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      Svelata la cinquina che concorrerà al premio Sila '49 edizione 2024

       

       

      Svelata la cinquina che concorrerà al premio Sila '49 edizione 2024

      27 mag 24 Nei locali della libreria Mondadori di Cosenza, Gemma Cestari e l’avvocato Enzo Paolini, rispettivamente direttrice del Premio Sila e presidente della Fondazione Premio Sila, hanno svelato la Cinquina ovvero i cinque libri finalisti da cui la giuria sceglierà il vincitore dell’edizione 2024. Durante l’affollata conferenza stampa, non erano presenti solo giornalisti. Questi, in ordine d’autore, rigorosamente alfabetico i titoli che concorreranno al Premio Sila '49 del 2024: “Un paese felice” (Mondadori) di Carmine Abate, “Grande meraviglia” (Einaudi) di Viola Ardone, “Jazz Cafè” (La nave di Teseo) di Raffaele Simone, “Una minima infelicità” (Neri Pozza) di Carmen Verde e “L’imperatore delle nuvole” (Neri Pozza) di Pierpaolo Vettori.

      Oltre alla Cinquina, sono stati resi pubblici anche la destinataria del Premio Sila alla Carriera, la poetessa milanese Vivian Lamarque, e l’autore del manifesto di questa dodicesima edizione, con l’opera intitolata “Del libro… l’oro”, l’artista Gianni Dessì, famoso per la sua arte contemporanea. “Innanzitutto voglio testimoniarvi la soddisfazione di prendere atto che la formula individuata e sperimentata in questi anni ha reso il Premio Sila ’49 penetrante nel contesto cittadino – ha affermato soddisfatto l’avvocato Enzo Paolini – perché il Comitato dei lettori, che ringrazio, è stato decisivo per la selezione della Cinquina, con un tasso di partecipazione di voto e di qualità notevolissimi. Ciò ha messo la giuria in condizioni di scegliere il vincitore in una rosa di qualità. Man mano è cresciuta la partecipazione e di questo dobbiamo ringraziare i librai di Cosenza che sono una categoria indispensabile per il nutrimento di cui abbiamo bisogno”. Il presidente della Fondazione Premio Sila ha ringraziato anche il Comune di Cosenza e l’assessore Antonietta Cozza, presente alla Mondadori, che “istituzionalmente ci accompagna sempre con grande disponibilità in tutte le nostre manifestazioni, in tutti gli aspetti della nostra organizzazione”.

      La risposta dell’assessore è arrivata subito. “Torna il Premio Sila che per la città di Cosenza è un momento significativo – ha dichiarato Cozza – anche per la straordinarietà del lavoro che svolgono. Il Premio è patrocinato dal Comune di Cosenza quindi noi siamo da sempre vicini al premio Sila e a tutta la loro programmazione anche perché i nomi che riescono a portare in città sono significativi. Poi la rivelazione di questa mattina del Premio alla Carriera assegnato alla grande poetessa Vivian Lamarque ci rende particolarmente soddisfatti e felici di questo viaggio sinergico insieme. E ringrazio vivamente sia Enzo Paolini sia Gemma Cestari per questo”. Molto abbottonato sugli sviluppi della ‘gara letteraria’, Enzo Paolini ha aggiunto che “la giuria è al lavoro per l'individuazione del vincitore della sezione narrativa e della sezione economia e società, e nei prossimi giorni sapremo chi sono i vincitori. Oggi posso dire chi è il vincitore del Premio alla Carriera, che quest'anno per la prima volta nella storia del Premio Sila è una vincitrice: la poetessa Vivian Lamarque, già Premio Strega Poesia 2023 con ‘L'amore da vecchia’, che terrà la sua lectio magistralis la mattina di sabato 22 giugno. Vivian Lamarque – ha concluso il presidente – non ha bisogno certo di presentazioni e incarna i valori, la missione e l'immagine che noi vogliamo dare del Premio Sila, della Calabria e del nostro Paese”. Qualche accenno è stato fatto anche per quanto riguarda la cerimonia finale del Sila. “Si terrà il 21 e il 22 giugno a Cosenza – ha annunciato Gemma Cestari – poi, il 23 giugno ci sposteremo nella sede della Fondazione di Camigliatello Silano. Stiamo lavorando agli ultimi dettagli e, a breve, diffonderemo notizie più precise”.

      PREMIO SILA ’49 ALLA CARRIERA
      Vivian Lamarque
      Quest’anno, il riconoscimento all’attività letteraria è stato assegnato alla poetessa e scrittrice, nonché traduttrice, Vivian Lamarque. Le vicende personali hanno contribuito in maniera preponderante alla sua sensibile e originale produzione poetica. Data in adozione a nove mesi, perché figlia illegittima, i temi dell’abbandono, dell’adozione, della ricerca delle origini, oltre a quelli dell’amore per i bambini e dell’amore adulto, della famiglia, dell’amicizia e del lutto ne hanno connotato il percorso letterario. La semplicità di stile è una delle caratteristiche molto apprezzate e nella sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti.
      Come ha scritto nella motivazione del Premio, il giurato Valerio Magrelli, “L’ultima raccolta di versi pubblicata da Vivian Lamarque si intitola “L’amore da vecchia”. Ma già la sua prima, uscita oltre 40 anni fa, trattava un tema analogo, ossia l’amore da giovane. Tutto questo a riprova di quanto possa essere costante la presenza di una musa in una tra le maggiori poetesse della sua generazione…”

      Le schede dei libri e degli autori che si contenderanno il Premio Sila 2024. Un breve profilo di Vivian Lamarque, che riceverà il Premio Sila alla Carriera. E di Gianni Dessì, autore del manifesto scelto per questa dodicesima edizione, che ha per titolo “Del libro… l’oro”.

      1. “Un paese felice” (Mondadori) di Carmine Abate
      IL LIBRO
      Prende le mosse da una vicenda reale, questo romanzo. Una storia triste, una storia calabrese di un cinquantennio fa, in cui, in nome del progresso tecnologico, si radono al suolo ettari ed ettari di agrumeti, oliveti, vigneti per far spazio al quinto polo siderurgico, al miraggio di nuovi posti di lavoro, di nuove opportunità. E, in un attimo, si cancella il patrimonio di un territorio e delle sue genti…
      L’AUTORE
      Carmine Abate è nato a Carfizzi, un paese arbëresh della Calabria. Emigrato da giovane ad Amburgo, oggi vive in Trentino. Come narratore, ha esordito in Germania con “Den Koffer und weg!” (1984) e in Italia con “Il ballo tondo” (1991), cui sono seguiti raccolte di racconti e romanzi di successo. I suoi libri, vincitori di prestigiosi premi, sono tradotti in numerosi Paesi. Con “La collina del vento” (2012) ha vinto il 50° Premio Campiello.

      2. “Grande meraviglia” (Einaudi) di Viola Ardone
      IL LIBRO
      Le pagine della Ardone affrontano un tema assai dibattuto come quello dei manicomi dopo la Legge 180 del 1978, la cosiddetta “Legge Basaglia”, che ne ordinò la chiusura immediata. E lo fanno attraverso la giovane Elba, nata e cresciuta in un manicomio, e il dottor Fausto Meraviglia, medico “basagliano” che dedica tutta la sua vita professionale per “liberare” le persone “rinchiuse”.
      L’AUTRICE
      Viola Ardone nasce a Napoli nel 1974. Insegna latino e italiano al liceo. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato i due bestseller “Il treno dei bambini” (2019) e “Oliva Denaro” (2021), tradotti in tutto il mondo, e “Grande meraviglia” (2023).

      3. “Jazz Cafè” (La nave di Teseo) di Raffaele Simone
      IL LIBRO
      È una raccolta di sette racconti in cui la ricerca della felicità e il senso della giustizia rappresentano una sorta di trait d’union tra i protagonisti delle pagine. Personaggi con umanità profondamente differenti che in ognuna delle storie affrontano i propri destini, fanno i conti con vicende del loro passato, si confrontano con i naturali avvenimenti che rendono bella e difficile la vita...
      L’AUTORE
      Raffaele Simone è di professione un linguista, professore emerito dell’Università Roma Tre. Membro di accademie e ordini (Académie Royale belga, Accademia della Crusca, Ordre des Arts et des Lettres di Francia), più volte Honoris Causa, ha insegnato in diversi paesi. Nel 2022 gli è stato attribuito il Prix de l’Institut de France per la carriera. È autore di innumerevoli lavori tecnici e ideatore di opere lessicografiche originali e di saggi sulla modernità tradotti in più lingue. Tra i suoi lavori recenti, “Il software del linguaggio” (2020), “La grammatica presa sul serio” (2022) e “Divertimento con rovine” (2022).

      4. “Una minima infelicità” (Neri Pozza) di Carmen Verde
      IL LIBRO
      La storia intensa di una figlia vissuta sempre all’ombra della madre bella, elegante e sofisticata, che si vergogna di lei per la sua piccola statura. E a cui, Annette, la ragazzina, poi adulta, si dedica facendo tante rinunce. In questo delicato romanzo, tante suggestioni riportano al mondo delle favole. Pollicino e Annetta, quella più evidente, ma anche la governante cattivissima, la nonna pazza, il castello...
      L’AUTRICE
      Nata a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, Carmen Verde vive a Roma. Ha pubblicato diversi racconti con Nottetempo, Babbomorto editore, Cadillac e Succedeoggi, e Tapirulan (Sjette). Nel 2018 è stata segnalata come autrice dal Premio Calvino. Nel 2022 ha pubblicato per Neri Pozza, il suo primo romanzo, “Una minima infelicità”, candidato al Premio Strega 2023 e nella Decina 2024 del Premio Sila ’49.

      5. “L’imperatore delle nuvole” (Neri Pozza) di Pierpaolo Vettori
      IL LIBRO
      Narra di una realtà fortemente destabilizzante attraverso le esperienze di Franco Zomer, che di mestiere fa la guardia muraria. Sì, di un lunghissimo muro costruito per contenere l’esodo degli immigrati africani verso l’Europa. Il lavoro di Zomer è spietato, crudele. E irrimediabilmente ne risente anche la sua vita. Così come le esistenze di tutte le persone che lavorano lì…
      L’AUTORE
      Pierpaolo Vettori nasce a Venaria Reale nel 1967. Finalista per due edizioni al Premio Calvino, ha esordito con “La notte dei bambini cometa” (Antigone, 2011), seguito pochi mesi dopo da “Le sorelle Soffici” (Elliot, 2012). Dopo “La vita incerta delle ombre” (Elliot, 2014), nel 2018 esce per Bompiani “Lanterna per illusionisti”. Laureato in lettere con una tesi sulla Swinging London, vive e lavora a Torino. Con “L’imperatore delle nuvole” ha vinto il Premio Neri Pozza 2021.

      L’AUTORE DEL MANIFESTO DEL PREMIO SILA 2024 Gianni Dessì nasce a Roma nel 1955, dove vive e lavora. Nel 1976 si diploma all’Accademia di Belle Arti con Toti Scialoja. Nel 1979 tiene la prima mostra personale alla Galleria Ugo Ferranti. Del 1984 espone alla mostra Ateliers curata da Achille Bonito Oliva, in occasione della quale Dessì e gli altri artisti della Nuova Scuola Romana aprono al pubblico i loro studi nell’ex pastificio Cerere nel quartiere di San Lorenzo, luogo che diviene in quegli anni centro vitale per della cultura artistica nazionale e internazionale. Partecipa alla Biennale di San Paolo nel 1981 e alla 12e Biennale de Paris nel 1982. È invitato per due volte alla Biennale di Venezia nel 1984 e nel 1986, anno in cui partecipa per la prima volta anche alla Quadriennale di Roma. Nel 1995 si tiene un’ampia personale alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, curata da Danilo Eccher. Nel 2006 tiene un’importante retrospettiva al MACRO di Roma. Nel 2009 espone al MART di Rovereto nell’ambito della mostra Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo.

      Dalla sua iniziale collaborazione con il gruppo teatrale de “La Gaia Scienza” a metà degli anni Settanta, Dessì ha costantemente lavorato per il teatro realizzando, fra le altre, le scenografie per il Parsifal di Wagner, con la regia di Peter Stein e la direzione musicale di Claudio Abbado al Festival di Salisburgo del 2002; la scenografia, le luci e i costumi per Il cielo sulla terra di Stefano Scodanibbio, presentato nel 2006 a Stoccolma; nel 2008 le scene per l’opera di Bela Bartok Il castello del duca Barbablù al Teatro la Scala di Milano e nel 2015 le scene e costumi per l’opera Il suono giallo di Alessandro Solbiati, ispirato al testo originale di Vassilij Kandinsky.

      Numerosissime le mostre personali presso le gallerie private: Ugo Ferranti a Roma (1980, 1981, 1982), Folker Skulima a Berlino (1981, 1982, 1985, 1987), Gian Enzo Sperone a Roma (1985, 1986, 1989) e Sperone Westwater a New York (1985, 1987, 1991), Triebold a Basilea (1989) e L.A. Louver a Venice, Los Angeles (1989), Alessandro Bagnai a Siena (1990, 1995, 2000, 2008), Volker Diehl a Berlino (1991), Gian Ferrari a Milano (1992), Galleria Otto a Bologna (1993, 1996, 2001, 2005), Galerie Di Meo a Parigi (1994,1999, 2005), Galleria dello Scudo di Verona (2001, 2010). Di recente importanti mostre dell’artista sono state ospitate in istituzioni pubbliche: Tutto in un fiato al Musée d’Art moderne de Saint- Etienne (2011); Vis à vis all’Accademia di Belle Arti di Carrara (2012); Senza titolo al Museum Biedermann di Donaueschingen (2012-2013); View Vista alla New York University (2013); Tutto insieme al Museo d’arte contemporanea di Lissone (2014). Nel 2014 partecipa all’esposizione Ambiguity and Destiny. The italian collection al Parkview Green di Pechino, in quell’occasione gli vengono commissionati tre grandi bronzi colorati, che sono istallati all’ingresso del grande centro a Pechino nel 2015. Le sue ultime esposizioni personali si sono tenute alla Fondazione Pastificio Cerere e alla galleria Progettoarte Elm di Milano nel 2015, alla Galleria Nicola Pedana di Caserta nel 2016, alla Raab Galerie di Berlino e al Parview Museum di Pechino nel 2017. Dopo il periodo del Covid-19 ha allestito due mostre una Galleria Bagnai ‘Terra/Terre’, l’altra alla Nuova Pesa ‘Per voce sola’ di Roma, riflessione sulla particolare situazione in cui ci si è trovato. Nel 2023 a conclusione del mandato come artist in residence presso La Sapienza Università in Roma, Dipartimento Saras, allestisce una importante e vasta mostra presso la facoltà di lettere e filosofia e l’attiguo museo dell’arte classica.

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