NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Morto l'arch. cosentino Empio Malara, fu fondatore Amici dei Navigli

       

       

      Morto l'arch. cosentino Empio Malara, fu fondatore Amici dei Navigli

      19 gen 23 E' morto a Milano all'età di 90 anni Empio Malara, architetto e fondatore dell'associazione 'Amici dei Navigli'. Malara era originario della Calabria, nato a Cosenza nel 1932 si era poi trasferito a Milano per studiare architettura al Politecnico. A Milano ha dedicato la sua vita agli studi sulla rete dei Navigli cittadini e alla loro navigazione e riapertura. Il suo sogno, come ha ricordato sulle sue pagine social l'associazione 'Riaprire i Navilgi' era quello di ricostruire la grande rete europea delle vie navigabili interne della Lombardia. A ricordarlo nel giorno della sua scomparsa è anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Milano piange Empio Malara - ha commentato in un tweet -. Nato in Calabria, milanese di adozione, qui è diventato architetto. Innamorato di Milano è stato il fondatore dell'associazione 'Amici dei Navigli'. Le mie condoglianze e un affettuoso abbraccio alla famiglia".

      “Un precursore della modernità e tra gli antesignani della sostenibilità ambientale applicata all'architettura, ma anche il depositario di una visione delle città estremamente innovativa e al passo con i tempi”. Così il Sindaco Franz Caruso nel ricordare la figura dell'architetto Empio Malara, decano degli architetti italiani, scomparso oggi. Il primo cittadino di Cosenza ha espresso profondo cordoglio, insieme a tutta l'Amministrazione comunale per la scomparsa di Empio Malara ed ha fatto pervenire ai familiari le più sentite condooglianze. “Fine urbanista – ha sottolineato ancora Franz Caruso – Empio Malara ha dato un contributo decisivo allo sviluppo della città di Rende del cui Piano regolatore è stato grande artefice. Formatosi a Milano, non recise mai il legame con la sua terra d'origine che ha fertilizzato con progetti sempre lungimiranti e di portata rivoluzionaria. Le sue teorie sui modelli di città urbanisticamente sostenibili hanno fatto scuola, illuminando il cammino di intere generazioni di architetti. Empio Malara – ha aggiunto Franz Caruso nel suo messaggio di cordoglio – è stato un visionario, nel senso più positivo del termine, qualità che non mancava di trasferire in articoli ed interventi pregni di significato e contenuti e che gli faceva accarezzare, fino alla scorsa estate, l'idea più volte vagheggiata, di una Grande Cosenza in grado di diventare, in un futuro neanche troppo lontano, la capitale della Calabria. Un sogno al quale Empio Malara non metteva limiti, né condizionamenti e che poggiava il suo fondamento su un processo di rigenerazione della Cosenza storica che lui definiva “Alta”. E alla Grande Cosenza, che aveva ribattezzato, appunto, città-Capitale, Malara attribuiva, demandando i collegamenti all'alta velocità, una centralità geografica regionale innegabile e baricentrica, con una potenzialità urbana di gran lunga superiore a tutte le altre città della Calabria. Il suo disegno della Cosenza del futuro non era disgiunto dalla necessità di valorizzare il patrimonio culturale e le bellezze paesaggistiche. E anche sulla realizzazione del nuovo Ospedale – ha detto ancora Franz Caruso - Malara ha dato sostegno alle nostre scelte rafforzandole con il suo autorevole punto di vista. Ne sentiremo la mancanza, ma i suoi insegnamenti e le sue intuizioni vanno additati alle nuove generazioni e a chi ha a cuore le sorti delle città”.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana"

     

     
Pubblicità


news Oggi in Italia e nel mondo

news Oggi in Calabria

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Giovanni Folino
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito