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      Arresti dopo derby, evidenti buchi neri, sindaco Catanzaro chiede lumi su sicurezza

       

       

      Arresti dopo derby, evidenti buchi neri, sindaco Catanzaro chiede lumi su sicurezza

      06 mar 24 Troppe cose non hanno funzionato nella gestione della sicurezza prima e dopo il derby tra Cosenza e Catanzaro concluso con otto arresti di facinorosi della città capoluogo. A chiedere lumi è il sindaco di Catanzaro Fiorita che questa mattina, dopo gli arresti degli ultrà, parla di buchi neri nella gestione delle tifoserie. Un dito puntato su chi doveva controllare e non lo ha fatto.

      1800 o 800?

      Intanto come mai in una curva a cui sono stati assegnati 800 biglietti erano presenti almeno 1.800 tifosi? Qualche sospetto che qualcosa di grave stava accadendo sarà pur sorto quando una colonna di pulmann pullmini, non 10 che possono contenere 7-800 persone, è arrivata in città senza alcun controllo. Già qui abbiamo il primo buco nero. E poi l'ingresso allo stadio San Vito Marulla senza alcun controllo quando all'andata furono perquisiti anche i bambini di 5 anni. E poi, come mai all'arrivo dei tifosi a Cosenza si sono fatti sganciare dalla colonna sopersorvegliata due pullmini di tifosi che hanno sfondato i cancelli dello stadio Real Cosenza situato di fianco lo Stadio San Vito Marulla, entrando di prepotenza senza essere stati fermati?

      I pali da dove sono sbucati?

      Come mai allo scoppiare degli incidenti, nel dopo partita allo svincolo di Cosenza nord praticamente blindato, per magia sono apparsi tubi di ferro e di rame in mano agli ultras del Catanzaro che hanno sfasciato macchine di inermi cittadini e macchine della polizia aggredendo e cercando il corpo a corpo con gli agenti che contano 13 feriti? In qualche mezzo erano sicuramente stati trasportati. Nella gara di andata i tifosi del Cosenza furono fermati, contati e perquisiti prima di arrivare. Nella gara di ritorno perchè questo non è stato fatto? Al di là dei lati oscuri e dalla provocazione del lancio di fumogeni appurata dalla polizia scientifica, c'è una vera e propria reazione violenta e preorganizzata di gente che nulla ha a che vedere con lo sport, con i tifosi e sostenitori di squadre di calcio.

      Serve indagine interna

      Bisognerà interrogarsi non solo per difendere la dignità violata di una città, ma bisognerà capire come mai, ancora una volta, ci sono stati due pesi e due misure ma soprattutto tanta leggerezza? Già all'andata, a Catanzaro, la violenza gratuita contro chi portava una sciarpa rossoblù in macchina si è visto distruggere l'auto sotto gli occhi delle forze dell'ordine che non hanno mosso un dito se non a frittata fatta. Un pò più di serietà, organizzazione e meno campanilismo, caro Sindaco Fiorita, farebbe bene a tutti. Parli con la sottosegretaria agli Interni, sua compaesana, Wanda Ferro, e gli chieda un'indagine interna di chi ha gestito tutto questo gran "pasticcio".

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      Otto arresti per gli incidenti dopo derby Cosenza-Catanzaro

      Di seguito le note del sindaco Fiorita, del senatore Mario Occhiuto e del parlamentare Alfredo Antoniozzi.

      "Ci sono troppi buchi neri nella gestione delle tifoserie nel derby, troppe cose che non hanno funzionato, troppe carenze nei sistemi di prevenzione. Così non va. Ho sentito il sottosegretario agli interni, Wanda Ferro, di cui conosco serietà, correttezza e sensibilità, per esprimerle la mia preoccupazione e i miei dubbi. Penso, innanzitutto, che sia necessario ricostruire la dinamica degli incidenti, ma soprattutto individuare le falle nel sistema". Lo afferma il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, in relazione agli incidenti che hanno fatto seguito al derby di serie B Cosenza-Catanzaro. "Nessuna intenzione da parte mia di giustificare chi commette reati - prosegue - ma non posso girarmi dall'altra parte quando viene messa in discussione l'immagine e la reputazione della mia città e della nostra tifoseria. Gli incidenti potevano e dovevano essere evitati, anche perché la rivalità tra le due tifoserie non è cosa nuova. Vengano, pertanto, ricostruiti in maniera seria ed equilibrata anche i vari passaggi della gestione dell'ordine pubblico, perché questo è utile per ristabilire la verità ed evitare che, in futuro, possano verificarsi nuovi deprecabili episodi di violenza". "La repressione, pure necessaria - conclude Fiorita - non risolve il problema. Il Catanzaro è seguito da decine di migliaia di tifosi in Calabria e in tante città del centro nord e, perfino, all'estero. La loro passione non merita di essere offuscata e io farò di tutto perché ciò non avvenga. Io non rinuncio al sogno di una regione unita attorno al suo Capoluogo e sono certo che, nelle prossime ore, con il sindaco di Cosenza Franz Caruso troveremo assieme il modo di condannare le violenze e di riaffermare la fratellanza tra due città civili, colte e democratiche e che assieme dovranno marciare per una Calabria migliore".

      "Desidero rivolgere un plauso e un ringraziamento alla Squadra mobile e alla Digos di Cosenza che, in collaborazione con la Questura di Catanzaro, hanno individuato in tempi rapidissimi ed arrestato i responsabili degli scontri di domenica scorsa al termine del derby tra Catanzaro e Cosenza". Lo afferma, in una nota, il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto. "La professionalità delle nostre forze dell'ordine - aggiunge Occhiuto - è un orgoglio per il Paese. E ci auguriamo che questo tempestivo intervento possa avere anche una funzione di deterrenza rispetto ai troppi teppisti che fingono di essere tifosi ma usano il calcio come pretesto per dar sfogo alla loro violenza".

      "Gli arresti in fragranza differita dopo l'incontro di calcio tra il Cosenza ed il Catanzaro ci soddisfano, seppure nella tristezza che tutti gli appelli alla civiltà sono rimasti inevasi". Così, in una nota, il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. !I delinquenti - aggiunge - devono stare fuori dagli stadi e la rivalità fra Cosenza e Catanzaro deve tornare ad essere sana. Al presidente Gravina sto chiedendo da tempo inflessibilità. Razzisti e teppisti devono sparire dai nostri stadi".

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