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      Nuovo incontro a Palazzo dei Bruzi del tavolo di concertazione sulla sanità

       

       

      Nuovo incontro a Palazzo dei Bruzi del tavolo di concertazione sulla sanità

      29 gen 22 Nuova riunione a Palazzo dei Bruzi del tavolo di concertazione avviato un mese fa dal Sindaco di Cosenza Franz Caruso e dall’Assessore alle politiche della salute Maria Teresa De Marco, con la partecipazione di tutti i soggetti che operano a vario titolo nella sanità, a partire dai vertici dell’Azienda Ospedaliera e dell’Asp fino al coinvolgimento dei medici di medicina generale e delle associazioni che operano nel settore . All’ordine del giorno della nuova riunione, l’andamento della pandemia e dei contagi, ma, soprattutto, la drastica riduzione, a causa del covid, delle prestazioni erogate, le mancate diagnosi e la flessione anche degli interventi chirurgici. Dopo l’indirizzo di saluto del Sindaco Franz Caruso che ha espresso un moderato ottimismo per la lieve flessione della curva dei contagi e per le notizie di questi giorni che darebbero conto del raggiungimento del picco, la riunione è stata introdotta dall’Assessore Maria Teresa De Marco. “Come Amministrazione – ha detto De Marco - dobbiamo occuparci dello stato di salute della popolazione. Con l’ASP stiamo lavorando ad un progetto per assicurare l’assistenza domiciliare. Occorre poter svolgere anche le indagini diagnostiche a casa dei pazienti, come ecografia, ecocardiogramma ed altre ancora”. L’Assessore De Marco ha ricordato anche il confronto istituito con alcuni dirigenti scolastici per promuovere progetti di prevenzione all’interno delle scuole e che prevedano incontri mensili con i ragazzi della durata di almeno un anno. “Noi vogliamo essere di supporto – ha detto - perché a Cosenza dobbiamo scrivere una pagina nuova”. L’Assessore ha poi portato a conoscenza del Commissario dell’Azienda ospedaliera Isabella Mastrobuono, presente all’incontro in Comune, la sua proposta o di realizzare un Hub Covid con reparti multidisciplinari per l’assistenza di persone positive, ma senza malattia, o quella di individuare delle strutture ricettive da trasformare in Covid Hotel. Per la De Marco “l’Azienda Ospedaliera e sanitaria dovrebbero organizzare un modello assistenziale che preveda, all’interno della stessa area, l’attività di medici di diversa specializzazione come ortopedici, oncologi ed altri, per l’erogazione di prestazioni indifferibili”. A giudizio di Maria Teresa De Marco dovrebbe, inoltre, essere elaborato un modello organizzativo che preveda tre aree funzionali nelle quali organizzare l’assistenza dei positivi senza malattia. Le aree funzionali per De Marco dovrebbero essere : l’area di chirurgia multidisciplinare, l’area di chirurgia multidisciplinare, l’area delle patologie cerebro cardiovascolari e l’area di ostetricia”. Mastrobuono ha concordato con l’Assessore De Marco sul fatto che la soluzione dei Covid Hotel come quella di creare un ospedale Covid sul territorio rappresenta una “soluzione intelligente e decongestionante, ma che è di difficile realizzazione. Se si fosse potuta realizzare – ha aggiunto Mastrobuono – sarebbe stata un’idea straordinaria”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Angelo Barbato e il direttore amministrativo Angelo Vittorio Sestito e, inoltre, Francesco Marchitelli, direttore amministrativo dell’Asp, in rappresentanza del commissario Vincenzo La Regina, il rappresentante dei Medici di medicina generale Felice Fazzari, il dottor Renzo Bonofiglio, nefrologo e componente del direttivo dell’Asit (Associazione Sud Italia Trapiantati). Presente anche Rachele Celebre, Vice Presidente del CSV. Il Commissario dell’Azienda Ospedaliera Mastrobuono ha, inoltre, manifestato preoccupazione per la drastica riduzione delle prestazioni erogate e le mancate diagnosi, “circostanze – ha detto – che potrebbero provocare un vero e proprio tsunami che sarà proprio quello delle patologie che, in questo lungo periodo, non sono state curate. E questo tsunami – ha ancora ricordato Mastrobuono – si riverserà quasi sicuramente sul Mariano Santo” la cui apertura pare giunta in dirittura d’arrivo. Mastrobuono ha anche parlato della situazione del Pronto soccorso, “dove – ha detto – finalmente dopo 10 anni aprirà l’Osservazione breve intensiva (OBI) con 21 posti letto. Abbiamo ricevuto 9 domande per il concorso che abbiamo bandito e speriamo di procedere alle assunzioni alla velocità della luce. In 11 mesi di permanenza qui, di più non potevo fare”. Alcune criticità sono state sollevate dal responsabile della federazione dei Medici di medicina generale Felice Fazzari che ha evidenziato l’assoluta solitudine della categroria nell’attività che i medici di famiglia svolgono quotidianamente. “Nonostante questo totale abbandono – ha detto- abbiamo tenuto gli studi sempre aperti. I nostri pazienti sono terrorizzati quando devono mettere piede in pronto soccorso perché non ricevono le risposte che attendono. C’assoluta assenza di interlocuzione”. Criticità sono state sollevate anche dal consigliere comunale Aldo Trecroci che, essendo anche dirigente scolastico, ha lamentato il fatto che, con riferimento al covid, alla scuola è delegata in toto ogni responsabilità relativa al tracciamento e all’isolamento degli studenti. Le indicazioni che riceviamo sono – ha aggiunto Trecroci – assolutamente farraginose e inapplicabili”. Anche Renzo Bonofiglio ha posto, infine, delle questioni ineludibili, come prendere atto della perdita di capacità propulsiva della governance monocratica in ambito sanitario e la necessità di costituire un Dipartimento di cittadinanza attiva che riconosca le funzioni di reale partecipazione al terzo settore.

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