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      Dipendenti comune Savelli si impossessavano denaro Ente, sequestro beni per 3 mln

       

       

      Dipendenti comune Savelli si impossessavano denaro Ente, sequestro beni per 3 mln

      10 mag 24 In qualità di dipendenti del comune di Savelli, nel crotonese, si sarebbero impossessati di quasi 3 milioni di euro grazie a mandati di pagamento falsi con i quali dirottavano i soldi del Comune destinati alle spese dell'ente su propri conti correnti o di aziende a loro riconducibili. Con questa accusa due dipendenti del Comune ed una terza persona, sono indagate per peculato, falso ideologico e autoriciclaggio, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Crotone che ha disposto il sequestro preventivo d'urgenza di beni per 2,8 milioni di euro eseguito dal carabinieri. Dalle indagini condotte dai carabinieri ddl Nucleo investigativo di Crotone e della Compagnia di Cirò Marina, hanno portato finora al sequestro di: , ancora in corso, sarebbe emersa la distrazione, nell'arco temporale dal 2013 al 2023, di 2.830.404 di euro. Gli investigatori riferiscono di avere accertato 320 mandati di pagamento falsi con cui il denaro pubblico veniva destinato al pagamento di utenze o di altri servizi resi all'Ente veniva invece dirottato sui conti degli indagati, Michele Giudicissi, ex responsabile del settore Finanziario, contabile e tributi del Comune di Savelli, Olga Caputo, ex dipendente dell'ente, e Giovanna Panaja. Uno degli indagati, poi, reimpiegava parte del denaro pubblico sottratto in un bar a Firenze, così commettendo, secondo l'accusa, il reato di autoriciclaggio. I carabinieri, oggi, hanno sequestrato 2 terreni e 4 abitazioni, appartenenti o riconducibili agli indagati, oltre a beni di valore come gioielli e somme di denaro contante rinvenuti agli indagati, una società situata in via Montenapoleone a Milano riconducibile a 2 indagati e sul cui conto veniva fatto transitare parte del provento dei reati di peculato, e un un bar all'interno alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze, provento del reato di autoriciclaggio. Infine, a Modena, è stato perquisito, con sequestro di documentazione, uno studio commercialistico associato. In particolare è stato sequestrato denaro contante per 18.000 mila euro e 1.300 dollari americani, gioielli e preziosi tra i quali alcuni orologi di grande pregio delle marche Rolex e Baume & Mercier, nonché dei gioielli Bulgari per un valore stimato in non meno di 150.000 euro; conti correnti, società, beni immobili per un valore di circa 800.000 euro oltre a auto e moto. Tutti i beni sono stati messi nella disponibilità dell'amministratore giudiziario, nominato dalla Procura della Repubblica di Crotone.

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