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      Elezioni regionali: Dichiarazioni dei candidati e dibattito politico

       

       

      Elezioni regionali: Dichiarazioni dei candidati e dibattito politico

      18 gen 20 "Con la vostra presenza a Catanzaro oggi testimoniate di stare dalla parte giusta. Ci avete messo la faccia, con quella dignità e quella fierezza di cui noi calabresi siamo capaci". É il messaggio che Jole Santelli, deputata di Forza Italia e candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria, ha inviato a quanti hanno manifestato in piazza a Catanzaro a sostegno del Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri. "Siete idealmente - aggiunge - la migliore scorta, quella della società civile 'armata' della forza della legalità, che fa da scudo a un uomo delle istituzioni. Il procuratore Nicola Gratteri sa di non essere solo e tocca oggi con mano la potenza del suo 'esercito', quello invincibile che non tace e non piega la testa ma invece parla e cammina a testa alta. Sono anch'io idealmente accanto a voi, ma non lo sono fisicamente perché, com'è giusto che sia, questa manifestazione, come hanno specificato gli organizzatori, 'è priva di connotazioni ideologiche e politiche'. Se fossi stata un privato cittadino oggi avrei lottato per essere lì in prima fila e metterci la faccia, ma la mia condizione di candidata alla presidenza della Regione Calabria impone, accogliendo la sollecitazione degli organizzatori e per evitare qualsiasi rischio di strumentalizzazione, di osservare rispettosamente la manifestazione da lontano. Rivendico a maggior ragione, in questa occasione, un principio che la mia storia politica testimonia: il dottor Gratteri, come gli altri tanti magistrati che operano con grande serietà nel nostro territorio, non deve e non può essere tirato per la giacca dalle forze politiche, perché questo sarebbe il modo peggiore per sostenerlo. Rispettare chi opera nella trincea della legalità, per chi ha responsabilità politiche, significa in primo luogo non fargli mancare gli strumenti per la sua attività: uomini e mezzi, quelli che tante e troppe volte anche il dottor Gratteri ha chiesto invano. Sostenere l'azione di Gratteri vuol dire applicare in concreto la legalità, dare sostegno alle sue battaglie perché gli uffici giudiziari calabresi siano messi nelle condizioni di lavorare al meglio". "È l'antimafia dei fatti - conclude Jole Santelli - che porterò avanti con convinzione anche da presidente della Regione Calabria".
      "La Calabria è un palcoscenico naturale dove da secoli va in scena lo spettacolo della cultura, dell'arte, delle tradizioni. Quello dei beni e delle attività culturali è uno dei settori tramite cui la Calabria può e deve diventare protagonista". Così Jole Santelli, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione, intervenendo a Taurianova ad un incontro organizzato dall'associazione "Cultura Identità". "Questo potrà avvenire - ha aggiunto - attraverso un sistema teatrale regionale che tuteli e salvaguardi il teatro come lavoro, come azione culturale, come attività di servizio pubblico. Tramite un sistema museale regionale strutturato che crei una rete e faccia rete. Promuovendo eventi e le feste, veri e propri attrattori capaci di esaltare identità e socialità. I piccoli centri possono diventare anche laboratori della creatività, i borghi luoghi del pensiero e della produzione artistica. E poi una rete di festival e grandi spettacoli dal vivo, dove il paesaggio è protagonista con un occhio all'innovazione e al rispetto dell'ambiente. Tocca alla Regione, attraverso politiche cucite addosso ai territori, far nascere anche nuove forme di 'governance' utili a enti pubblici e privati per programmare, gestire ma soprattutto renderli accessibili a un pubblico sempre maggiore". "Toccherà a noi, dunque - ha concluso Jole Santelli - accendere i riflettori su questo meraviglioso scenario così che tutti possano tornare a goderne".

      "Restiamo vicini al procuratore Nicola Gratteri, ma per affermare la legalità in Calabria non bastano le parole e gli annunci a costo zero". Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato dell'alleanza civica del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Calabria. "Ora la legalità va di moda, in politica. Ma nel merito - prosegue Aiello - contano i fatti. Soltanto il Movimento 5 Stelle ha denunciato alle Procure calabresi atti e prassi irregolari dell'amministrazione pubblica, riguardo alla gestione della sanità, del ciclo dei rifiuti, degli uffici regionali e degli enti locali. Negli ultimi 6 anni i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle hanno presentato all'autorità giudiziaria circa 1000 esposti dettagliati su abusi, ingiustizie, sprechi di risorse pubbliche, assegnazione di incarichi illegittimi e affidamenti diretti". Non solo: "con le loro diffide a dirigenti pubblici, gli stessi parlamentari - rimarca Aiello - hanno fatto revocare numerosi atti illegittimi; dalle nomine di primari non autorizzate dai commissari del governo a convenzioni illecite per l'esercizio di attività sanitarie". "Per tali fatti - prosegue Aiello - noi possiamo parlare di legalità con limpida coerenza, avendo operato in concreto nell'interesse dei calabresi. Quando le parole non sono accompagnate dai fatti, si prende in giro l'elettorato e l'intera comunità. Mi stupisce l'innamoramento per Salvini da parte di amministratori pubblici che avevano denunciato, per esempio, le forzature sull'ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro, avvenute in deroga alle norme ordinarie a causa dell'emergenza sanitaria ordinata nel 2007". "Il 26 gennaio - conclude Aiello - noi calabresi saremo chiamati a un voto sulla coerenza. La legalità nell'amministrazione regionale è, come Gratteri ha ribadito più volte e come confermano le inchieste di tutte le Procure, il primo problema di cui in Calabria si deve occupare la politica. Centrodestra e centrosinistra non hanno curriculum a riguardo, poiché non hanno prodotto denunce, hanno sempre taciuto rispetto alle nostre e hanno addirittura negato i fatti che abbiamo rappresentato, infine accertati dalla magistratura".
      "Restiamo vicini al procuratore Nicola Gratteri, ma per affermare la legalità in Calabria non bastano le parole e gli annunci a costo zero". Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato dell'alleanza civica del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Calabria. "Ora la legalità - aggiunge - va di moda in politica. Ma nel merito contano i fatti. Soltanto il Movimento 5 Stelle ha denunciato alle Procure calabresi atti e prassi irregolari dell'amministrazione pubblica, riguardo alla gestione della sanità, del ciclo dei rifiuti, degli uffici regionali e degli enti locali. Negli ultimi sei anni i parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle hanno presentato all'autorità giudiziaria circa mille esposti dettagliati su abusi, ingiustizie, sprechi di risorse pubbliche, assegnazione di incarichi illegittimi e affidamenti diretti. Non solo: con le loro diffide a dirigenti pubblici, gli stessi parlamentari hanno fatto revocare numerosi atti illegittimi: dalle nomine di primari non autorizzate dai commissari del governo a convenzioni illecite per l'esercizio di attività sanitarie. Per tali fatti noi possiamo parlare di legalità con limpida coerenza, avendo operato in concreto nell'interesse dei calabresi. Quando le parole non sono accompagnate dai fatti, si prende in giro l'elettorato e l'intera comunità. Mi stupisce l'innamoramento per Salvini da parte di amministratori pubblici che avevano denunciato, per esempio, le forzature sull'ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro, avvenute in deroga alle norme ordinarie a causa dell'emergenza sanitaria ordinata nel 2007". "Il 26 gennaio - dice ancora Aiello - noi calabresi saremo chiamati a un voto sulla coerenza. La legalità nell'amministrazione regionale è, come Gratteri ha ribadito più volte e come confermano le inchieste di tutte le Procure, il primo problema di cui in Calabria si deve occupare la politica. Centrodestra e centrosinistra non hanno curriculum a riguardo poiché non hanno prodotto denunce, hanno sempre taciuto rispetto alle nostre e hanno addirittura negato i fatti che abbiamo rappresentato, infine accertati dalla magistratura".

      "Le migliaia di cittadini comuni che, insieme a molti rappresentanti di istituzioni ed associazioni, oggi si sono ritrovate a Catanzaro, davanti la sede della Procura della Repubblica, nonchè le migliaia di adesioni trasmesse attraverso i social da chi non ha potuto raggiungere il capoluogo, confermano che la Calabria per bene c'è, apprezza l'importante, intelligente, incessante ed efficace attività che sta svolgendo la Dda diretta da Nicola Gratteri e non tollera più di essere etichettata come la Regione dell'omertà, della paura e dell'indifferenza". Lo afferma, in una nota, Carlo Tansi, candidato alla presidenza della Regione. "Il dott. Gratteri - aggiunge - non è solo. Tantissimi calabresi, la maggioranza, sono al suo fianco nella lotta alla malavita organizzata che, anche attraverso la connivenza con la casta politico-burocratica, ha bloccato per anni ogni possibilità di sviluppo socio-economico della regione più bella d'Italia. Nella mia vita professionale ho avuto modo di collaborare con diverse Procure in importanti indagini che riguardavano non solo dissesti e calamità naturali, per lo più provocate da una insensata ed illegale gestione del territorio, ma anche i continui furti del denaro pubblico da parte di funzionari della pubblica amministrazione. Nella mia recente esperienza alla dirigenza delle Protezione civile regionale ho denunciato, senza guardare in faccia nessuno, il malaffare, gli imbrogli e le spese assurde autorizzate da funzionari che mi avevano preceduto nell'incarico. Ho avuto perciò modo di comprendere che la 'ndrangheta dei rapimenti, del pizzo e dello spaccio si è ormai trasformata in quella dei colletti bianchi, molto più potente e pericolosa. Per questo ho sentito il dovere di impegnarmi, per la prima volta in vita mia, in politica, mettendoci la faccia, per occupare, come Gratteri ha chiesto, quelle postazioni istituzionali che la Dda, con azioni a tutto campo e senza sconti o riguardi per nessuno, sta liberando dai tentacoli della piovra 'ndranghetista. Insieme a calabresi per bene, di specchiate doti morali e riconosciuta competenza, ho deciso di candidarmi alla Presidenza della Regione Calabria. Il seguito di consensi sempre più palesi che la mia proposta di governo sta raccogliendo mi conferma che la scelta è stata giusta ed opportuna". "Per il rispetto dovuto all'Istituzione Giudiziaria - dice ancora Tansi - ho ritenuto inopportuno partecipare alla manifestazione di Catanzaro, per evitare che si potesse strumentalmente utilizzare contro la Dda e Gratteri. Una presenza che in questa fase della campagna avrebbe assunto il valore di un sostegno più elettorale che politico. Ho appreso invece che si è notata la presenza alla manifestazione di altri esponenti politici che non hanno disdegnato a candidare nelle loro liste indagati per fatti di mafia, malversatori di risorse pubbliche e condannati per fatti inerenti la loro pregressa attività politica, pienamente responsabili del fallimento della nostra regione. Sono perciò indignato e al contempo fiducioso perché sono certo che i calabresi lo sono come noi e che il 26 gennaio ci riserveranno una sorpresa che rimarrà nella storia".

      "Basta commissariamenti, basta tagli illogici che penalizzano i territori più disagiati. Possiamo e dobbiamo rialzarci da soli, perché se si va avanti così saremo costretti ad andare fuori dalla Calabria anche per le cure più comuni". Lo ha detto Pippo Callipo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, al ministro della Salute Roberto Speranza, che ha partecipato a Vibo Valentia ad un incontro a sostegno di Antonio Lo Schiavo, candidato al Consiglio regionale con la lista "Io resto in Calabria". "Nei miei giri in lungo e in largo sul territorio calabrese - ha aggiunto Callipo - sto constatando situazioni assurde. Ho visto macchinari molto costosi comprati e rimasti imballati per la mancanza di personale qualificato. Da questa situazione possiamo e dobbiamo venire fuori dando spazio alle nostre eccellenze. Perché in Calabria abbiamo grandi professionalità che potrebbero contribuire a far rinascere il sistema sanitario regionale". "Al ministro Speranza - é detto in un comunicato - Callipo ha poi ribadito quanto ha detto già a diversi esponenti del Governo venuti in Calabria negli ultimi tempi". "Queste visite - ha detto il candidato alla Presidenza - vanno benissimo e ci danno fiducia, ma vogliamo che il sostegno concreto del Governo nazionale ci venga garantito soprattutto dopo che avremo vinto le elezioni".
      "È stato finalmente svelato il vero intento della Lega: fare 'affiancare' chi governerà la Regione Calabria dai presidenti delle Regioni del nord. Come se noi non avessimo la forza e l'intelligenza per governarci da soli e dovessimo per forza farci guidare, o meglio colonizzare, da chi, ovviamente, farebbe gli interessi delle aree forti del Paese e non certo del Sud". Lo ha detto, Pippo Callipo, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria, nel corso di una manifestazione elettorale a Vibo Valentia.

      "I calabresi hanno diritto che anche qui il diritto alla salute previsto dall'art. 32 della Costituzione venga difeso come in ogni altra Regione d'Italia". Lo ha ribadito il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine di una manifestazione elettorale a Reggio Calabria di Liberi e uguali in vista delle regionali del 26 gennaio. "In questi primi mesi - ha aggiunto - ho provato a fare tutto quello che è possibile. Dobbiamo alzare il livello di qualità del Servizio Sanitario Nazionale in questa regione. Ci siamo impegnati per dare una risposta vera ai precari, che qui erano tantissimi; abbiamo spostato i termini della Legge Madia al 31 dicembre 2019, dando una risposta importante, che a livello nazionale parla a trentamila persone e qui a parecchie migliaia. Abbiamo abolito il super ticket, che era un problema vero. Un calabrese oggi paga 10 euro in più per una visita specialistica, rispetto ad un emiliano-romagnolo o un veneto. Io penso che questo sia grave. E abbiamo nominato, finalmente, i nuovi vertici della aziende sanitarie, i nuovi Commissari che sono persone di qualità che potranno dare una risposta. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuno pensa di fare i miracoli, ma con molta sobrietà e serietà dobbiamo dobbiamo dare una risposta, perché la qualità della sanità in questa Regione sia all'altezza delle aspettative dei cittadini". "Sul commissariamento - ha poi detto Speranza - abbiamo fatto un'intesa che è stata approvata nella Conferenza Stato-Regioni, nel Patto per la salute. Io ho in testa un altro modello di commissariamento. Credo che debba essere un'arma estrema e finora non ha sempre funzionato. Dobbiamo costruire un altro modello di Commissariamento".
      "Per me la Calabria è una regione decisiva. Sono anch'io un uomo del Sud. Credo che la Calabria sia essenziale, anche per la sua collocazione geografica nel Mediterraneo. Dobbiamo investire sul Mezzogiorno, dobbiamo investire sulle aree interne, ridurre le diseguaglianze. Ecco, io credo che questa sia la nostra grande sfida. A dirlo il ministro della Salute Roberto Speranza oggi a Reggio Calabria per partecipare ad una manifestazione di Liberi e uguali in vista delle regionali del 26 gennaio. "A me - ha aggiunto - non convince l'idea di un Paese in cui c'è chi corre a mille all'ora è chi è ancora costretto ad andare a 30 o a 50 all'ora. Io vorrei un paese più unito, più equo, in cui tutti abbiano più diritti e da parte mia lavorerò sicuramente in questa direzione".

      "Il messaggio che lanciamo ai calabresi è che noi ci fidiamo di voi e di quello che sceglierete. Noi ci siamo con il nostro candidato presidente e per la prima volta insieme ad una lista civica". Lo ha detto il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio nel corso di un'iniziativa elettorale a Lamezia Terme. "Sarà importantissimo - ha aggiunto - vedere il consenso della Calabria e, comunque andrà, per la prima volta nella storia italiana saremo nel Consiglio regionale della Calabria, l'unica Regione in cui non ci siamo".
      "Un grande abbraccio all'Arma dei carabinieri, a tutti gli inquirenti e al dott. Gratteri per gli arresti delle ultime settimane che ci permettono di ricordare che lo Stato può sconfiggere la mafia e la 'ndrangheta, ma dobbiamo sostenere le forze dell'ordine e liberarci della politica corrotta". A dirlo a Lamezia Terme il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

      "Il Consiglio dei Ministri n 23 del 17 gennaio ha deciso di 'non impugnare la legge regionale della Calabria n 45 del 25/11/2019 recante modifica all'articolo 6 della legge regionale n.41 del 2016'. In sostanza: la legge regionale (da me proposta) con cui è stata attribuita la titolarità di Ente Gestore della Riserva Naturale Valli Cupe all'associazione Legambiente è costituzionale". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Domenico Tallini. "I tanti soloni ipocriti - prosegue - azzeccagarbugli velleitari, consiglieri regionali abituati a sposare anche le cause perse per speculare facile consenso e sindaci abili nel propalare bugie che per mesi hanno ripetuto come un mantra che la legge approvata dal Consiglio regionale era da fermare perché violava alcuni principi della Carta costituzionale, ne prendano atto. Il sindaco di Sersale, poi, visto il clamoroso insuccesso e il danno d'immagine provocato alla Riserva, se avesse ancora un poco di onestà intellettuale, dovrebbe soltanto dimettersi. Il rumore sollevato dinanzi ad una legge che, prendendo atto delle ingerenze vessatorie ai danni del direttore della Riserva da parte dell'Amministrazione comunale e dei tentativi di trasformare una Riserva Regionale in un modesto Ente sub-comunale, oggi, dinanzi alla decisione del Consiglio dei Ministri, appare per quello che effettivamente era: una miserabile strumentalizzazione per continuare a mettere le mani sulla Riserva e utilizzarla per fini clientelari. La Riserva Valli Cupe è stata istituita con una mia proposta di legge nel 2016 ed era diventata, grazie all'impegno di una professionalità universalmente stimata come il botanico Carmine Lupia, un modello di sviluppo virtuoso in grado di promuovere sviluppo sia per Sersale che per tutta quell'area della Presila catanzarese, al punto che l'Università Cattolica di Milano l'aveva definita 'un Monastero naturale per il XXI secolo'. Una distorta e nefasta interpretazione delle funzioni proprie dell'Ente Gestore l'hanno purtroppo da un anno a questa parte immiserita, contravvenendo a tutti gli obiettivi previsti nella legge istitutiva. Adesso toccherà a Legambiente, assieme al Dipartimento Ambiente della Regione, che sono sicuro si attiverà per agevolare la ripresa della Riserva, e a tutti i Comuni dell'area, occuparsi della ripartenza di questa 'perla' naturalistica che ha rappresentato una delle innovazioni legislative più importanti nel settore naturalistico della X legislatura". "Si evince da tutto ciò, infine - conclude Tallini - che la legge regionale non ha sottratto nulla, secondo la falsa narrazione pubblicizzata 'porta a porta' dai tanti perdigiorno dell'Amministrazione comunale, alla laboriosa comunità di Sersale, perché non solo la sede della Riserva rimarrà sempre al suo posto, ma in più Sersale si avvarrà della presenza di un'associazione prestigiosa come Legambiente".

      "Il settore turistico balneare, in Calabria come in tutta Italia, è seriamente a rischio e con esso tutta l'immensa filiera turistica che, in particolare nelle centinaia di comuni costieri, vede l'offerta balneare come base del prodotto turistico. Oramai sono anni che i balneari vivono in balia di una direttiva comunitaria, la 'Bolkestein', che ha minato seriamente il settore ponendo migliaia di imprese in una situazione di grande incertezza, pregiudicando gli investimenti di settore e la qualità del servizio offerto". Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Fausto Orsomarso. "Oggi - prosegue - grazie ad un Governo centrale completamente sordo rispetto a tale problematica, ad una certa parte della magistratura amministrativa che non mostra un chiaro indirizzo e ad una fitta burocrazia fatta di circolari che si inseguono senza un verso preciso, siamo in una situazione di stallo totale che non fa bene al mondo dell'imprenditoria turistica. In una regione in cui il settore turistico dovrebbe trainare l'economia, ci ritroviamo a dover gestire una crisi causata da una direttiva europea che rischia di distruggere un'altra tradizione aziendale e di accoglienza tutta italiana. Fratelli d'Italia da tempo è al fianco dei balneari per tutelare un settore fondamentale per la crescita economica del nostro paese che interessa centinaia di migliaia di famiglie e lavoratori. La questione ha anche un risvolto importante nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata che potrebbe trovare ampi margini per agire in un sistema che porrebbe all'asta l'intero patrimonio balneare italiano e calabrese. Il nostro impegno sarà massimo nel rispetto delle regole e nella tutela di chi da anni, a volte in condizioni veramente precarie, ha sempre dato il massimo per fare accoglienza turistica di qualità dando lustro ad un intera filiera. Oggi il tempo è scaduto e la mia azione politica, unitamente a quella di tutto il partito a livello regionale e nazionale, sarà fatta di azioni concrete che, nel massimo rispetto delle regole e della legalità, andrà verso la definizione di atti e documenti propedeutici alla definizione di una questione che rischia di minare le basi di un'economia che risulta sempre più asfittica. L'obiettivo è estromettere dalla Bolkestein gli stabilimenti balneari o, quantomeno, tutelare le imprese e gli investimenti oltre che il sacrosanto principio del legittimo affidamento. La nostra deputata calabrese Wanda Ferro è peraltro intervenuta più volte nei confronti del Governo e ha firmato, insieme alla presidente Giorgia Meloni e ai colleghi Rampelli, Zucconi e Fidanza, una apposita proposta di legge. Non è possibile che sullo stesso territorio ogni Comune si determini diversamente, né è possibile aspettare gli altalenanti esiti della giustizia amministrativa. La legge deve fare chiarezza, subito. Le imprese balneari hanno necessità di certezze per poter svolgere la propria azione in modo efficace ed efficiente". "Questa è la sfida - conclude Orsomarso - che Fratelli d'Italia ha intenzione lanciare e vincere, questa è la sfida per dare nuova linfa alle imprese e una concreta possibilità ai nostri figli di rimanere stabilmente in Calabria".

      "Roberto Vizzari fa il pienone anche a Villa San Giovanni: l'ex sindaco di San Roberto, candidato con l'Udc alle elezioni regionali, ha incontrato i cittadini del comune reggino in una gremita sala conferenze dell'hotel 'La Conca'". Lo riferisce un comunicato. "Siamo qui - ha detto Vizzari - per migliorare le sorti della Calabria e per fare della nostra terra un luogo ideale in cui vivere. Siamo qui perché credo e crediamo nella condivisione. Perché, se facciamo rete, l'area dello Stretto può avere una prospettiva unica di sviluppo". "Ad accompagnare Vizzari in questo suo percorso - é detto ancora nella nota - c'era come sempre l'Udc, rappresentata dal Commissario cittadino di Reggio Calabria, Paolo Arillotta, e dal Commissario provinciale Paola Lemma".

      "La candidata a consigliere regionale del Partito democratico, Circoscrizione Centro, propone una riflessione seria dopo dieci anni di commissariamento senza risultato, per migliorare il sistema sanitario e per definire 'Misure ad hoc per integrare servizi sanitari e sociali'". É quanto si afferma in un comunicato. "Sanità e servizi sociali - sostiene Robbe - sono due facce della stessa medaglia. Se non facciamo funzionare bene l'una ne risente pesantemente anche l'altra sia in termini di costi sia in termini di mancanza di garanzie per i cittadini. Per questo sono convinta che, sebbene non sia possibile l'integrazione di risorse tra il settore sociale e quello sanitario, a causa del Piano di rientro che ne fa divieto, si possono avviare misure specifiche che potrebbero portare benefici ad entrambi i settori. Tutelando soprattutto il diritto dei calabresi a vedersi riconosciuti servizi socio-sanitari migliori. Il problema nella sanità non sono le competenze dei medici, vista l'altissima qualità delle loro professionalità, ma l'organizzazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. Sono questi limiti che rendono spesso difficoltoso il buon funzionamento dei servizi ai cittadini".

      "Abbiamo avviato un meccanismo di rinnovamento all'interno del Partito democratico anche in Calabria. Questo è uno dei motivi per cui sono felice di essere qua a battermi con voi contro questa brutta destra e sostenere la candidatura di Giuseppe Giudiceandrea al consiglio regionale nella lista Pd per Pippo Callipo governatore". Lo ha detto il componente della Segreteria nazionale del Partito democratico e responsabile della Comunicazione Marco Furfaro nel corso delle presentazioni a San Giovanni in Fiore ed a Santa Maria del Cedro, presente il candidato alle elezioni regionali Giuseppe Giudiceandrea, del libro di Giovanbattista Tommaso Giudiceandrea "Idee per la Sinistra", padre di Giuseppe. "Al Partito democratico, a Giuseppe Giudiceandrea - ha detto Furfaro - non basta la nostra pacca sulla spalla d'incoraggiamento. C'è da convincere tutti a votare la lista e sostenere i nostri candidati, persone come Giuseppe, cioè candidati competenti, onesti e appassionati, nel prossimo consiglio regionale; persone che rappresentano il nostro ideale di politica collettiva che si oppone a quel 'signore che viene da Milano' e ai suoi candidati del centrodestra. La Calabria non ha bisogno di loro per liberarsi. La Calabria si libera da sola". "Giuseppe Giudiceandrea - ha aggiunto Furfaro - è una risorsa preziosa; serve la sua passione, la sua competenza, la sua onestà. Scegliendo il Pd, lui e Pippo Callipo come governatore della Calabria, si sceglie un simbolo di rinascita per questo territorio". "Le parole di Marco Furfaro - ha detto Giuseppe Giudiceandrea - mi imbarazzano e mi onorano allo stesso tempo. Il Partito democratico ha avviato un progetto di rinnovamento che parte dalle menti brillanti come le sue. Giovani che vengono dalla Sinistra, dal mondo dell'associazionismo. Persone che sono da sempre vicine alle categorie più fragili e che hanno deciso di combattere il sovranismo e la destra più becera".

      "Il lavoro è sacro e come tale va rispetto, così come vanno rispettati i lavoratori, ai quali bisogna garantire il riconoscimento del proprio operato e soprattutto sottrarli dalle zone d'ombra che derivano da contesti poco chiari e indefiniti. Qualità del lavoro, crescita del welfare e chiarezza delle dinamiche d'impiego sono strettamente connessi tra loro, rappresentando fondamentali pilastri su cui si basa la nostra società". Lo afferma, in una nota, Franco Mundo, sindaco di Trebisacce e candidato al Consiglio regionale. "Per questo - aggiunge - voglio esprimere piena solidarietà ai mille tirocinanti della giustizia della Regione che in queste ore hanno diffuso un accorato appello e che ho incontrato nel Tribunale di Castrovillari, ma anche a tirocinanti in servizio presso gli altri enti. A fine gennaio scadrà il contratto relativo alla loro attività e ad oggi non c'è stata alcuna iniziativa o indicazione in funzione di un reale rinnovo o ad una modifica delle condizioni in atto. La mia professione di avvocato mi ha reso più volte testimone del ruolo fondamentale da loro ricoperto all'interno della macchina della giustizia. La perdita del loro prezioso contribuito, e la frustrazione per l'incertezza del proprio domani, che non si può non ripercuotere sul loro operato, rischia di minare il già fragilissimo equilibro sui procedimenti giudiziari della nostra regione. La necessità di riconoscere il percorso lavorativo posto in essere e l'esperienza acquisita dai lavoratori appartenenti a questa categoria è impellente e non può essere ulteriormente rimandata. Ho pertanto trasmesso il loro appello, contenuto in un accorato documento, all'on. Valente, della Commissione Giustizia della Camera, che si è detta disponibile ad incontrarli e a valutare il sostegno agli emendamenti.

      Osvaldo Piacentini, candidato alle elezioni regionali nella lista "Lega Calabria Salvini", con Jole Santelli Presidente, ha incontrato un gruppo di imprenditori della zona di Parenti. "La riunione - é detto in un comunicato - rientra nel calendario degli appuntamenti del candidato che, in questo periodo, sta "ascoltando" i territori della provincia di Cosenza facendo tesoro delle istanze dei cittadini". "I cittadini - ha detto Piacentini - si sentono abbandonati e non tutelati. Basti pensare che per raggiungere Cosenza si impiega un'ora e mezza e anche più, a causa delle strade completamente dissestate che contribuiscono al degrado, colpendo le attività produttive di ogni genere e settore. Difficile azzardare la nascita di nuove imprese agricole o turistiche e, nella fattispecie della forestazione e dell'agroalimentare, sono a rischio l'economia locale e lo spopolamento delle aree rurali diventa un tema scottante. Come se non bastasse, un altro problema molto sentito è quello dei cinghiali, che sono diventati una vera e propria emergenza. Un problema rimasto irrisolto. Noi della Lega Calabria Salvini siamo pronti a cambiare pagina, attuando una politica che guarda alla risoluzione dei problemi in maniera strutturata e gestendo contestualmente le criticità che di volta in volta si presentano. Basta con le emergenze: è ora di programmare il futuro di questa regione. Lo dobbiamo alle future generazioni ed ai nostri figli".

      "In questo momento la federazione di Catanzaro, che ha tenuto la barra dritta per candidare Callipo tentando di tenere unito il gruppo dirigente che oggi e' unito, rappresenta l'orgoglio di appartenenza con un progetto politico che vuole dare il ruolo che compete a questa area centrale della nostra regione". Lo ha affermato, nel corso di un incontro con gli esponenti delle due liste che nella scorsa campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Lamezia Terme hanno appoggiato Eugenio Guarascio per la carica di sindaco, il candidato del Pd al Consiglio regionale, Gianluca Cuda, segretario provinciale del partito. "Il nostro intento - ha aggiunto Cuda, che ha ricordato di avere accettato la candidatura l'ultimo giorno disponibile - e' stato quello di dare rappresentativita' al territorio. A Lamezia c'e' una prateria ed io in questo momento rappresento un progetto politico. Cinque anni fa ero vice segretario provinciale e non me la sono sentita di candidarmi nei Democratici progressisti perche' l'appartenenza al territorio ed al partito devono essere piu' forti delle ambizioni personali. Cuda, secondo il quale "bisogna portare avanti progettualita' al di sopra delle ambizioni personali", facendo riferimento agli incontri che sta avendo in questi giorni, ha detto che "quando parli del progetto, la gente ti ascolta. Ecco perche' dobbiamo iniziare a mettere in campo i figli dei progetti politici, la linearita' di un percorso, la voglia di fare politica. I ragazzi di oggi - ha concluso - vogliono capire e vedere in che direzione andare".

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