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      Roberto Occhiuto, FI costretta subire diktat Lega

       

       

      Roberto Occhiuto, FI costretta subire diktat Lega

      27 dic 19 "E triste perché il mio partito, Forza Italia, è stato costretto a subire il diktat di un alleato che non conosce il territorio e impone le sue decisioni sfruttando vicende ed equilibri che con la nostra realtà c'entrano poco o nulla. Tuttavia, anni di militanza nel centrodestra e il desiderio di non rompere un'unità che può assicurare alla nostra regione un'alternativa concreta alla sinistra, hanno prevalso in me su tutto il resto. Ecco, oggi abbiamo perso e non sarebbe giusto o onesto affermare il contrario, ma si può ritornare a vincere soltanto se si ha l'umiltà e il coraggio di accettare la sconfitta in attesa della prossima vittoria". Lo scrive su facebook Roberto Occhiuto, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, in merito alla decisione del fratello Mario, sindaco di Cosenza, di ritirare la propria candidatura alla presidenza della Regione Calabria. "C'è una bella preghiera che dice 'Signore, dammi la forza per fare le cose che posso fare, l'umiltà per accettare quelle che non posso fare. Soprattutto dammi l'intelligenza per distinguere le une dalle altre'. Ringrazio tutti gli amici che nelle ultime settimane ci hanno dimostrato affetto e disponibilità spronandoci ad andare avanti con la candidatura di Mario, mio fratello, a Presidente della Regione", scrive ancora Roberto Occhiuto. "In Calabria, però - aggiunge - c'è una legge elettorale che non consente agli elettori di votare il Presidente che ritengono migliore e al tempo stesso la lista che incontra la loro sensibilità, di destra o di sinistra che sia. Le regole elettorali della Regione favoriscono dunque i candidati presidente con più liste collegate. E con noi c'erano soltanto tre liste composte da tanti cittadini e amici, mentre negli altri schieramenti ce n'erano il doppio, con tanti portatori di preferenze e professionisti della politica. Andare avanti sarebbe stata una bella occasione di testimonianza ma senza alcuna concreta possibilità di incidere sul futuro della Calabria". "Sono convinto - conclude Roberto Occhiuto - che la dinamica che ha portato alla scelta del candidato Presidente della Regione Calabria sia profondamente ingiusta e molto triste. Ingiusta perché non credo che gli amministratori locali calabresi debbano venire fuori da decisioni maturate in palazzi milanesi della Lega".(ANSA).

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