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      Consiglio regionale approva a maggioranza manovra bilancio e legge gioco azzardo

       

       

      Consiglio regionale approva a maggioranza manovra bilancio e legge gioco azzardo

      22 dic 22 Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, con l'autorizzazione al coordinamento formale, tutti i provvedimenti e le proposte che compongono la manovra di Bilancio della Regione. Nel dettaglio sono stati approvati: il Rendiconto generale ed il Rendiconto consolidato relativi all'esercizio finanziario 2021; la proposta di legge recante 'Adozione delle misure conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2021 - Variazione al bilancio di previsione 2022-2024'; il Bilancio consolidato dell'anno 2021 della Regione - articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118; il Documento di Economia e Finanza della Regione (Defr) per gli anni 2023-2025; la Legge di stabilità regionale 2023 ed il Bilancio di previsione finanziario della Regione per gli anni 2023-2025.

      Inoltre il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, con l'autorizzazione al coordinamento formale, le norme di "Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza", e cioè la legge sulle sale da gioco ed il gioco d'azzardo Con la richiesta di voto per appello nominale avanzata dal consigliere Amalia Bruni (Misto), si è aperto il dibattito sulla proposta di legge a firma del Presidente del Consiglio, Filippo Mancuso "Una legge - ha detto Bruni - che riguarda ciascuno di noi e su cui ognuno, dunque, ci deve mettere la faccia". A difesa della normativa nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Michele Comito (Forza Italia), Giuseppe Gelardi (Lega), presidente della Commissione consiliare contro la 'ndrangheta, la corruzione e l'illegalità diffusa, e Giuseppe Graziano (Udc).

      Dibattito su leggi di Bilancio

      Con le relazioni sui diversi provvedimenti e documenti contabili, lette in blocco dal consigliere Antonio Montuoro (FdI), presidente della II Commissione "Bilancio e programmazione economica", il Consiglio regionale ha avviato la discussione generale sulle leggi di Bilancio. Antonio Lo Schiavo (Gruppo Misto) ha lamentato di aver ricevuto solo in mattinata il parere dei revisori dei conti sui provvedimenti in discussione. "Una circostanza - ha detto - non ci mette nelle condizioni di esprimere anche dalle opposizioni una proposta". Lo Schiavo ha parlato di "solito bilancio, ingessato, con una limitata disponibilità di risorse autonome e dove la maggior parte dei fondi e delle risorse sono già vincolate". Anche Amalia Bruni (Misto) ha posto al centro del suo intervento la questione di metodo, sottolineando "la necessità di rispettare i tempi delle Conferenze dei capigruppo e la convocazione del Consiglio per essere messi nelle condizioni - ha detto - di studiare gli emendamenti". Soffermandosi poi sul tema della sanità, Bruni ha fatto riferimento alla Corte dei conti ed ai rilievi fatti nella relazione in cui è stato evidenziato che i Livelli essenziali di assistenza (Lea) siano passati, nell'ultimo anno, da 170 a 125. "Cosa è successo quest'anno", si è chiesta Bruni, facendo riferimento alla diminuzione dei posti letto ed all'Azienda Zero, "che non è ancora operativa", ha detto. Ernesto Alecci (Pd), pur riconoscendo "il fatto che ci troviamo di fronte ad una situazione complicata", ha affermato che "è compito della politica definire la costruzione del futuro della nostra regione e gli obiettivi e le strategie da mettere in campo. Ma leggendo il documento contabile - ha affermato Alecci - non si comprende quale sia l'idea che ha la Giunta della Regione". Pasqualina Straface, di Forza Italia, ha ringraziato il presidente della Commissione Bilancio Antonio Montuoro "per come ha svolto e portato avanti - ha detto - il lavoro delle sedute della Commissione su un documento contabile di estrema importanza". Straface ha definito gli interventi della minoranza "caratterizzati da una forte retorica". Ferdinando Laghi (Lista De Magistris), dopo avere rivolto apprezzamenti al lavoro della II Commissione, ha evidenziato alcune questioni di metodo. "Ci siamo ritrovati ad esaminare - ha detto - un documento farraginoso e troppo articolato. Sarebbe il caso di snellirlo per le future edizioni. Essendo un atto fondamentale per l'attività di programmazione, deve essere comprensibile per gli addetti ai lavori e ai non addetti ai lavori e per capire cosa intende fare il governo della nostra Regione e dove voglia andare". Il consigliere del Pd Raffaele Mammoliti, partendo dal dato delle "risorse insufficienti che emergono dalla manovra a causa dell'inedita crisi nella quale siamo costretti ad operare", ha proposto "un cambio di metodo, mettendo in correlazione gli strumenti e le risorse che sono disponibili ed i provvedimenti disponibili per affrontare la drammatica criticità che siamo costretti ad affrontare". E sui "tanti vincoli che blindano il Bilancio", Mammoliti ha invitato il Consiglio "a cominciare ad aggredire queste limitazioni, a partire dal contenzioso, sul quale serve agire con decisione". La discussione generale si è conclusa con l'intervento del capogruppo del Pd Domenico Bevacqua, che ha annunciato l'astensione del suo gruppo sul documento contabile, definendolo "non veritiero". Bevacqua ha parlato di un Bilancio "che non è politico - ha detto - ma fatto dal dirigente del settore. Manca la politica in questo documento e quando mancano la politica ed il coraggio della politica, tutto diventa più fragile, e diventa motivo di preoccupazione perché non si vede la determinazione di fare chiarezza sulle vere criticità di questo Bilancio". Riguardo poi la programmazione comunitaria, Bevacqua ha invitato la maggioranza a proporre dieci scelte fondamentali per lo sviluppo della Calabria. "Fatele voi - ha detto il capogruppo Dem - è noi saremo disponibili a votarle. Purché siano utili e funzionali allo sviluppo socio-economico della nostra regione".

      Mancuso: giusto ritorno in aula legge gioco azzardo

      Torna in Aula, in Consiglio regionale, la legge che regola, tra le altre disposizioni, l'apertura e le localizzazioni delle sale gioco. Dopo il ritiro deciso nel corso dell'ultima seduta, la proposta di legge è tornata oggi in Aula arricchita dalle modifiche introdotte in seconda Commissione a seguito delle audizioni con l'Anci, le rappresentanze del Terzo Settore e i rappresentanti delle imprese coinvolte. Il Presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, è intervenuto per spiegare personalmente i motivi della riproposizione della proposta di legge, "sulla quale - ha detto - si è ampiamente discusso, spesso a sproposito, e con argomenti che non corrispondono affatto al vero. Penso - ha detto Mancuso - che sia stato giusto il rinvio dell'ultima volta per ulteriori approfondimenti e per sentire tutte le parti che ne hanno fatto richiesta. In Prima Commissione abbiamo, infatti, audito l'Anci ed i rappresentanti del Terzo settore e delle imprese. Personalmente, mi sono incontrato con l'Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone. Da queste audizioni è scaturito un ottimo lavoro e penso che la proposta che portiamo oggi in Aula sia inclusiva di gran parte delle richieste che sono venute dalle parti in causa". "Si sa bene - ha proseguito il presidente Mancuso - che il gioco viene normato da una legge dello Stato. Noi possiamo, quindi, solo normare parte di quest'ambito legislativo. Abbiamo cercato di armonizzare tutte le richieste e cercato di adeguarci, con ulteriori restrizioni, rispetto alle norme che hanno introdotto altre Regioni. La nostra risulta essere, forse, la norma più restrittiva di tutte le Regioni. Con l'emendamento del consigliere Giuseppe Graziano, dell'Udc, abbiamo posto rimedio a tutte le speculazioni fatte sugli orari e le distanze dai luoghi sensibili. Abbiamo, inoltre, eliminato le attribuzioni ai sindaci. Avremo, in pratica, una norma in cui gli orari non saranno più affidati alla volontà dei primi cittadini, ma saranno rigorosamente definiti, come la chiusura delle sale dalle ore 24 alle 9 del mattino e dalle 12.30 alle 14.30. Un orario suggerito da un'analisi fatta sul gioco, dal quale è emerso che sono queste le ore in cui i giovani si dedicano a queste attività". Secondo Mancuso, inoltre, "la legge, così com'è concepita, è in linea con le norme approvate in Piemonte ed in Campania. Ma segnalo che la Puglia non ha mai regolato l'orario delle giocate. Non c'è alcun limite. E nessun limite è stato fissato dalle Regioni Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, dalla Abruzzo e Liguria. Noi ci siamo dati delle regole ben precise. Penso che ci accingiamo ad approvare una norma giusta e che fa chiarezza. Non abbiamo voluto mettere, com'è avvenuto finora, la testa sotto la sabbia e rinnovare 'sine die' la data di entrata in vigore della legge". "Vi invito a discutere - ha concluso Mancuso rivolgendosi alla minoranza - senza dare adito a demagogie e strumentalizzazioni perché la Calabria e l'Italia intera ci guardano".

      Occhiuto: Legge gioco azzardo tra più restrittive

      Il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, è intervenuto in Consiglio prima della votazione sulla legge sulle sale da gioco ed il gioco d'azzardo. Occhiuto, che ha detto di non essere "particolarmente appassionato" al tema, ha sottolineato che "il gioco legale determina per lo Stato un'entrata di circa 8,5 miliardi di euro l'anno. Quasi quanto costa il Reddito di cittadinanza o la spesa per abbassare il cuneo fiscale. C'era quindi una distonia tra la discussione che si faceva attorno a questo tema e il fatto che lo Stato poi facesse cassa sul gioco legale. Non me ne sono mai occupato da parlamentare e non me ne occupo neppure adesso. Ho la responsabilità, però, di guidare la Regione. E siccome ho coscienza di governare una regione complessa, che ha uno dei tassi di povertà più alti d'Italia e d'Europa e dove c'è una pervicace presenza della criminalità organizzata, credo che ci siano alcuni temi che rischiano d'impoverire ancora di più i calabresi. È per questo che, senza ledere in alcun modo le prerogative del Consiglio, ho suggerito qualche settimana fa che questa discussione potesse riaccendersi in Commissione, audendo anche le associazioni che avevano espresso alcune perplessità. Un lavoro che è servito, lo ha ammesso anche il consigliere Alecci nel suo intervento, visto che la legge che arriva oggi in Aula è più restrittiva rispetto a quelle di tante altre Regioni". "Prima di questa legge - ha aggiunto Occhiuto - in Calabria c'era la giungla e non sarebbe stata praticabile l'idea lanciata dallo stesso Alecci di fare della Calabria una 'zona franca'. Saremmo stati tacciati di essere quelli che non vogliono il gioco legale perché vogliono favorire quello illegale. In ogni caso il problema della ludopatia esiste".

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