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      Sentenza Cassazione: sindaco Papasso è candidabile, respinto ricorso

       

       

      Sentenza Cassazione: sindaco Papasso è candidabile, respinto ricorso

      19 feb 21 Gianni Papasso, attuale sindaco di Cassano, ed i consiglieri comunali Luciano Gaetani e Luigi Garofalo sono candidabili. La prima sezione Civile della Corte di Cassazione (Francesco Genovese presidente) con propria ordinanza del 22 gennaio scorso depositata questa mattina in cancelleria, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal Ministero dell'Interno avverso la sentenza n° 43/2019 della Corte d'Appello di Catanzaro, pubblicata il 22 luglio 2019, con la quale Papasso, Gaetani e Garofalo erano stati dichiarati candidabili, nonostante lo scioglimento del Consiglio comunale di Cassano per infiltrazioni mafiose avvenuto nel novembre 2017. La prima sezione Civile della Corte di Cassazione ha, altresì, condannato il Ministero dell'Interno al rimborso delle spese processuali ai controriccorenti. I giudici della Suprema Corte, udita la relazione della causa svolta in camera di consiglio dal consigliere relatore, Giulia Iofrida, e lette le conclusioni scritte del Pubblico ministero, il Sostituto Procuratore Generale, Giovanni Battista Nardecchia, che aveva chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso, ha deciso di accogliere la richiesta della pubblica accusa perché "i motivi sottesi al ricorso per Cassazione formulati dal Ministero dell'Interno avverso la sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro sono stati ritenuti attinenti al merito della controversia e quindi estranei a profili di legittimità censurabili dinanzi alla Corte di Cassazione". (ANSA).

      "Prendo atto con grande soddisfazione dell'ordinanza della Corte di Cassazione con la quale è stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato avverso la sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro che aveva dichiarato la mia candidabilità. Dopo il Tribunale di Castrovillari e la Corte di Appello di Catanzaro, ora anche la Corte di Cassazione ha certificato che non sono stato responsabile dello scioglimento del Consiglio comunale di Cassano, che continuo a ritenere un atto di gravissima ingiustizia per Cassano e i suoi cittadini". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso. "I tre gradi di giudizio - aggiunge Papasso - hanno confermato che non ho mai avuto a che fare con la mafia e con ambienti malavitosi e che la mia condotta di sindaco è stata seria, onesta e trasparente, nonché sempre improntata al soddisfacimento degli interessi generali e contro ogni particolarismo. L'ordinanza della Corte mette fine a un lungo doloroso periodo che mi ha provocato tante amarezze. Nello stesso tempo, nel mese di novembre dello scorso anno, il popolo di Cassano ha saputo controbilanciare la situazione riconfermandomi stima e affetto eleggendomi, per la terza volta consecutiva, a sindaco di Cassano. Quella stima, fiducia e affetto che io non tradirò mai. Continuerò a lavorare a servizio di Cassano con maggiore serenità e rinnovato entusiasmo". "Ringrazio quanti mi sono stati vicini - dice ancora il sindaco di Cassano - in maniera leale e disinteressata. Sento, inoltre, il dovere di rivolgere un caloroso e affettuoso ringraziamento all' avvocato Vittorio Cavalcanti che, con la sua altissima professionalità, mi ha difeso anche presso la Suprema Corte di Cassazione con straordinaria ed eccelsa competenza. Un ringraziamento particolare, infine, voglio destinarlo ai miei figli che, nella triste vicenda finalmente conclusasi, hanno sofferto insieme a me, confortandomi con il loro caloroso e incondizionato affetto, in ogni momento. Oggi, gioisco con loro".

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