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      Tribunale Crotone sospende fermo nave umanitaria Humanity1

       

       

      Tribunale Crotone sospende fermo nave umanitaria Humanity 1

      19 mar 24 Il Tribunale civile di Crotone ha sospeso il fermo amministrativo della Humanity 1, la nave della Ong tedesca Sos Humanity che era arrivata a Crotone lo scorso 4 marzo dopo aver soccorso nel canale di Sicilia 77 persone. Dopo lo sbarco la nave è stata sottoposta a fermo dalle autorità italiane che hanno notificato al comandante un decreto interforze (Questura, Guardia di Finanza e Capitaneria di porto) che disponeva l'obbligo di restare nel porto di Crotone per 20 giorni per aver violato il decreto Piantedosi nel soccorrere i migranti alla deriva. Ieri, il giudice del Tribunale civile di Crotone, Antonio Albenzio, nell'esaminare il ricorso presentato dalla Sos Humanity ha disposto la sospensione del fermo sottolineando "l'apparente ingiustizia del provvedimento emesso" e fissando al 17 aprile una nuova udienza per decidere nel merito. "La nostra nave è ora libera - si legge sulla pagina facebook di Sos Humanity - dopo l'ingiusta detenzione del 2 marzo. Il Tribunale ha emesso un giudizio indipendente sulla base dei fatti a differenza delle autorità italiane, che hanno attuato l'agenda politica del governo Meloni ostacolando la ricerca civile e il salvataggio in mare".

      "Travisamento dei fatti" e "compromissione dello svolgimento di indifferibili attività di carattere umanitario". Con queste parole il giudice della prima sezione Civile del Tribunale di Crotone, Antonio Albenzio, ha sospeso il provvedimento di fermo amministrativo della Humanity 1, la nave della Ong tedesca che il 4 marzo scorso aveva sbarcato al porto di Crotone 77 persone soccorse due giorni prima nel Canale di Sicilia. A conclusione delle operazioni di sbarco la nave era stata sottoposta a fermo amministrativo per aver violato il decreto Piantedosi in quanto, secondo la guardia costiera libica, avrebbe ostacolato il soccorso di migranti. Secondo la Ong, invece, i libici avevano anche sparato in acqua per indurre i soccorritori a lasciare la zona di soccorso. Una ricostruzione che i legali di Sos Humanity,gli avvocati Giulia Crescina e Cristina Laura Cecchini hanno portato all'attenzione del giudice del Tribunale civile di Crotone nella loro istanza di sospensione cautelare urgente, anche inaudita altera parte, contro il fermo amministrativo della Sos Humanity. Il giudice, nel decreto di fissazione dell'udienza nella quale si entrerà nel merito della vicenda, ha sostenuto che i documenti prodotti da Sos Humanity possano fa ritenere "astrattamente verosimile la doglianza in punto di travisamento dei fatti contestati" e che il decreto di fermo amministrativo possa costituire un pericolo "riscontrabile a fronte di una evidente compromissione allo svolgimento di indifferibili attività di carattere umanitario" e per questo sospende il fermo "ritenuta l'apparente ingiustizia del provvedimento emesso".

      Decreto Piantedosi illegittimo

      Chiediamo che i fermi amministrativi alle navi delle Ong siano bloccati perché la gente nel Mediterraneo sta morendo per questa procedura assurda del governo italiano". Lo ha detto Laura Gorriahn, presidente di Sos Humanity, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a bordo della nave Humanity 1 per la quale il Tribunale di Crotone, ieri, ha sospeso il decreto di fermo emesso il 4 marzo dalle autorità italiane. "Siamo contenti della decisione del giudice di Crotone - ha aggiunto - con la speranza che sia un precedente per altri casi. La stortura in questa vicenda è non poter provare le nostre ragioni in tempi più rapidi per tornare a salvare le persone in mare. I fermi amministrativi voluti dal governo italiano per la nostra nave e per quelle delle altre Ong hanno fermato l'attività di soccorso per un totale di 100 giorni ed abbiamo visto, proprio negli ultimi giorni, il caso denunciato dalla Ocean Viking con i 60 morti perché non c'era alcuno a prestare soccorso. Anche il giudice di Crotone ha riconosciuto che a causa del nostro fermo c'è stata la compromissione dello svolgimento di indifferibili attività di carattere umanitario. Speriamo che decisioni come quella del Tribunale di Crotone possano spingere a dichiarare illegittimo decreto Piantedosi perché prestare assistenza non è un crimine ma un dovere". La presidente di Sos Humanity ha esposto una serie di richieste ai governi europei: "Chiediamo di smettere di finanziare la cosiddetta Guardia costiera libica che che non segue la legge dei soccorso in mare. Il loro centro di coordinamento non si occupa di soccorso ma mette in pericolo le vite. Chiediamo al governo italiano di smettere di fornire attrezzature e navi alla Guardia costiera libica visto che, proprio da una motovedetta che l'estate scorsa l'Italia ha donato alla Libia sono arrivati gli uomini che hanno sparato contro di noi il 2 marzo mentre soccorrevamo 77 persone". A proposito del decreto Piantedosi, Laura Gorriahn ha affermato che "c'è una petizione in corso contro questo decreto presentata con altre Ong alla Commissione europea per chiedere di renderlo illegale. Abbiamo avuto molta solidarietà dai partiti politici nel Parlamento europeo ma nessun endorsement chiaro. Noi proponiamo un programma comunitario soccorso in mare come fu Mare Nostrum". La nave Humanity 1 dopo la sospensione del fermo riprenderà il mare domani.

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