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      Spirlì: basta commissari sanità in Calabria

       

       

      Spirlì: basta commissari sanità in Calabria

      26 lug 21 "La Calabria non ha alcuna intenzione di restare sotto la botta di un inutile commissariamento che ha devastato la sanità in questi undici anni e che ha gonfiato in maniera mostruosa il debito sanitario. Sulla base di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, credo che oggi non ci siano più giustificazione per farlo sussistere". Lo ha sostenuto il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, nel corso della visita in Calabria del sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Spirlì, in mattinata, ha accolto l'esponente del governo nella Cittadella regionale "Jole Santelli" di Catanzaro per i saluti istituzionali. All'incontro erano presenti il commissario della Sanità Guido Longo, e il direttore generale del dipartimento Tutela della salute Giacomino Brancati. Poi Spirlì ha accompagnato Costa durante i sopralluoghi nell'hub vaccinale di Catanzaro Lido e nell'ospedale universitario Mater Domini di Germaneto. "Ringrazio il sottosegretario Costa che oggi - ha aggiunto Spirlì - ha potuto verificare di persona quanto la debole sanità regionale abbia saputo rispondere alle urgenze e alla necessità dei calabresi. I cittadini innocenti non devono pagare le colpe dei corsari della sanità, che hanno devastato questa regione, e degli scafisti sanitari che continuano a rapire pazienti calabresi per portarli in altre regioni, a danno della nostra sanità. Sono soddisfatto di quello che oggi abbiamo potuto presentare al Governo, che si sta rendendo conto di quanta fatica possano fare i nostri sanitari e chi amministra questo settore nella nostra regione". "Lo stop al commissariamento - ha proseguito - deve essere definitivo e avvenire rapidamente. Ritengo che, in tempi brevi, il Mef, prima di tutti gli altri ministeri, debba alzare bandiera bianca. Ha sbagliato in tutto, soprattutto nella mancanza di controlli. Se la Calabria ha commesso errori, sicuramente il Mef è il loro padre, perché non ha controllato o non ha saputo controllare. Oggi insistere con il commissariamento significherebbe essere consapevolmente colpevoli. Quelle stanze e quegli inutili tavoli che si sono succeduti in questi anni devono riconsegnare ai calabresi la gestione della sanità. Sarebbe molto grave un comportamento contrario".

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