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      Planetario di Cosenza, volano gli stracci

       

       

      Planetario di Cosenza, volano gli stracci

      23 apr 24 Mai la politica cittadina, se così possiamo definirla, è scesa così in basso con battute che sembrano il prologo di una giornata storta di chi, forse, è stato raggiunto da un colpo di sole. Così come sta accadendo in questi giorni a Cosenza a proposito del grave oblio, forse degrado è l'aggettivo giusto, in cui è stato lasciato cadere il magnifico Planetario, il secondo più grande del Sud, e fiore all'occhiello della città. Nato in collaborazione con l'Università della Calabria, grazie all'allora assessore Franco Piperno nella Giunta Mancini, e portato a termine da Mario Occhiuto. L'architetto "da prendere a schiaffi" che così come il ponte di Calatrava ha avuto il coraggio di completare i progetti lasciati in eredità dal Grande Vecchio e rispolverati dopo l'oblio delle Giunte Catizone e Perugini.

      Oggi il motto della attuale Giunta sembra essere quella degli antichi Crotonesi che dopo aver sconfitto Sibari, la cancellarono deviando il corso del Crati per seppellirla definitivamente, e cioè seppellire il nemico (?). Così dopo aver cancellato la villetta di via Roma per ripicca, conquista dei cittadini di un intero quartiere, l'aver proposto di cancellare, incasinando ancora di più il traffico, la rotatoria di via della Repubblica, ora, probabilmente dopo aver portato a rudere il Planetario, l'obiettivo sarà quello di smantellare il ponte di Calatrava e Piazza Bilotti in modo da cancellare le opere dell'Architetto visionario in modo che non resti traccia di quanto fatto. Quanto astio e quanta boria di quella vecchia sinistra sempre brava nelle lotte caine. Non ci siamo dimenticati l'accanimento nel paralizzare la città pur di bloccare il Viale Parco, oggi Viale Mancini, sempre con quella logica dell'ostacolare l'operato di chi fa. Sempre per mano di travet di partito che forti della favella indulcorata da una pseudo ideologia altro non fanno che danni. Dove sono le opere? Dove sono i fatti? Giacomo Mancini si starà rivoltando nella tomba per quanto sta accadendo. Basta guardarsi intorno e vedere il degrado in cui è caduta la città. La scusa è sempre la stessa: mancano i soldi. E chi ci va di mezzo? Sempre l'ortolano, i cittadini.

      Ora la cronaca racconta che un Consigliere comunale, non l'usciere del Gasometro, con tutto rispetto per lui, si permette di offendere, in una dichiarazione diramata dalla Portavoce del Sindaco Caruso in una nota ufficiale del Comune, cosa gravissima, l'ex sindaco Mario Occhiuto scrivendo "Sessantamila schiaffoni bisognerebbe dare a Mario Occhiuto per il male che ha fatto a Cosenza e non basterebbero.". ma lui, di grazia, cosa ha fatto e cosa ta fecendo per la città di Cosenza?

      Intanto a questa nota, che pubblichiamo per completezza di informazione, replicano sia il diretto interessato, il senatore Mario Occhiuto, che Michele Arnoni. Ecco di seguito i comunicati integrali:

      Consigliere Turco

      Francesco Turco:” Lo sproloquio di Mario Occhiuto contrapposto al muro del silenzio eretto dal fratello governatore”
      “Roberto Occhiuto ha eretto il muro del silenzio rispetto alle tante domande che costantemente gli vengono rivolte circa lo sfascio della sanità in Calabria ed a Cosenza…. e non solo della sanità. Mario occhiuto, invece, parla spesso ed a sproposito di quelli che, invece, sono i danni che ha lasciato in eredità alla sua città. Sessantamila schiaffoni bisognerebbe dare a Mario Occhiuto per il male che ha fatto a Cosenza e non basterebbero. Il fatto è che noi siamo per la non violenza, ma quando si leggono certe baggianate la rabbia prende il sopravvento, com’è nelle umani gente. I sessantamila euro di finanziamento di cui parla a cosa si riferiscono? Sono al netto dei 46mila euro per i festeggiamenti roboanti dell’inaugurazione dell’opera, lasciata, però, incompleta?”. Lo afferma il consigliere di Franz Caruso sindaco, Francesco Turco, che prosegue: “Anche in politica c’è bisogno di correttezza e di dignità, personale prima di tutto. Con quale coraggio l’ex Sindaco di centrodestra parla ancora di Cosenza, dopo che ne ha svuotato le casse dell’Ente, depredato ogni servizio pubblico, spendendo e spandendo alle spalle dei cittadini che oggi sono i primi a pagare i disastri di cui si è macchiato? C’è un disamore per i cosentini e per Cosenza nella devastazione delle casse comunali operata dal senatore Occhiuto, concentrato tutto su se stesso e sulle proprie manie di grandezza a scapito del bene pubblico e collettivo che fa il paio solo con l’azione distruttiva di Cosenza che sta proseguendo il fratello governatore della Calabria: Viale parco sventrato e la metropolitana definanziata, l’ospedale HUB regionale dell’Annunziata annunciato e poi eliminato dalla rete ospedaliera regionale. Il tutto mentre sta impoverendo Cosenza e la sua comunità, di importanti servizi sanitari come la Terapia Intensiva Pediatrica e il punto nascita del Sacro Cuore”. “Parafrasando il grande Totò – conclude Francesco Turco- caro Mario Occhiuto “ma ci faccia il piacere…”rimanga a scaldare lo scranno che le è stato regalato al Senato, dove ha tradito la sua gente ancora una volta votando a favore dell’Autonomia differenziata. Cosenza ed i cosentini fanno ben a meno di Lei”.

      Mario Occhiuto

      Caro Sindaco di Cosenza,
      mi trovo nella necessità di rispondere alle tue recenti dichiarazioni riguardanti la gestione del Planetario di Cosenza, un progetto a cui la mia amministrazione ha dedicato non solo grande impegno ma anche una visione di lungo termine che sembra ora essere compromessa. Durante i miei mandati, abbiamo non solo completato ma anche valorizzato importanti opere pubbliche, fra cui il Planetario, inaugurato con successo e gestito in collaborazione con l'Università della Calabria. Questo luogo è diventato un simbolo di avanzamento culturale e scientifico, apprezzato ampiamente dalla comunità. La sua attività, così come quella di altre istituzioni culturali, è stata interrotta solo dalla pandemia, un evento globale che ha superato il nostro controllo. Nonostante ciò, abbiamo lavorato per garantire che, anche in un periodo così critico, la città potesse continuare a crescere e svilupparsi. Abbiamo lasciato un finanziamento di 60.000 euro per la gestione ed espletato una gara, assicurando che la nuova amministrazione potesse riprendere le attività senza interruzioni. Sfortunatamente, ciò che trovo ora è una situazione di stagnazione e di mancata manutenzione. Non solo il Planetario è trascurato e vittima di vandalismi, ma anche i lavori della piazza anfiteatro collegata e tutti gli altri progetti che avevamo avviato per la città sono bloccati, senza visibili progressi: il fiume navigabile, il completamento della pavimentazione sul Corso, il Museo di Alarico, ecc. Le opere pubbliche oggi rischiano di essere dimenticate, lasciate all’incuria e abbandonate: il Ponte di Calatrava; i BoCs Art che hanno ospitato oltre 700 artisti da tutto il mondo; il Viale Parco, con all’interno il Parco del Benessere, un'opera che durante il mio mandato abbiamo realizzato per promuovere l'inclusione sociale e la qualità della vita. Questo spazio verde è diventato un punto di incontro per giovani di tutte le nazionalità, dimostrando il potenziale di tali investimenti in termini di coesione sociale e benessere comunitario. La tua amministrazione sembra avere scelto di ignorare non solo gli investimenti passati ma anche le necessità future di Cosenza, privilegiando decisioni che contraddicono ogni principio di sostenibilità e progresso urbano. Le modifiche proposte alla viabilità, per esempio, rappresentano un notevole passo indietro, sconfessando gli sforzi fatti per rendere la nostra città un modello di modernità e inclusione sociale. Oggi si può di nuovo parcheggiare davanti alle ville comunali e alle piazze, si smantellano piste ciclabili, rotonde e piazze pedonali per i bambini per far spazio alle auto; si parcheggia in doppia e tripla fila, senza capire che con queste incentivazioni all’uso dei veicoli il traffico veicolare non può che aumentare. Esprimendo il mio sincero apprezzamento per i consiglieri comunali di minoranza, che stanno lavorando instancabilmente per mantenere alta l'attenzione su questi temi cruciali, concludo con un appello alla riflessione e all'azione. È necessario secondo me che la guida della città non solo preservi ma promuova l'eredità di progresso che abbiamo costruito. Sarebbe veramente da piangere se le basi da noi posate venissero distrutte per mancanza di visione o per convenienze politiche momentanee. Confido che queste parole trovino spazio nel tuo considerare il futuro di Cosenza, un futuro che abbiamo cercato di costruire con dedizione e impegno, per il bene di tutti i cittadini.
      Cordialmente, Mario Occhiuto.

      Michele Arnoni

      “Sono stato forse il più acerrimo oppositore di Mario Occhiuto quando non ho condiviso alcune sue scelte amministrative da sindaco di Cosenza, così come sono oppositore dell'attuale giunta che sta facendo sprofondare la città nel più totale degrado. Ma in un dibattito civile, anche aspro, in un momento storico in cui sembrerebbe che anche a livello nazionale qualcuno voglia rievocare epoche violente del passato per fortuna superate, non si possono utilizzare simili termini, di una violenza verbale inaudita, nei confronti di un avversario politico, ex sindaco e Senatore della Repubblica Italiana. È assolutamente vergognoso”. È quanto afferma in una nota Michele Arnoni di Fratelli d'Italia Cosenza, sulla dichiarazione del Consigliere Comunale Francesco Turco contro l'ex sindaco Mario Occhiuto. “Oltre ai "sessantamila schiaffoni che bisognerebbe dare a Mario Occhiuto", cui va la mia solidarietà, addirittura, nella stessa nota, il consigliere Turco esordisce: "il fatto è che noi siamo per la non violenza, ma la rabbia prende il sopravvento, com’è nelle umani gente..". Si cerca, quindi, di istigare altri alla violenza, perché "loro", essendo per la "non violenza", non possono farlo. Un ragionamento molto contorto, da censurare e condannare, anche d'ufficio da un punto di vista penale. Se l'attuale sindaco di Cosenza, Avv. Franz Caruso, non si dissocia e non prende le dovute, opportune ed immediate distanze dal suo stesso consigliere comunale, il quale farebbe bene a dimettersi, nonché peraltro suo delegato ai rapporti con le Comunità Religiose (sigh!), delega che a questo punto gli andrebbe quantomeno revocata, significa che è il mandante di un simile agguato verbale. E la cosa è alquanto grave!”

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