NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Occhiuto: in Calabria con medici cubani modello alternativo

       

       

      Occhiuto: in Calabria con medici cubani modello alternativo

      30 dic 22 "Quello che è avvenuto oggi in Calabria con questo accordo credo possa costituire in modello che anche altre Regioni potranno applicare, in particolare per rispondere alla distorsione del mercato delle professioni sanitarie che sta creando profonde difficoltà al sistema della sanità pubblica: mi riferisco alle cooperative di medici a gettone che fanno pagare alle aziende sanitarie d'Italia 120 euro, in Calabria 150 euro, ad ora per ogni medico". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, a Catanzaro, nel corso di una conferenza stampa con l'ambasciatrice di Cuba a Roma Mirta Granda Averhoff, presentando l'accordo, prima iniziativa del genere in Italia e In Europa, che ha sancito l'arrivo di un primo contingente di 50 medici cubani che, nelle prossime settimane, entreranno in servizio negli ospedali calabresi a corto di sanitari. L'intesa, siglata in estate a Roma con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (Csmc S.A.), ulteriormente perfezionata in Calabria, prevede la presenza di circa 450 sanitari caraibici nella regione. "Questa nostra iniziativa - ha aggiunto Occhiuto - credo possa diventare un modello alternativo molto attenzionato anche da altre Regioni. Noi abbiamo utilizzato le opportunità offerte da un accordo di cooperazione fatto dal Governo cubano e dalla Commissione europea già nel 2017 e un varco normativo che ci dava questa possibilità. Da lì in poi si sono generate tante polemiche e tanti intoppi burocratici, alcuni dei quali ci hanno consentito di fare un accordo ancora migliore rispetto a quello previsto. Altri intoppi provenienti da diverse amministrazioni dello Stato hanno rallentato l' operazione. Siamo contenti però oggi ci siano 50 medici cubani capaci di assicurare che i presidi ospedalieri dove è più difficile trovare dei medici rimangano aperti. Non ruberanno posti di lavoro ai medici calabresi e italiani che siamo pronti ad accogliere qualora fossero disponibili a lavorare nei nostri ospedali e lo stiamo facendo accelerando sui concorsi. Siamo contenti per l'opportunità di avere medici altamente specializzati: la medicina cubana è di eccellenza ed è riconosciuta in tutto il mondo. Ciò è stato possibile grazie anche al contributo delle autorità cubane, per questo sono contento che l'ambasciatrice sia in Calabria che assieme a noi ha incontrato i medici suoi connazionali".

      Ambasciatrice: con Calabria accordo reciprocamente utile

      "I nostri medici sono venuti per lavorare insieme, uniti, con i colleghi italiani per constribuire a migliorare la situazione del sistema di salute calabrese. Sarà un'attività che favorirà ed incrementerà le conoscenze di entrambe le parti: i cubani apprenderanno dai loro colleghi italiani e viceversa. Le relazioni umane, comunque, sono fondamentali e producono benefici per tutti". Lo ha detto Mirta Granda Averhoff, ambasciatrice di Cuba a Roma incontrando i giornalisti con il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in occasione della presentazione dell'accordo che prevede l'utilizzo di medici cubani nelle strutture sanitarie calabresi a rischio chiusura per mancanza di personale medico. La diplomatica, in mattinata assieme ad Occhiuto, ha incontrato a Cosenza dove sono ospitati in attesa di avviare i corsi di perfezionamento in italiano all'Università della Calabria, i medici del primo contingente di 450 circa professionisti che rientrano nella dotazione dell'intesa siglata tra la Regione Calabria e la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (Csmc S.A.). "Cuba e Italia - ha aggiunto l'ambasciatrice cubana - sono Paesi molto simili e amici da lungo tempo. Ci sono legami familiari e una cultura e molto simile. I nostri medici, che sono già qui ma anche quelli che verranno hanno iniziato a studiare l'italiano a Cuba e ora approfondiranno la loro conoscenza della lingua. "Si tratta di professionisti che hanno lavorato in molte regioni del mondo, anche in Paesi di cultura islamica molto più difficili e distanti culturalmente. In Italia sarà sicuramente molto più facile. Penso che se sono riusciti a inserirsi nel sistema di salute di quei Paesi arabi in Italia, sarà molto più semplice farlo qui". "Voglio sottolineare, come ha detto il presidente Occhiuto - ha detto ancora Granda Averhoff - che si è creato un nuovo modello e ciò che è nuovo crea inevitabilmente polemiche, ostacoli e difficoltà per la sua novità. Siamo sicuri, però, che queste difficoltà ci saranno d'aiuto perché così abbiamo avuto modo di individuare un cammino comune, utile quando arriveranno gli altri medici".

      Superati molti ostacoli

      "Con questa nostra iniziativa abbiamo chiaramente toccato molti interessi, come quelli degli ordini dei medici e delle cooperative a gettone; e anche la stampa, in alcuni casi, ha evidenziato in maniera polemica questo accordo. Forse, tali circostanze hanno indotto qualche burocrate a ritenere che si potesse ostacolarlo. Ma, come credo abbiano capito i calabresi in questo anno, quando ci poniamo un obiettivo facciamo di tutto per realizzarlo. Abbiamo vinto anche questi ostacoli e siamo riusciti a fare quanto avevamo promesso". Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto a Catanzaro in relazione all'accordo che ha portato in Calabria un primo contingente di 50 medici cubani da impiegare negli ospedali calabresi a corto di sanitari. "L'obiettivo adesso - ha aggiunto Occhiuto affiancato dalla dirigente del Dipartimento Salute Iole Fantozzi - è fare arrivare altri medici all'occorrenza. Noi andiamo avanti con i concorsi che ci danno la possibilità di risolvere strutturalmente il problema dei medici negli ospedali. Del resto ho sempre detto che questo accordo non rappresenta la soluzione ai nostri problemi. La soluzione è determinata dai concorsi che alcune aziende stanno svolgendo. Si farà il concorso unico per medici di emergenza urgenza. Questa iniziativa è uno strumento emergenziale ed eccezionale per dare una risposta che altrimenti non avremmo potuto dare a presidi ospedalieri che se non avessimo avuto la possibilità di avere questi medici avremmo dovuto chiudere. Sono molto felice, inoltre, di un'altra circostanza: abbiamo modificato l'accordo precedente e lo abbiamo fatto per la disponibilità che le autorità cubane hanno dimostrato in maniera eccezionale e che ci hanno consentito di dare tutte le risorse ai medici che avranno sul loro conto corrente quanto percepiscono i medici italiani". "Si tratta chiaramente di una procedura eccezionale per il Governo cubano che è stata realizzata su mia richiesta - ha detto ancora il presidente della Regione - perché solitamente ciò non avviene. Credo che in questo caso sia avvenuto perché l'iniziativa, che la Calabria presenta oggi, è la prima non solo in Italia ma in Europa dopo la fase Covid, nel corso della quale i medici cubani, molto apprezzati in molti paesi del mondo, offrono la loro assistenza. In Italia e in Europa, infatti, non erano più venuti e credo che per il Governo cubano sia stato questo un modo per dimostrare attenzione e, probabilmente, anche per fare un investimento sulla qualità dei rapporti con il nostro Paese e con l'Europa".

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"

     

     
Pubblicità


news Oggi in Italia e nel mondo

news Oggi in Calabria

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito