possono affrontare e superare i divari nell'offerta di servizi ancora presenti nel nostro Paese". "Divari fra il Nord e il Sud del Paese - conclude Biondo - che sono stati cristallizzati dall'uso del criterio della spesa storica e che, invece, possono essere superati solo seguendo un percorso di riequilibrio graduale della spesa sostenuto da risorse aggiuntive".

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